Orto sinE’ arrivato il momento di parlare dell’orto sinergico, il cosiddetto orto del ‘non fare’, ma direi piuttosto del fare meno, l’orto dove si interviene sempre con la natura e per la natura. Fino ad oggi abbiamo sempre seguito su questo blog le buone pratiche dell’orto biologico, ma oggi sono sempre di più gli ortisti che si confrontano con questa ‘nuova’ tecnica di coltivazione, anche se proprio nuova non lo è più visto che è nata più di 10 anni fa grazie alle idee dell’agronoma e naturalista spagnola Emilia Hazelip, che ha messo a punto i fondamenti dell’agricoltura sinergica traendo spunto dall’insegnamento del botanico-filosofo Masanobu Fukuoka. Ma restiamo sull’aspetto pratico e concreto che più interessa chi dalla terra vuole raccogliere buoni frutti.

 Perché parlare dell’orto sinergico se già con l’orto biologico si possono avere buoni risultati? Perché l’orto sinergico non necessita di arature e zappature, né fertilizzanti, né pesticidi , ma si basa e si concentra sull’auto-fertilizzazione del suolo, innescando un meccanismo di partecipazione, sinergia appunto, tra la terra e i vari ortaggi. Vi sembra poco? E poi sono fermamente convinta che ciascuna tecnica ha dei vantaggi e solo conoscendole tutte a fondo possiamo trarre il meglio da ciascuna di esse e approntare una tecnica di coltivazione personalizzata, che meglio si adatta alla terra, al clima, all’ambiente in cui viviamo e alle verdure che vogliamo coltivare. E poi se c’è la possibilità di lavorare meno, di risparmiare usando meno concimi e fertilizzanti, se c’è la possibilità di stabilire con la terra un rapporto più profondo e più complice, perché non provarci?Es. bancali

Ferma di questa convinzione ho partecipato ad un corso sull’agricoltura sinergica (affollatissimo!!!!) e ho raccolto più informazioni possibili per potervele trasmettere, anche se in rete ormai è possibile trovare di tutto di più e non mancherò di linkarvi i siti a mio avviso più interessanti. Ma adesso è il momento di iniziare a comprendere i 5 principi base dell’orto sinergico e/o della permacultura, ovvero la cultura che prevede una gestione etica della terra e quindi un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

1. Evitare di lavorare la terra – Avete capito bene! La terra è un organismo vivente e molto spesso le lavorazioni del terreno (arature, zappature…) vanno a disturbare il complesso equilibrio che c’è nel suolo, arrecando danno o addirittura distruggendo la fertilità naturale presente. Lombrichi, residui organici, funghi, batteri, tutti concorrono a rendere il suolo un luogo perfetto da coltivare, ma spesso intervenendo si interrompe questa sorta di attività corale che porta alla fertilità. Non a caso i terreni coltivati a lungo, anche con grandi quantità di fertilizzanti, si impoveriscono, si inaridiscono. Quindi prepariamo una sola volta il terreno inizialmente e poi lasciamo fare a ’madre natura’!

2. Non compattare il suolo – Il suolo e i suoi organismi hanno bisogno di ossigeno e aerazione, se noi andiamo a toglierlo comprimendo il terreno, togliamo morbidezza e vita, quindi sarà importantissimo rialzare le aiuole e creare dei camminamenti, solo così avremo un suolo soffice e adatto ad accogliere radici e acqua.

3. Il terreno non deve mai restare nudo – L’humus prolifera sempre in un suolo coperto, sotto le foglie, sotto la paglia, sotto l’erba, sotto il legno tritato. La pacciamatura è di vitale importanza, perché protegge il suolo dall’azione sterilizzante di raggi solari troppo forti, dal dilavamento continuo delle piogge, dal compattamento. In natura non esiste mai un suolo completamente nudo, chiediamoci perché…

Veduta alto orto4. Non apportare sostanze estranee – In parole povere: non fertilizzare e non concimare, né con materiali di sintesi né con materiali naturali. Le radici delle piante raccolte lasciate nel suolo, le parti aeree delle stesse sempre lasciate sul posto e la pacciamatura sono sufficienti a dare al suolo il nutrimento necessario e ad innescare un processo di auto-fertlizzazione. Forse solo inizialmente se ci troviamo di fronte ad un terreno completamente privo di vita, potrebbe essere necessaria una concimazione iniziale, come ‘starter’ per avviare un nuovo corso evolutivo.

