Come seminare, trapiantare e coltivare il porro e averlo a tavola tutto l’anno

Porri per tutte le stagioni

Il porro (Allium porrum) è un ortaggio veramente prezioso perché può essere seminato e raccolto un po’ in tutte le stagioni, anche se quello a raccolta invernale è prediletto da tutti, perché si sa: a stare al caldo e al sole sono bravi tutti, ma a resistere al gelo ci vuole tempra e coraggio! Cose che al porro non mancano.

Porri raccolti - InOrto
Piante di porro - InOrto

Ma cerchiamo di capire perché i porri sono così versatili. I porri si dividono in 4 gruppi:

  • porri estivi, che si seminano in gennaio-marzo e si raccolgono in maggio-giugno;
  • porri autunnali, che soffrono il gelo, e si seminano in febbraio-marzo e si raccolgono da luglio a ottobre;
  • porri invernali, che sopportano il freddo e possono svernare in pieno campo, che si seminano in aprile-maggio e si raccolgono tra novembre e marzo;
  • infine porri bastoncini, che si seminano in settembre e si raccolgono in aprile-maggio.

Considerando che il porro è un ortaggio dal ciclo colturale molto lungo (passano anche 5-6 mesi dalla semina alla raccolta e 3-4 mesi dal trapianto) per non avere un’aiuola dell’orto impegnata troppo a lungo, conviene progettare accuratamente l’orto fin da inizio anno, in modo tale da prevedere questo aspetto.

Possiamo impiantare i porri dove si libera il terreno da una coltivazione precedente, ma alcuni dicono che sarebbe meglio evitare il terreno abitato in precedenza da patate, cavoli o altri porri.

Preparare il terreno per il porro

Il terreno nel quale si intende coltivare il porro deve essere ben lavorato e concimato con compost maturo o stallatico, che forniscono nutrimento di base, di cui la specie è avida, e migliorano la fertilità della terra in senso vasto.

Meglio evitare inoltre i suoli troppo compatti dove potrebbe ristagnare l’acqua, e quindi è utile coltivare i porri su delle aiuole rialzate, soprattutto quelli autunnali e invernali che vanno incontro a periodi piovosi. Solo se il terreno è sciolto non occorre questo accorgimento.

In generale il terreno deve essere ben lavorato, anche con un forcone foraterra che non rivolta gli strati di suolo ma ne rispetta il profilo. L’importante è che sia reso soffice per le radici e ben pulito da erbacce e resti della coltivazione precedente.

Semina e trapianto delle piantine di porro

La semina

si può effettuare a gennaio in semenzaio ben protetto per la raccolta in piena estate; a marzo ancora in semenzaio, o direttamente all’aperto se abitiamo in zone a clima mite, per la raccolto autunno-invernale; a maggio-giugno per la raccolta da dicembre fino alla primavera dell’anno successivo. Se seminate all’aperto ponete i semi in piccoli solchi profondi circa 1-1,5 cm.  La temperatura minima per la germogliazione è di circa 12°, ma la temperatura ideale è di circa 25°. A seconda del terreno e della temperatura il porro impiegherà dai 4 ai 20 per germogliare.

Fiore del porro - InOrto
Campo di porri- InOrto

Trapianto

Il trapianto andrà effettuato dopo circa 10 settimane dalla semina, quando le piante avranno un diametro di circa 8mm e circa 15 cm di altezza. La messa a dimora delle giovani piante  va effettuata in solchi profondi 12-15 cm. Lasciamo circa 15 cm tra una pianta e l’altra e 30 cm tra le file. Se il terreno fosse troppo asciutto, meglio bagnarlo leggermente. Quando poniamo i piccoli porri in terra accertiamoci che le loro radici appoggino bene sul fondo del solco e che la sommità alta del fusto sia al livello del terreno. Una pratica molto diffusa in passato, ma non necessaria, è quella di spuntare foglie e radici prima di effettuare il trapianto, anzi secondo alcuni questa pratica potrebbe facilitare la diffusione di funghi e quindi da evitare.

Una volta eseguita la messa a dimora delle piantine, potremo annaffiare facendo ricadere la terra nei solchi. Inizialmente i piccoli porri potranno sembrarci poco stabili, ma in poco tempo diventeranno solidi e robusti.

Come sempre è meglio effettuare il trapianto in una giornata nuvolosa o verso il tramonto, e innaffiare bene per i primi giorni, e se il sole iniziasse già a farsi sentire, meglio proteggere le piantine nelle ore più assolate del giorno con un telo ombreggiante.

