Mi chiamo Gianna,  sono una casalinga, abito a  Bisceglie  e ho tre figli un marito ed una nipotina.

Vorrei sapere quando è il momento migliore per potare la vigna.

(Gianna – Bisceglie)

Risposta

Cara Gianna, proverò ad essere sintetica anche se non è facile quando si parla della potatura della vite. Esistono due tipi di potature, una di allevamento e l’altra di produzione.

Le potature di allevamento, che si effettuano i primi tre anni, servono  per dare alla pianta la forma desiderata (cordone verticale, cordoni orizzontali, pergola Guyot, tendone, forma libera, ecc.). Solitamente se ne fa una subito dopo l’impianto e le altre quando la pianta è a riposo a fine inverno.

Dal terzo anno, quando la pianta inizia a produrre, è invece importante fare le potature di produzione indirizzate soprattutto alla fruttificazione. In questo caso parliamo di potatura a secco e di potatura a verde.

La potatura a secco si effettua quando la pianta è a riposo, nelle zone a clima mite dopo la vendemmia in concomitanza con la perdita delle foglie, nelle zone dove il clima è più freddo la sposteremo a fine inverno. Durante questa potatura si elimineranno i tralci che hanno già fruttificato e si definiranno quelli che dovranno fruttificare l’anno successivo, lasciando molte o poche gemme a seconda della vigoria della pianta. In genere se è molto vigorosa ne lasceremo molte, se invece  è debole e ha bisogno di riacquistare tono ne lasceremo poche.

La potatura a verde si fa durante il periodo vegetativo (tarda primavera) e serve per ottenere il massimo dalla pianta, sia in termini di qualità che di quantità. Questa volta ci preoccuperemo di togliere i succhioni alla base della pianta ed eseguiremo la sfogliatura per permettere una migliore areazione e una maggiore esposizione solare.

Spero di esserti stata di aiuto, ma se avessi ancora dei dubbi non esitare a scrivere. La vite, soprattutto se puntiamo ad ottimizzare la produzione, è una pianta complessa, pensa che esiste anche una Scuola Italia di Potatura della Vite, che lo scorso anno faceva corsi web. Sia mai che li facciano anche quest’anno!

6 commenti
  1. Antonio Panzone
    Antonio Panzone dice:

    Ciao Nara, delle piante da frutto, come la ciliegia, mi interessa conoscere il modo di seguirle nelle fasi successive: dalla crescita a quando portano il frutto e come seguire il frutto perchè sia di qualità. Ti chiedo questo perchè un albero di ciliege giovanissimo, portava il frutto da un paio d’anni, ma in estate avanzata con mio grandissimo dispiacere è seccato. Nel verde del mio orto fa pena vederlo e, non so se sia dipeso dal fatto che quella parte dell’orto sia lo sversatoio dei residui dei frutti, per cui probabilmente c’è stata una superalimetazione, oppure se sia dipeso dal particolare caldo che ha caratterizzato la stagione appena passata. L’impianto a gocce e il pozzo del mio orto mi hanno dato una grande soddisfazione.
    Non ti ho scritto fino a questo momento non perchè non sia un tuo assiduo lettore, bensì perchè ho atteso di rendermi conto di quali piante abbiano o meno prodotto per fare poi con te un’analisi della situazione. Ad es., fermo restante il problema del ciliegio, non ho potuto contare su una eccellente produzione dei filari di aglianico, malgrado le mie premure. Forse avrei bisogno di avere una conoscenza più approfondita sull’argomento dalla potatura alla vinificazione e al modo di mantenere il vino in cantina. Di questo conto sulla tua consulenza o su indicazioni che sono sicuro tu saprai darmi.
    Cara Nara, sono convinto che tu sei destinata al successo perchè si sente che vivi la campagna così come noi. Devo dirti, mio malgrado, che il mio paese produce l’aglianico DOCG, che si chiama il Taurasi, dal nome del mio paese. In occasione di una mia candidatura al consiglio provinciale ho proposto di creare un osservatorio, un posto di lavoro per un agronomo, dove tutti i produttori potessero chiedere come al Meteo per il tempo , suggerimenti per un rapporto proficuo per qualità e quantità in merito alle fasi della vite dalla sua nascita alla vinificazione.
    Sono un fresco pensionato e la passeggiata e zappettare nell’orto sta diventando un’ esigenza sempre più sentita perchè distende, distrae, limitando il tempo al computer. Sto, comunque anche su facebook, per cui appena mi collegherò chiederò la tua amicizia. Non altro, ti saluto affettuosamente, con gratitudine Antonio

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    • nara marrucci
      nara marrucci dice:

      Ciao Antonio è un piacere leggerti e sapere che il tuo orto procede a gonfie vele a parte qualche problema di ‘normale amministrazione’. Ho dedicato alla tua lettera un articolo a parte sempre in questa rubrica (consigli da dare e da ricevere), perché essendo la risposta basata soprattutto sulla gestione corretta degli alberi da frutto mi sembrava più indicato dargli una collocazione più specifica e di più ampio respiro che non quella di un commento dedicato alla coltivazione della vite. Puoi trovare la risposta alla tua lettera a questo link Come mantenere un albero da frutto sano e produttivo?

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  2. guido
    guido dice:

    Al momento di potare la vite, mi chiedo? Come faccio a riconoscere il ramo che ha prodotto da quello che dovrà produrre? Grazie della risposta. Guido

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    • nara marrucci
      nara marrucci dice:

      Ciao Guido, ma non riesci a vedere dove è che hai raccolto i grappoli di uva? Anche se l’uva non c’è più dovrebbe essere facilmente intuibile il punto in cui è stato tagliato il grappolo… Prova a controllare, vedrai che con un po’ di attenzione ci riuscirai! 🙂

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  3. giorgio marturano
    giorgio marturano dice:

    Salve,
    qui in Ecuador la vite non perde mai le foglie, come faccio a potarla???
    Grazie.
    (Giorgio Marturano – Equador)

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    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Giorgio,
      ci credo che non perde mai le foglie la tua pianta di vite, non è indotta a farlo ne per il fotoperiodo che non si accorcia ne per le temperature che non si abbassano mai abbastanza, come accade in italia…nel clima mediterraneo.
      Immagino che tu sia “costretto” a potarla con le foglie sopra. E’ il primo anno che la coltivi in clima equatoriale?
      Salute e buon orto.

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