Il pisello è una specie microterma che necessita soltanto di 4 o 5° per germinare, mentre quando avrà sviluppato 4 o 5 foglie potrà sopportare anche temperature inferiori, intorno a zero gradi, ma mai sotto ai -3°.
Il problema del freddo arriva quando è in fioritura: in quel momento anche le gelate più leggere potrebbero essere fatali.
Le alte temperature lo infastidiscono tanto quanto le troppo basse. Temperature superiori ai 18° possono infatti compromettere l’allegagione, ovvero la formazione dei frutti. Per questo i piselli non possono essere coltivati in estate come i fagioli.
Il pisello si semina direttamente in pieno campo, tracciando solchetti profondi 4-5 cm, distanziati tra loro 120-180 per le varietà rampicanti. Occorre mettere 4 o 5 semi per ogni postarella, in modo da avere più possibilità di germinazione. Qualora germinassero più piante nella stessa buchetta, elimineremo le più deboli, ma potremo toglierle solo quando saranno munite di qualche fogliolina. Le giovani piante di troppo potranno essere trapiantate in un vaso o in una nuova parcella.
Se preferite seminare delle varietà nane, invece che le rampicanti, sono sufficienti 45-50 cm tra le file nane, mentre 80-120 cm per le varietà semi rampicanti, dette anche “mezza rama”.
Se semineremo in autunno non dovremo preoccuparci troppo dell’irrigazione, perché la stagione provvederà da sola a mantenere il terreno umido.
Ma il pisello provvede da solo anche alla propria concimazione azotata. Appartenendo alla famiglia delle leguminose il pisello instaura una simbiosi radicale con un batterio azotofissatore, che gli cede azoto in cambio di zuccheri. Conviene però alla semina distribuire del compost o stallatico per fornire alla pianta gli altri elementi nutritivi che richiede (fosforo, potassio, magnesio, ecc.) e in generale per mantenere alto il livello di sostanza organica del suolo.
I piselli rampicanti necessitano di tutori su cui sviluppare i loro steli e quindi la produzione.
Ci conviene piantare dei pali robusti alle estremità delle file, e anche in mezzo, lasciando al massimo 2 metri tra un palo e l’altro, per un maggiore sostegno. Ai fili legheremo una rete alta, che sostenga la crescita delle piante fino alla loro massima altezza potenziale.
In seguito potremo utilizzare questa struttura di pali e reti, ad esempio, per il cetriolo.
Per i piselli semi rampicanti si possono anche solo usare delle ramaglie, se disponibili, da piantare lungo la fila.
In autunno e inverno per fortuna la crescita dell’erba rallenta fino a fermarsi, per ricominciare con la primavera, quando le piante sono già abbastanza sviluppate per competere.
Il problema in inverno può essere il ristagno idrico, per cui nei periodi di terreno asciutto ci conviene zappettare tra le file o rompere le eventuali croste con un coltivatore tridente.
Quando, in primavera, i baccelli si avviano alla maturazione, dovremo tenerle sempre controllate, perché i piselli sono buoni quando sono freschi e turgidi. Se ci perdiamo questo momento purtroppo la qualità diventa più scadente, e sarebbe un peccato. La raccolta avviene in più momenti, regalandoci una produzione scalare che potremo consumare subito o anche congelare in parte.
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