Consociazioni

Il porro sta bene insieme a cipolle, sedano, pomodoro, cavoli, lattughe e indivia. E’ invece sconsigliato metterlo vicino a fagioli, piselli e rape. Ma la combinazione migliore è quella con le carote, perché sembra che l’uno scacci la mosca dell’altro!

Cure colturali per il porro

Immagine 10

Diradamento

Se effettuiamo la semina in pieno campo, ovvero direttamente a dimora, dopo 30-40 giorni dalla semina si effettuerà il diradamento, per mantenere le distanze prescelte tra una pianta e l’altra (vedi le distanze del trapianto)

Annaffiature

Il porro non necessita di annaffiature eccessive, tuttavia non deve neanche andare in stress per carenza di acqua.

Soprattutto in caso di siccità dovremo irrigare regolarmente per favorire lo sviluppo della pianta, mentre per le colture autunno-invernali potremo anche affidarci alle piogge.

Rincalzatura

Dopo circa un mese, se avremo lasciato il solco dei nostri porri leggermente affossato, potremo provvedere a coprirlo del tutto livellando bene il terreno e zappando potremo addossare un po’ di terra alla base dei fusti, come rincalzatura. Un altro rincalzo lo si può effettuare un mese prima della raccolta per favorire un ulteriore imbianchimento del gambo, ma lo faremo soltanto se la terra sarà ben asciutta.

Prevenire insetti e malattie

Il porro può andare soggetto a malattie fungine come la ruggine, oppure a danni da insetti come la mosca o la tignola, che si insidiano tra le foglie e vi scavano gallerie. Possiamo irrorare in via preventiva della farina di roccia e dell’olio di neem, ad effetto repellente.

Raccolta e produzione

Il porro a differenza di molti altri ortaggi anche se raccolto in anticipo è buono ugualmente, quindi lo si potrà cogliere da quando il suo diametro sarà come quello di un dito in poi. Diciamo che il massimo ingrossamento dei fusti si raggiungerà dopo 5-6 mesi dalla semina o dopo 3- 4 mesi dal trapianto, ma il porro può stare sul campo molto, molto a lungo.

In pratica se sceglieremo una varietà tardiva (come il Gigante d’inverno e il grosso di Carentan)  e la semineremo a fine marzo, potremo iniziare a raccogliere da metà ottobre e continuare durante tutto l’inverno. Oppure se avremo seminato a gennaio una varietà precoce, si potrà iniziare a raccogliere a maggio e se poi effettueremo una nuova semina in autunno, porteremo i porri a tavola fino al maggio successivo. Insomma i patiti del porro, con un po’ di organizzazione, potranno avere porri tutto l’anno!

Da una buona coltivazione di porri si può arrivare anche a 3 kg/metro quadrato.

La parte verde, cioè le foglie, non va eliminata, perché è ottima nella preparazione dei minestroni, così come cucinata in padella per condire pasta o riso.

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COMMENTI
8 commenti
  1. luisa
    luisa dice:

    Ciao,
    quest’anno i miei porri si sono riempiti di piccoli vermi…….non ne ho salvato uno!!! che può essere successo? colpa del terreno che avevo concimato con ottimo letame stagionato? gradirei  una risposta da chi sa!!!! :)luisa

    (Luisa – Genova)

    Rispondi
    • nara marrucci
      nara marrucci dice:

      Ciao Luisa
      I vermi ai quali ti riferisci sono per caso quelli della Tignola del Porro -Acrolepiopsis assectella Zeller?
      La causa non è da ricercare nella concimazione, visto che il tuo letame è ben maturo, come dici.
      Di sicuro le miti temperature di questo inverno hanno favorito la proliferazione di questo lepidottero – farfalla – che sverna anche come adulto.
      Luisa, non ti scoraggiare!
      Visto l’infestazione che hai avuto togli subito i porri dall’orto, avendo cura di non metterli nel tuo sito di compostaggio ma di gettarli nella spazzatura, altrimenti manterresti un bel focolaio d’infestazione del parassita nel tuo orto!
      Coraggio, e in quella aiuola cambia la coltura!

