Tutti i rimedi naturali per combattere la bolla del pesco

Tutti i rimedi naturali per combattere la bolla del pesco

Quest’anno i miei peschi fanno pena: li ho un po’ trascurati e sono stati attaccati dal mal della bolla (Taphirina deformans). Poi le condizioni climatiche umide e piovose hanno contribuito al suo diffondersi.

Chi ha un pesco conosce sicuramente questo fungo che attacca le foglie già sviluppate, le raggrinzisce, le rende ‘bollose’, si indeboliscono e cadono.

Se l’attacco è leggero la pianta tende a reagire, altrimenti la pianta deperisce e la produzione, anche se ci sarà, sarà minima e poco soddisfacente.

Prenderò spunto dalla risposta appena data a Francesco su questo ‘bolloso’ argomento, per ripassare insieme (viste le condizioni dei miei peschi penso di averne bisogno) le operazioni da compiere per evitare che ogni anno i nostri peschi vengano ‘deturpati’ e la loro produzione compromessa.

1) Come sempre ‘prevenire è meglio che curare’, per cui per prima cosa dobbiamo cercare di mantenere le piante sane e rigogliose, quindi non facciamogli mancare le concimazioni necessarie e, in autunno e in primavera, interriamo alla loro base dello stallatico maturo, del buon compost o del concime a base di alghe. Potrebbe inoltre essere una buona pratica seminare sotto la chioma dell’albero alcune piante di ortica e alcuni agli.

2) Se vogliamo evitare qualsiasi prodotto anche minimamente tossico, potremo usare a partire dall’inizio della primavera in modo preventivo  l’infuso d’equiseto (che è un ottimo fungicida) per irrorare il tronco e i rami e usare invece il macerato di ortica (che è un ottimo ricostituente) per rafforzare le difese delle piante.

3) Della poltiglia bordolese abbiamo parlato tante volte, é un buon rimedio contro il diffondersi di molte malattie e se usata rispettando i dosaggi raccomandati e senza abusarne, può essere di grande aiuto anche contro il ‘mal della bolla’. Quando usarla? La poltiglia bordolese va distribuita sull’albero al momento della caduta delle foglie  (1,5 kg per 100 l di acqua) e una seconda volta a febbraio alla ripresa vegetativa, prima dello schiudersi delle gemme. Non va mai usata durante la fioritura perché è tossica per le api.

4) Quando inizia la fioritura possiamo intervenire con la propoli in soluzione idroalcolica (150-200 g per 100 l di acqua), ne rafforzerà la produzione, senza danneggiare nessuno. Possiamo somministrarla anche più volte a distanza di due o tre settimane.

5) Per concludere, se le foglie colpite sono poche, possiamo staccarle e bruciarle, per evitare che le spore del fungo si diffondano e sperare che la pianta si riprenda da sola e ce la faccia a fruttificare normalmente.

Ricordiamo: più ‘giochiamo di anticipo’ e più sarà possibile usare soltanto rimedi naturali!

foto di Rubber Slippers da flickr

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COMMENTI
52 commenti
  1. stradista
    stradista dice:

    Ciao
    Ho delle piante di Pesco e considerato che sono colpite sistematicamente dal mal di bolla
    vi chiedo, ma posso utilizzare il verderame o non serve a questo tipo di problema ????

    (Andrea)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Salve Andrea

      Certo che puoi usare il “verderame” – cioè prodotti consentiti in agricoltura biologica a base di sali di rame – che è un ottimo antifungino!
      Visto che le tue piante sono sistematicamente attaccate dalla Taphrina deformans – l’agente patogeno del mal della bolla – tu dovrai altrettanto sistematicamente contrastare la sua azione, ti propongo un piano:

      1 – Prevenzione: Raccogli e smaltisci tutte le foglie che cadono in autunno, compreso rami e altre parti vegetali che la pianta elimina, perchè sono fonte di inoculo del patogeno.
      Attento che per smaltimento intendo allontanamento dal tuo frutteto, al limite brucia il tutto se puoi, ma non mettere i residui nel compost.