5. Coltivare specie diverse – La biodiversità è il punto di partenza per ogni ambiente vivo e rigoglioso. Piantare nell’aiuola almeno tre specie diverse di piante è un buon criterio per creare suolo fertile, per creare sinergia tra le piante. Potremmo associare piante appartenenti a famiglie diverse: leguminose (azoto-fissatrici), liliacee e un’altra famiglia a scelta e inserire insieme a queste piante dai fiori utili (come tagete, calendula, nasturzio). Evitare ad ogni costo la monocoltura e rispettare i criteri di rotazione! Allo stesso tempo evitare il più possibile i periodi di fermo vegetativo: dove non semineremo ortaggi semineremo piante da sovescio: graminacee, leguminose (lenticchie, ceci, fave…), colza, rape, senape, ecc…

Il sovescio nell’orto sinergico non va interrato ma steso sopra!

Avete capito tutto perfettamente? Torneremo e approfondiremo l’argomento, ma se nel frattempo volete andare avanti e magari togliervi qualche dubbio leggete questi link: sull’agricoltura sinergica , per avere un quadro globale più dettagliato; per i più pigri l’orto sinergico spiegato molto velocemente e semplicemente; oppure i quaderni dell’ortigiano dove trovare spiegazioni esperenziali.

Buona lettura e fateci avere una vostra opinione sull’argomento!

39 commenti
  1. Ortolano
    Ortolano dice:

    Salve,
    quelli che mi chiedevo, avendo letto un po’ in giro, un’orto simile sarebbe fattibile anche fatto sotto serra?
    Grazie.
    (Ortolano)

    Rispondi
  2. Daniela
    Daniela dice:

    Interessantissimo! Ecco, questo significa AMARE la terra! Basta con gli sfruttamenti! Pensiamo a cosa lasciamo ai nostri figli.
    Loro con cosa si ciberanno!? e i loro figli?!.
    (Daniela)

    Rispondi
  3. Paolo
    Paolo dice:

    Salbve,
    ho un’orto sinergico da circa tre mesi.
    Fino ad ora è andata benissimo e sto raccogliendo prodotti eccellenti.
    Grazie.
    (Paolo)

    Rispondi
  4. Luigi
    Luigi dice:

    Buongiorno.
    Sono completamente a digiuno sulla materia.
    Ho letto qualche libro, in particolare “La rivoluzione del filo di paglia”, di Fukuoka.

    Ad Ottobre ho tolto la pavimentazione a 70 mq di giardino; avevo rapidamente zappato, senza alcuna concimazione e su una parte di questa avevo piantato fave. In questi giorni ho dovuto toglierle tutte, tagliuzzate, sbriciolate e sotterrate in alcuni fossi perche’ completamente invase da afide nero.
    Adesso vorrei provare a dedicare questa parte all’orto secondo i principi di Fukuoka.
    Come inizio? Devo fare una profonda zappatura? Devo poi pacciamare,come? Cosa piantare?
    Ripeto, sono completamente a digiuno, quindi ogni consiglio estremamente dettagliato e’ ben visto.
    Grazie.
    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      innanzitutto hai fatto la mossa più importante e cioè, hai tolto la pavimentazione del giardino, riportando all’aria la viva terra a respirare, siamo orgogliosi di te!
      Poi hai fatto bene anche la seconda mossa, ovvero hai seminato le fave che sono leguminose importanti per la miglioria fisica e bio – chimica che apportano al terreno.
      I principi di Fukuoka prevedono però la minima – quasi assente – lavorazione della terra, cioè non vangare ne zappare; inoltre l’autore consiglia di pacciamare con paglia o foglie proteggendo sia il terreno sia i semi che verranno sparsi nella maniera più naturale possibile.
      Se la natura del tuo terreno te lo permette puoi anche ridurre al minimo l’utilizzo di vanga e zappa, puoi magari utilizzare il rastrello per grattare superficialmente e successivamente seminare tutti gli ortaggi e fiori in varietà che desideri, senza limiti di scelta, perchè la biodiversità è una delle regole fondamentali della natura e quindi da rispettare.
      La pacciamatura la farei con la paglia di cereali – grano, orzo ecc.
      Più tieni occupato il terreno dalle piante meglio è perchè le piante con le radici e foglie sono certamente fonte di vita e ricchezza per il terreno che le ospita.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  5. Luigi
    Luigi dice:

    Sono sempre Luigi, quello a cui hai risposto.

    Allora, innanzitutto grazie della sollecita risposta.

