AIUTO! LA CAVOLAIA STA MANGIANDO I CAVOLI!

In questo periodo dell’anno i cavoli sono al loro splendore. I broccoli stanno spuntando,i cavolfiori ancora stentano a partire, ed il cavolo nero è pronto per essere raccolto.
Ma c’è un piccolo insetto che si nasconde tra le foglie e le divora tutte. E la cavolaia, e se non controllata può compromettere un raccolto.
Scopriamo quindi insieme come prevenirla e soprattutto come combatterla con rimedi naturali.

Ma chi è veramente la cavolaia?

Pieris brassicae, questo è il suo nome latino.

La farfalla non è niente di eccezionale, ha una colorazione semplice bianca. Ma ciò che la rende facilmente riconoscibile è una macchia nera sulle ali, per i maschi, e due macchie nere per le femmine. (Da non confondere con Pieris rapae, che solitamente è più piccola.)

Verso il periodo di aprile maggio la crisalide che era deposta nel suolo o nei resti dell’orto, sverna e comincia così lo sfarfallamento. E il momento del corteggiamento ,e di conseguenza della posa delle uova. Dopo un mese circa vi sarà la schiusa della prima generazione che darà vita ad un ciclo che può durare fino a settembre ottobre. Infatti nelle zone a clima caldo, la piralide del cavolo è capace di generare ben quattro generazioni.

La farfalla depone solitamente le uova nella parte inferiore della foglia. 

Si nascondono, piccole piccole e arancioni giallastre. Queste possono trovarsi in gruppi che vanno dalle 30 alle 100 uova. 

Ma la vera peste è il Bruco: si tratta di un insetto ricoperto di una leggera peluria, non urticante. Presenta una colorazione gialla, ricoperta da piccole macchie nere o grigie simmetriche. Inizialmente si raggruppano nella pagina inferiore della foglia, in un unico gruppo di circa 50 individui. Poi piano piano partono in esplorazione e cominciano così a divorare le foglie di cavolo. 

Ma come ci accorgiamo della sua presenza?

Non appena intravediamo la farfalla di cavolaia, armiamoci di coraggio e occhi aperti!

Controlliamo soprattutto le pagine inferiori delle foglie di cavolo dove la farfalla depone le sue uova. Non vi sono danni durante la presenza delle uova, infatti i primi sintomi appaiono non appena le uova si schiudono. Sono le larve ancora piccole,e creano cibandosi, delle zone decolorate sulla foglia.

Piano piano la larva diventerà più affamata ed inizierà così a provocare i danni maggiori. Cominciando a divorare la foglia e lasciando solo le nervature principali. 

Se individuarla nei cavoli da foglia è abbastanza facile, sarà al contrario difficile trovarla quando si nasconde tra i cavoli cappuccio o verze.

In questo caso, cerchiamo le tracce che lasciano al loro passaggio. Piccole sfere verdi che solitamente cascano nella parte sottostante a loro.

Cerchiamo di anticiparla o combatterla!

Purtroppo non ci sono tanti metodi di prevenzione e solitamente una volta che arriva è difficile sbarazzarsene facilmente.

Ma ci sono delle piccole accortezze che possiamo mettere in pratica. 

Prevenzione

  • disporre delle reti intorno ai cavoli così da impedire alla farfalla di deporre le uova sulle foglie. Purtroppo questa è una tecnica poco estetica e raccogliere i cavoli diventa difficile.
  • Rimozione manuale delle uova, impedendo così la schiusa delle larve. La probabilità di perderne di vista è molto alta visto che tendono a nascondersi. Ma potrebbe comunque aiutare la proliferazione della cavolaia.
  • Macerati : l’utilizzo di macerati di foglie di pomodoro, assenzio o aglio possono aiutare a tenere lontano la cavolaia. Non è sempre efficace e richiede perseveranza e continuità.

Lotta Biologica

  • Bacillus Thuringiensis (BTK): è fondamentalmente il metodo principale e più efficace. Ma stiamo attenti a quando lo introduciamo. Il bacillus è in grado infatti, di divorare solo le larve allo stadio giovanile (quando sono ancora piccole). Andranno diluite le spore del batterio in una soluzione acquosa e polverizzarla soprattutto nella pagina inferiore dei cavoli. Cerchiamo di effettuarlo di sera, al calar del sole.
  • Piretro: Insetticida a base di fiore di Crisantemo. Da utilizzare consapevolmente poiché il suo raggio di azione è grande e mirato. Andrebbe comunque utilizzato di sera per evitare il contatto con più insetti. E consigliato anche l’utilizzo di un olio per facilitare l’aderenza sulle foglie idrorepellenti del cavolo.
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