IMPARIAMO A RICONOSCERE PERONOSPORA E OIDIO.

Impariamo a riconoscere le due malattie principali delle piante orticole: Peronospora e Oidio. Se identificate al momento giusto, possiamo salvare il raccolto!

Delle piogge continue, seguite da un forte sole, possono creare un ambiente perfetto per la proliferazione di funghi, batteri, alghe e virus.

Questa primavera 2023 è stata molto particolare. Le piogge non ci hanno dato tregua e l’acqua che doveva cadere in mesi è caduta in settimane. Questi giorni, sono stati seguiti poi da un forte sole.

Ecco, non c’è ambiente e microclima migliore per favorire lo sviluppo di malattie nell’orto. Infatti, i batteri e i funghi necessitano di un clima umido e caldo per potersi sviluppare e in seguito moltiplicare. Non possiamo fare niente contro questo tempo un pò pazzo, ma possiamo prevenire e creare un ambiente almeno un pò ostile per ridurre queste malattie

Peronospora_InOrto
oidio piselli_InOrto

Il lavoro nel mese di giugno e luglio diventa intenso nell’orto e a volte non è facile soffermarsi ad osservare le piante per vedere se sono state attaccate. Molto spesso poi, le malattie  si manifestano sulle pagine inferiori delle foglie, nascoste e al riparo dal nostro occhio.

È importante quindi, imparare a riconoscere almeno le due “avversarie” principali che possono compromettere i nostri raccolti estivi in poche settimane : Oidio e Peronospora. Quindi nel periodo tra giugno e settembre teniamo bene gli occhi aperti!

Entrambe presentano però dei caratteri distintivi e facili da riconoscere.

La peronospora si sviluppa in condizioni umide e calde, con macchie prima gialle e poi marroni

La peronospora non è una malattia semplice. Siamo davanti ad una combinazione di più agenti patogeni di cui il fungo della peronospora chiamato Phytophthora. Quindi, a seconda della famiglia di appartenenza, troviamo una peronospora differente. P. infestant nel caso delle solanacee ( Pomodori, Patate e Melanzane), P. destructor per le cipolle, e P. brassicacee per i cavoli. Si tratta di un fungo che si trova nel terreno, che tende a svilupparsi appena le temperature raggiungono i 22 gradi minimo e un umidità di circa 50%.  E una malattia crittogamica che tende ad attaccare soprattutto le piante appartenenti alla famiglia delle solanacee : Pomodori, Melanzane e Patate.

Peronospora Pomodoro_InOrto

Ma concentriamoci sulla peronospora del pomodoro ( Phytophthora infestans) che può attaccare anche le patate, se piantate vicine.

I sintomi sono i seguenti:

Ingiallimento zonale. Si formano delle macchie gialle e poi marroni sulle foglie basse della pianta.

Disseccamento della foglia. Le foglie si seccano e si sgretolano in mano.

I frutti presentano macchie marroni e i fiori abortiscono cadendo.

Per combattere la peronospora pratichiamo delle accortezze preventive che possono fare la differenza

  La circolazione di aria tra le piante. Ricordiamoci di sfemminellare le piante di pomodoro e di piantarle ad una distanza di minimo 50 cm tra di loro. 

I ristagni idrici. Lavoriamo il terreno in modo da dare aria nel suolo ed evitare che si formino ristagni di acqua che potrebbero favorire la proliferazione del fungo. 

Programmiamo le rotazioni culturali ed evitiamo di piantare i pomodori in prossimità delle patate. Applichiamo le rotazioni culturali in modo da evitare la trasmissione da terreno dell agente patogeno.

Il modo migliore per combattere la Peronospora del pomodoro è prevenirla.

Innanzitutto eliminiamo sempre foglie e frutti che presentano la peronospora.

Oltre alle accortezze viste ora, possiamo anche eseguire vari trattamenti periodici che possono aiutare a combattere l’arrivo della peronospora. Il vero antagonista è il rame. Infatti, dei trattamenti di verderame possono bloccare la peronospora e creare un ambiente ostile alla sua proliferazione. Se spruzzato sulle foglie con un apposito polverizzatore,il rame crea sulla superficie una patina. Essa può però dissolversi con le piogge e con il tempo.  Però attenzione : è bene non consumare i frutti nei giorni seguenti al trattamento. Informiamoci sempre sul prodotto che andiamo ad utilizzare e adottiamo sempre le giuste misure di protezione.

Ancora più biologico è l’equiseto. Il decotto di equiseto è un anticriptogamico e crea un ambiente secco e ostile. Ma non sarà efficace quanto il rame.

L’oidio è una malattia funginea che si manifesta con macchie bianche sulle foglie.

L’oidio o comunemente detto Mal Bianco è una malattia funginea che si manifesta in condizioni simili a quelle della peronospora.

Si tratta di un insieme di famiglie di funghi appartenenti al genere Oidium. Essi, tendono a svilupparsi a partire dai mesi umidi con temperature di 20 gradi circa. In queste condizioni atmosferiche le oidiospore del fungo cominciano a svilupparsi ed ad attaccare la pianta ospite. Le piante più sensibili a questo fungo sono le Cucurbitacee ( Zucchine, Zucche e Cetrioli) , ma anche Piselli, Carote e Bietole.

Oidio_InOrto

I sintomi dell’Oidio sono facili da individuare

Macchie bianche. L’oidio si manifesta formando delle piccole macchie bianche sulle foglie.

Macchie gialle e secche. A seguito delle macchie bianche, si formeranno poi delle zone gialle e necrotizzate.

Morte della pianta. Infine poi, la pianta si secca e muore.

Seguiamo alcune pratiche per prevenire e combattere l’oidio.

Rotazione culturale. E una pratica che aiuta sempre a prevenire malattie evitando di coltivare la stessa famiglia nello stesso appezzamento di terra.

Aerazione. Facciamo in modo di lasciare spazio tra le colture in modo da agevolare la circolazione di aria.

Acqua. Cerchiamo di annaffiare il giusto, evitando ristagni di acqua ed eccessi. E buona pratica annaffiare nelle ore notturne, con il sistema goccia a goccia

Combattere l’Oidio non è facile. Una volta installato, difficilmente si elimina.

E importante intervenire subito ed eliminare le foglie attaccate dal Malbianco. Non succede nulla se tagliamo un paio di foglie di zucca o zucchina. Più difficile sarà se installato su piselli. Anche per questo fungo esistono delle pratiche e trattamenti che possono aiutare a prevenire. Se per la Peronospora abbiamo usato il rame, per l’Oidio useremo lo Zolfo.

Una volta individuata la zona colpita, andiamo a polverizzare dello zolfo bagnabile, su tutta la superficie della pianta. Inoltre,stiamo attenti ai giorni di carenza sui frutti,che corrispondo a circa una decina. Ma se la malattia persiste, ripetiamo il trattamento dopo una quindicina di giorni.

Molto efficace per la prevenzione è anche il Bicarbonato. Questo, ha infatti un’azione preventiva verso l’oidio ed è alla portata di tutti. E importante però polverizzare piccole dosi ed ogni due settimane.

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