    Ho acquistato una balla di paglia (Il venditore non mi ha saputo dire se e’ di cereali o altro).
    Non mi e’ stato facile portarla a casa, visto che non ho un furgoncino, per cui ti chiedo se in futuro posso usare paglia che magari posso raccogliere non lontano da casa mia, visto che ci sono dei piccoli pezzi di terra incoltivati.

    Ne ho steso una parte per coprire un pezzo di terra e poi ho abbondantemente innaffiato, visto che fa molto caldo (io abito a Napoli).
    Ho fatto bene ?

    Per quanto riguarda i semi. Esistono confezioni di semi miscelati?
    Questo venditore in questo non mi ha saputo aiutare. Lui vende attrezzi e piantine da trapiantare.
    Quali semi, diversi tra loro, posso provare in questo periodo?
    Li semino sulla pacciamatura ?

    Grazie in anticipo.

    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      sicuramente sarà una buona paglia ma, se la raccogli da campi incolti – immagino che farai degli sfalci d’erba da seccare – ancora meglio.
      Se la bagni aiuti lo strato pacciamante a stare più aderente al terreno però, se devi seminare è meglio che tu lo faccia prima di pacciamare e stai attento che lo strato di pacciamatura non sia troppo spesso da impedire lo sviluppo dei semi che hai sparso a terra.
      Di semi ne esistono tanti tipi….dietro ogni confezione trovi tutte le necessarie descrizioni che aiutano a capire “come e quando”, se hai dei dubbi ulteriori scrivici pure ancora. Ora puoi seminare praticamente tutto!
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  6. luigi
    luigi dice:

    Ciao,
    sempre nell’ottica dei principi dell’orto naturale sinergico, come ci si comporta con la cosiddetta “erba infestante”?
    La si taglia, la si estirpa completamente o cosa?

    p.s. Non capisco come si fa a rispondere ad una vostra risposta o commento. Non mi funziona … sono sempre costretto ad aprire un altro commento.
    Grazie,
    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      Bella la tua domanda.
      Secondo me il primo passo per la lotta/convivenza con le erbe infestanti, cioè le erbe spontanee, è quello della conoscenza, ovvero della loro identificazione per capire se quella specie è buona o meno anche a livello alimentare…in quel caso invece da estirpare sarebbe proprio oggetto di coltivazione. Se invece non ci interessa coltivarla allora la pratica consigliata è quella di estirparla con tutte te radici, scuotendo la terra rimasta attaccata, e poi mettere il tutto nella compostiera, affinché diventi poi terriccio per la terra.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  7. Luigi
    Luigi dice:

    A questo punto, pero’, mi metti un po’ in crisi.
    Mi sembrava di aver capito che per l’orto naturale, ovvero seguendo i principi di Fukuoka, non si dovesse usare la compostiera e che anche le erbe cosiddette infestanti andavano solo controllate, ma non rimosse…Mah..mi sento alquanto confuso.
    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      la compostiera in un orto serve a trasformare gli scarti vegetali derivanti dalla coltivazione delle verdure (potature e ripulitura degli ortaggi alla raccolta) in terriccio e quindi humus fertile da reinserire nel ciclo della sostanza organica del terreno…è sicuramente uno dei principi di coltivazione biologica e naturale dell’orto.
      Per quanto riguarda le erbe spontanee, certamente devono essere controllate per permettere lo sviluppo anche delle essenze vegeatli che decidi di coltivare, uno di questi metodi di controllo può essere l’eradicazione manuale delle stesse; successivamente quell’erba la puoi reinserire nel ciclo organico mettendola nella compostiera dove nulla si crea ne si distrugge ma tutto si trasforma.
      Se hai ancora dubbi noi di in-orto siamo qui!
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  8. Luigi
    Luigi dice:

    Sono sempre Luigi.

    Sono ancora alle prese con gli afidi neri.
    Sto usando il sapone di Marsiglia (10 gr in 2 litri d’acqua) oppure l’alcol 90 gradi.
    Per quanto riguarda l’alcol … va bene l’alcol denaturato 90 gradi? Per intenderci…quello rosa che si usa per disinfettare.
    E’ giusta la dose : 2 cucchiai da minestra sciolti in un litro d’acqua?
    Grazie,
    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      gli afidi neri sono belli determinati davvero, ma con i rimedi naturali e tanta determinazione ce la farai!
      Per la dose corretta di alcool a 90 gradi è la seguente: 15-20 gr, ovvero circa un cucchiaio e mezzo da minestra, in 1 litro di acqua.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  9. Luigi
    Luigi dice:

    Un mese fa circa, zappai una parte dell’orto, pacciamai con paglia, piantai qualche piantina di cipolla, sedano, pomodoro e seminai, alla rinfusa, del ravanello e, se non sbaglio, anche della calendula (purtroppo mi dimenticai di segnarmelo).