      Rispondi
  2. Matteo
    Matteo dice:

    Salve,
    i miei porri – interrati ad inizio Settembre – non sono cresciuti. Sembrano in buona salute (nessun parassita) ma sono rimasti piccoli e così sottili da non rimanere neanche in posizione eretta bensì riversi sul terreno.  Sembrano dei lunghi capelli scompigliati Teoricamente avrei dovuto raccoglierli a Dicembre ma ne ricaverei poca cosa.
    I vicini cavolfiori crescono bene e nell’arco di 2 o 3 settimane – potrò raccoglierli, la verza è rimasta piccola e non ha ancora fatto il cespo risultando un po’ in ritardo.
    Dopo aver letto questo articolo ho capito che il terreno è forse troppo pesante ma non penso questo possa spiegare, la questione. Al momento di trapiantarli interrai solo la zolla (5-6 cm) mentre, da quanto leggo, avrei forse dovuto scavare un buco più profondo interrando parte del fusto. Qualcuno può confermare?
    Grazie e viva l’auto-produzione!
    (Matteo)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Matteo,
      grazie che elogi la produzione in proprio degli ortaggi, come scrivi alla fine del tuo articolo, questo è un bel messaggio che rinnovi a tutti noi!
      Immagino che tu abbia utilizzato, per il tuo trapianto, delle pianticelle a radice nuda…non le piantine nei vasetti di terra, giusto?
      La coltivazione del porro, tramite il trapianto delle giovani piante a radice nuda, che si vendono in mazzi, richiede degli accorgimenti necessari all’attecchimento delle stesse, una volta attecchite poi, le piante crescono bene e durano nell’orto per tutta la stagione invernale. Ti riassumo di seguito le operazioni che io seguo per coltivare tale verdura:
      1- mettere le pianticelle – le radici nude – a bagno in un contenitore con dell’acqua, prima una mezz’ora del trapianto. Questa operazione serve a rinvigorirle nel caso avessero sofferto un pò di siccità – visto che hanno radici nude!
      1 -tracciare dei solchi nel terreno profondi almeno 15-20 cm.
      2- sistemare le piantine, prima di trapiantarle così:tagliare leggermente le foglie verdi e le radici sotto, di tutte le pianticelle
      3 – bagna bene la superficie del solco, delicatamente, con getto d’acqua leggero
      4 -disponi le singole piantine nel solco, ad una distanza di 10 – 15 cm fra di esse, e rincalza le stesse mantenendole belle dritte e ricoprendo buona parte del fusto che rimarrà per questo interrato, spunteranno solo delle foglioline verdi dalla terra
      A questo punto le piante saranno ben disposte per attecchire e crescere di conseguenza, in questo modo non dovrebbero subire stress di nessun tipo.
      Salute e buone feste!

      Rispondi
  3. Matteo
    Matteo dice:

    Ciao Stefano,
    in questo caso, essendo il primo anno in cui mi cimento con l’orto invernale, ho trapiantato (inizio Settembre) delle piantine comprate dal vivaio e vendute in alveoli da 6 piantine ciascuno. La zolla era alta 5 o 6 cm mentre il resto della pianta sarà stato 20 cm. Le ho sistemate a distanza di circa 40 cm le une dalle altre interrando solo la zolla (forse avrei dovuto interrare anche parte del fusto?). Il terreno su cui le ho sistemate aveva precedentemente ospitato una generosissima pianta zucchina che era stata estirpata già a fine Luglio.
    Buon Natale e grazie dei consigli.
    (Matteo)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Matteo,
      le tue piantine hanno subito uno stress da trapianto, non sono riuscite cioè a ritirare su le foglie dopo che le hai messe in terra.
      La prossima volta, per evitare questo inconveniente, potresti potare leggermente le foglie e interrare anche parte del fusto della piantina di porro,
      in questo modo avrai di sicuro un risultato migliore!
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  4. Piazza Franca
    Piazza Franca dice:

    Ciao,
    Ha sempre pensato a l’orto mio marito,purtroppo a seguito di un incidente,ci penso io,ho piantato porri e cipolle di Tropea,bietole costa bianca tutto come va fatto,prendendo consigli da voi,spero in una buona riuscita,grazie!!!!!
    (Franca)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Franca,
      noi di In Orto siamo qui per aiutarti sempre, anche se si sente che sei bravissima di già!
      Salute e buon orto.

      Rispondi

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8 commenti
  1. luisa
    luisa dice:

    Ciao,
    quest’anno i miei porri si sono riempiti di piccoli vermi…….non ne ho salvato uno!!! che può essere successo? colpa del terreno che avevo concimato con ottimo letame stagionato? gradirei  una risposta da chi sa!!!! :)luisa

    (Luisa – Genova)

    Rispondi
    • nara marrucci
      nara marrucci dice:

      Ciao Luisa
      I vermi ai quali ti riferisci sono per caso quelli della Tignola del Porro -Acrolepiopsis assectella Zeller?
      La causa non è da ricercare nella concimazione, visto che il tuo letame è ben maturo, come dici.
      Di sicuro le miti temperature di questo inverno hanno favorito la proliferazione di questo lepidottero – farfalla – che sverna anche come adulto.
      Luisa, non ti scoraggiare!
      Visto l’infestazione che hai avuto togli subito i porri dall’orto, avendo cura di non metterli nel tuo sito di compostaggio ma di gettarli nella spazzatura, altrimenti manterresti un bel focolaio d’infestazione del parassita nel tuo orto!
      Coraggio, e in quella aiuola cambia la coltura!