    La maggior parte di quello che è germogliato e sta crescendo molto, a parere di un amico amico, è semplicemente … erba. Siccome è spuntata solo dove ho pacciamato e seminato, inizio a pensare che è conseguenza della paglia, che forse contiene semi di erba.
    Quello che invece ho volutamente seminato (ravanello e calendula) sono certificati in bustina sigillata.

    La paglia, invece, ne acquistai una balla (5 euro) presso un vivai.

    Ti chiedo: E’ possibile ?

    Come si sceglie la paglia per pacciamare ?

    Ciao,

    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      Innanzitutto la pratica della pacciamatura con la paglia è veramente un toccasana per l’orto, bravo!
      Per scegliere una paglia scevra da semi dovresti prendere a campione una pressa ed aprirla per vedere se nell’interno non trovi residui di infiorescenze o anche infruttescenze come spighe di graminacee ecc. Per avere un’ottimo prodotto dovresti individuare solo steli d’erba, senza la parte iniziale, la spiga, che porta i semi germinanti.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  10. Luigi
    Luigi dice:

    Ciao,
    ho completato un bancale largo circa 120 cm, altro circa 30 cm e lungo circa 350 cm.
    Se voglio seguire la filosofia dell’orto naturale e delle sinergie, cosa posso piantare di questi tempi?
    Grazie,
    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      proprio adatto alle tue esigenze abbiamo riassunto una scheda che riporta tutte (o almeno buona parte) le consociazioni vantaggiose o da evitare fra diversi tipi di piante che si coltivano nell’orto. Apri l’articolo che trovi nel link e divertiti!
      Salute e buon orto.

      Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      Nel mese di marzo, anche se primavera, l’aria può essere ancora troppo fresca per mettere a dimora piante da orto estivo come zucchine, peperoni, pomodori ecc.
      Di stagionale in pianta potresti mettere cipolle, prezzemolo, radicchi misti, spinaci, insalate…ed erbaggi da taglio in genere (piantine o seme).
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  11. Luigi
    Luigi dice:

    Ciao,
    Ritornando al discorso delle erbe infestanti che nascono e crescono dalla pacciamatura fatta con la paglia sui bancali.
    Tu, gentilmente, mi hai detto di estirpare quelle nei prossimi delle piantine che coltivo, mi sembrava di aver letto, da qualche parte, che per seguire i principi dell’orto naturale, andrebbero semplicemente tagliate alla base.
    Tu cosa ne pensi?
    Grazie,
    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      ti ho consigliato di eradicare le spontanee, vicino alle coltivate, per facilitare lo sviluppo delle utlime. Eradicando elimini sia la concorrenza a livello della chioma che quella a livello radicale.
      Giustamente lasciando integre le radici permetti alla pianta spontanea di lavorare ancora sotto il terreno e ricrescere nuovamente anche sopra, inoltre il terreno rimane arieggiato e vitale molto di più che senza le radici.
      Dipende da che punto di vista guardi il tuo orto e poi scegliere quale pianta privilegiare in base alle tue esigenze e gusti, compreso anche di non privilegiare nessuna e farle crescere sponateamente tutte insieme, in quel caso sarà la Natura a fare il suo corso selezionando le più forti.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  12. Luigi
    Luigi dice:

    Ciao,
    ho letto, da qualche parte, che la cosa migliore sarebbe raccogliere le erbe per la pacciamatura da campi incolti, senza semi.
    Ma come si fa a raccogliere le erbe escludendo le parti che contengo semi? Tipo quelle con le spighette?
    Grazie,

    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      gia avere la possibilità di raccoglire erbe nei campi incolti è una bella fortuna!
      Se sfalci l’erba prima che lei vada a seme meglio, adesso maggiormente sarà fiorita ma ancora non spigata del tutto, quindi direi che con i soli fiori non troverai semi diciamo.
      Andrei tranquillo per questo.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  13. Luigi
    Luigi dice:

    Ciao,
    Ok. Due domande. Per quanto riguarda la paglia, mi consigliasti, preferibilmente, di prenderla dai campi incolti. Ma come si fa a prelevare la paglia senza prendere anche la parte che contiene i semi?
    Grazie,
    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      se cerchi paglia senza semi dovresti prenderla da chi la produce, in quanto prodotto di risulta della coltivazione del grano e cereali in genere dove, tutti i semi, vengono per la maggior parte raccolti prima.
      Altrimenti, nei campi incolti, dove l’erba spontanea regna sovrana eliminare i semi dall’erba è molto difficile, ammeno che, come ti dicevo già, la sfalci prima che le erbe maturino i frutti e che siano pronti i semi…adesso cioè, in primavera.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  14. Luigi Cannavacciuolo
    Luigi Cannavacciuolo dice:

    Ciao,
    Stamattina ho provato a prelevare erba da un campo incolto, eliminando i semi. Troppa fatica e troppo tempo. Dovro’ trovare qualche consorzio che vende paglia senza semi.
    Grazie per il tuo consiglio comunque!
    (Luigi)

    Rispondi
  15. Luigi Cannavacciuolo
    Luigi Cannavacciuolo dice:

    Salve, sono sempre io, Luigi.
    Riassumendo.
    Da poco piu’ di un anno ho iniziato a mettere su il mio orticello, di circa 70 mq, partendo da una situazione disastrata. Cioe’ un giardino pavimentato da piu’ di 50 anni. Le uniche piante che c’erano era un albero di arance, che ho lasciato, e un paio di piante di rose che ho spostato.

    Ho cercato di bonificare il terreno zappando fino a 30/40 cm di profondita’, togliendo praticamente tutti i sassi…ne erano veramente parecchi. Aggiungendo terra ho realizzato 3 bancali di grandezza “normale” e altri due pezzi piu’ piccoli sui quali dovro’ aggiungere terra per arrivare all’altezza giusta.

    Ho pacciamato con paglia.

    Comprai anche una compostiera che sto utilizzando, anche se il compost per il momento non e’ ancora pronto.

    Domanda: Potro’ usare il suddetto compost oppure e’ stata una spesa inutile la compostiera?

    Grazie,

    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      grazie per raccontarci la tua storia di orti!
      Ci sembra che tu abbia fatto tutto al meglio, compreso anche la compostiera che è veramente la banca del nostro orto, dove si mettono a maturare gli scarti inutilizzati per ottenere nuova energia vitale da inserire nella terra.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  16. Luigi Cannavacciuolo
    Luigi Cannavacciuolo dice:

    Salve, sono sempre io, Luigi da Napoli.

    Sempre in riferimento all’orto sinergico e relativi bancali, se non sbaglio, per quanto riguarda l’irrigazione, su questo vostro blog, c’era un link in cui veniva descritto, in maniera dettagliata, come realizzare seguendo i principi della Hazelip. Insomma, delle vere e proprie istruzioni per chi, come me, sta veramente a zero e non vorrebbe sbagliare per poi dover rifarlo daccapo. Ma non riesco piu’ a trovarlo.

    Sapreste indicarmi questo link ?

    Grazie,

    Luigi

    Rispondi
    • Nara Marrucci
      Nara Marrucci dice:

      Ciao Luigi, per l’orto sinergico occorre fare un impianto d’irrigazione goccia a goccia, con un’ala gocciolante, vale a dire un tubo perforato che lascia cadere l’acqua proprio goccia a goccia. Il tempo lo stabilirai tu con una centralina che andrai ad allestire al rubinetto. Il tempo varierà in base alla stagione, alla siccità, etc. ogni tanto imposterai la centralina in base alle esigenze dell’orto.

      Intanto ti invio un link sull’impianto di irrigazione da mettere a punto nell’orto singergico (https://www.inorto.org/2016/05/i-cinque-principi-base-dellorto-sinergico/) che ti sarà utile ma come sempre se hai bisogno, scrivi. Un saluto e buon orto!

      Rispondi
  17. Luigi Cannavacciuolo
    Luigi Cannavacciuolo dice:

    Cara Nara, Ti ringrazio della risposta.

    Comunque il link che mi hai indicato, in effetti, e’ sempre questa pagina. A me interessavano i dettagli per l’irrigazione goccia a goccia.