      Rispondi
  2. Matteo
    Matteo dice:

    Salve,
    i miei porri – interrati ad inizio Settembre – non sono cresciuti. Sembrano in buona salute (nessun parassita) ma sono rimasti piccoli e così sottili da non rimanere neanche in posizione eretta bensì riversi sul terreno.  Sembrano dei lunghi capelli scompigliati Teoricamente avrei dovuto raccoglierli a Dicembre ma ne ricaverei poca cosa.
    I vicini cavolfiori crescono bene e nell’arco di 2 o 3 settimane – potrò raccoglierli, la verza è rimasta piccola e non ha ancora fatto il cespo risultando un po’ in ritardo.
    Dopo aver letto questo articolo ho capito che il terreno è forse troppo pesante ma non penso questo possa spiegare, la questione. Al momento di trapiantarli interrai solo la zolla (5-6 cm) mentre, da quanto leggo, avrei forse dovuto scavare un buco più profondo interrando parte del fusto. Qualcuno può confermare?
    Grazie e viva l’auto-produzione!
    (Matteo)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Matteo,
      grazie che elogi la produzione in proprio degli ortaggi, come scrivi alla fine del tuo articolo, questo è un bel messaggio che rinnovi a tutti noi!
      Immagino che tu abbia utilizzato, per il tuo trapianto, delle pianticelle a radice nuda…non le piantine nei vasetti di terra, giusto?
      La coltivazione del porro, tramite il trapianto delle giovani piante a radice nuda, che si vendono in mazzi, richiede degli accorgimenti necessari all’attecchimento delle stesse, una volta attecchite poi, le piante crescono bene e durano nell’orto per tutta la stagione invernale. Ti riassumo di seguito le operazioni che io seguo per coltivare tale verdura:
      1- mettere le pianticelle – le radici nude – a bagno in un contenitore con dell’acqua, prima una mezz’ora del trapianto. Questa operazione serve a rinvigorirle nel caso avessero sofferto un pò di siccità – visto che hanno radici nude!
      1 -tracciare dei solchi nel terreno profondi almeno 15-20 cm.
      2- sistemare le piantine, prima di trapiantarle così:tagliare leggermente le foglie verdi e le radici sotto, di tutte le pianticelle
      3 – bagna bene la superficie del solco, delicatamente, con getto d’acqua leggero
      4 -disponi le singole piantine nel solco, ad una distanza di 10 – 15 cm fra di esse, e rincalza le stesse mantenendole belle dritte e ricoprendo buona parte del fusto che rimarrà per questo interrato, spunteranno solo delle foglioline verdi dalla terra
      A questo punto le piante saranno ben disposte per attecchire e crescere di conseguenza, in questo modo non dovrebbero subire stress di nessun tipo.
      Salute e buone feste!

      Rispondi
  3. Matteo
    Matteo dice:

    Ciao Stefano,
    in questo caso, essendo il primo anno in cui mi cimento con l’orto invernale, ho trapiantato (inizio Settembre) delle piantine comprate dal vivaio e vendute in alveoli da 6 piantine ciascuno. La zolla era alta 5 o 6 cm mentre il resto della pianta sarà stato 20 cm. Le ho sistemate a distanza di circa 40 cm le une dalle altre interrando solo la zolla (forse avrei dovuto interrare anche parte del fusto?). Il terreno su cui le ho sistemate aveva precedentemente ospitato una generosissima pianta zucchina che era stata estirpata già a fine Luglio.
    Buon Natale e grazie dei consigli.
    (Matteo)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Matteo,
      le tue piantine hanno subito uno stress da trapianto, non sono riuscite cioè a ritirare su le foglie dopo che le hai messe in terra.
      La prossima volta, per evitare questo inconveniente, potresti potare leggermente le foglie e interrare anche parte del fusto della piantina di porro,
      in questo modo avrai di sicuro un risultato migliore!
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  4. Piazza Franca
    Piazza Franca dice:

    Ciao,
    Ha sempre pensato a l’orto mio marito,purtroppo a seguito di un incidente,ci penso io,ho piantato porri e cipolle di Tropea,bietole costa bianca tutto come va fatto,prendendo consigli da voi,spero in una buona riuscita,grazie!!!!!
    (Franca)

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    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Franca,
      noi di In Orto siamo qui per aiutarti sempre, anche se si sente che sei bravissima di già!
      Salute e buon orto.

      Rispondi

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