    Vabbe’, visto che l’ho realizzato in parte … adesso Ti faccio direttamente la domanda che al momento mi interessa. io sto seguendo il manuale della Hazelip. Per quanto riguarda l’irrigazione Lei sconsiglia i tubi gia’ forati ma consiglia di usare tubi di plastica di 12-16 mm, posti a 20-30 cm di distanza e forarli noi stessi con un chiodo sottile arroventato. Ecco, al momento io vorrei capire quanto deve essere sottile questo chiodo. Ho provato con un chiodo piccolo … zampilli d’acqua. Ho provato con una spilla francese, sempre arroventato. Stesso risultato. Dovrei forse usare un ago arroventato ?

    Grazie della risposta,

    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      sono Stefano…
      L’irrigazione goccia a goccia è una bella invenzione. Essa è formata da un tubo, solitamente in pvc, di diametro 16 mm, sul quale ogni tot centimetri è prsente un piccolo manicotto con un piccolo foro dal quale si origina, con la pressione dell’acqua, una piccola goccia che regolarmente si forma e cade in terra, in questo caso la pressione è regolata idraulicamente grazie alla tecnologia di realizzazione del tubo.
      Invece, forando un tubo, come stai facendo te, l’acqua esce senza alcun controllo e quindi zampilla in tutta libertà.
      Il sistema irriga comunque ma fuori di ogni controllo…Ti suggerisco di provare il tubo ala gocciolante, che è anche economico!
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  18. Luigi Cannavacciuolo
    Luigi Cannavacciuolo dice:

    Cari Nara e Stefano,

    Sono sempre Luigi.

    Io vi ringrazio moltissimo dei vostri solleciti riscontri e del vostro sito molto ben fatto.

    Detto questo, lo so, io sono fatto cosi’. Mi va di capire le cose.

    Come gia’ Vi ho scritto piu’ volte, sono un neofita che ha iniziato, poco piu’ di un anno fa, la pratica dell’orto (poco piu di 70 mq che per piu’ di 50 anni erano stati coperti da pavimento).

    Preferisco di gran lunga gli approci naturali, per cui, dopo aver iniziato a leggere qua e la’, ho sposato la filosofia di Fukuoka e quindi della Hazelip.

    Dopo aver letto, di Fukuoka, “La rivoluzione del filo di paglia”,  allo scopo di mettere in pratica, ho letto il libro di Emilia Hazelip, “L’arte di coltivare lasciando fare alla terra .

    Ti cito quanto scritto a proposito dell’irrigazione dei bancali:

    “Si installera’ il sistema conosciuto come ‘goccia a goccia’. Consiste in un tubo di plastica nero che posizioneremo ….etc..etc.. Con questo sistema, l’acqua esce molto lentamente… Pero’ non bisogna lasciarsi convincere su che tipo di tubo di goccia a goccia bisogna mettere perche’ i piu’ economici e i piu’ diffusi e che non danno nessun problema sono quelli non forati. Quelli che vanno sopra i bancali saranno da 12 a 16 mm di diametro e andranno forati con un chiodo fino arroventato ogni 20-30 cm facendo attenzione che i buchi guardino in basso”. In un altro manuale poi, trovato da me nel frattempo, sempre di Hazelip, scrive che il chiodo deve essere di diametro 1,5- 2 mm.

    Io avrei comprato direttamente i tubi da te consigliati ma Lei specifica molto bene che la cosa migliore e’ comprare quelli non forati …etc…,.

    E io, volendo seguire scrupolosamente le sue indicazioni, cosi’ ho fatto. Ma l’acqua non gocciola, bensi’ fuoriesce come da una piccola fontanella, nonostante io apra il rubinetto molto molto poco.

    La mia domanda/curiosita’ e’ : Possibile che  Hazelip si sia sbagliata cosi’ tanto ?

    Grazie,
    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      Grazie a te per i complimenti!
      Ci fa piacere inoltre che sei intenzionato a capire e fare esperienze, è la cosa fondamentale prima e oltre il risultato ottenuto.
      Riguardo alla mia esperienza d’irrigazione goccia a goccia ti suggerisco sempre di utilizzare i tubi che trovi pronti in commercio, sono studiati apposta e anche se di plastica comunque durano tanti anni nell’orto.
      Non conosco direttamente l’esperienza della Emilia Hazelip, magari lei riesce a forare i tubi in maniera tale che, regolando la portata e pressione, tutto l’impianto funziona bene, gocciolando e non spruzzando come il tuo.
      Forse se desideri percorrere quella via empirica devi provare tante volte, fino a che non ottieni il risultato sperato.
      Tienici aggiornati.
      Salute e buon orto.

      Rispondi

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