      2 – Cura, trattamenti con prodotti a base di sali di rame consentiti in agricoltura biologica da eseguire in almeno tre periodi di sviluppo della pianta:
      A – in pieno inverno -quando le gemme sono chiuse – trattando anche tronco e rami
      B – Al rigonfiamento delle gemme
      C – nelle fase di “botton Rosa” – cioè quando le gemme a fiore – ancora chiuse – mostrano il loro colore caratteristico.
      In questo modo dovresti limitare l’infestazione sulla chioma dei tuoi peschi….l’impegno è tanto, ma la bontà dei frutti ti ripagherà di sicuro la fatica!
      Buon Orto e facci sapere!!!

      Rispondi
  2. sonia
    sonia dice:

    Ciao!!
    E’ da due anni che il mio pesco non è in forma, l’altra primavera ho avuto problemi un po’ più gravi, foglie raggrinzite che dopo un mese sono cadute e per tutta l’estate sembrava come morto… poi ho notato che sul tronco, soprattutto, aveva dei piccoli buchi da dove usciva la resina come una “bollicina”.
    Inoltre anche al ciliegio vicino al pesco si erano raggrinzite alcune foglie. Volevo sapere se è troppo tardi per far qualcosa… grazie

    Rispondi
    • nara marrucci
      nara marrucci dice:

      Ciao Sonia, se il tuo pesco ha la gommosi (fuoriuscita della resina dai fori) dovresti passare sul tronco, durante il periodo di riposo vegetativo, della poltiglia bordolese magari addizionata di zolfo bagnabile (acqua+calce+verderame+zolfo). Molto probabilmente negli anni ha sofferto di qualche carenza e non è stato aiutato. Se però la malattia è molto diffusa e il pesco è molto vecchio, ti conviene tagliarlo.
      Quanto alla bolla adesso è tardi per intervenire, almeno non con i rimedi naturali. D’ora in poi cerca di guardare con maggiore attenzione i tuoi alberi da frutto, cerca di dare loro un po’ di concime, e acqua quando è il momento e se necessario, e prevedi almeno qualche trattamento di aiuto per combattere i funghi. Leggi questo articolo su come mantenere sani gli alberi da frutto, perché non è mai troppo tardi per iniziare a prendersi cura delle piante.
      Saluti e Buon Orto! 😀

      Rispondi
  3. rosy
    rosy dice:

    Salve,

    il mio pesco e’ colpito dalla bolla. Ho provveduto ad eliminare le foglie colpite ma credo che non basti,

    cosa posso fare di naturale per curare la pianta e per evitare che si propaghi agli alberi da frutto. grazie

    (Rosy)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Rosy

      Niente paura, non c’è rosa senza spina, come non c’è pesco senza bolla…un classico.
      Ti scrivo di seguito, come ho fatto per altri tuoi colleghi ortisti, quello che potrai fare per eliminare, o almeno contrastare il fungo che causa la malattia della bolla.
      Il “mal della bolla” che attacca il pesco è un fungo,che si chiama Tafhrina deformans.
      Questo è un patogeno molto insidioso che va contrastato, biologicamente, trattando la pianta più volte all’anno con sali di rame e avendo cura sempre di eliminare dall’orto
      tutte le foglie infettate che cadono a terra. Ti scrivo di seguito un calendario per promemoria:
      1 – autunno, caduta delle foglie: eliminazione delle foglie e trattamento di tutta la pianta – gemme e corteccia – con prodotti a base di sali di rame, almeno due interventi
      2 – inverno, gemme chiuse, trattamento con sali di rame
      3 – inverno, gemme che si schiudono, trattamento con sali di rame
      4 – inverno – primavera, gemme che mostrano il colore rosa dei fiori – fase dei bottoni rosa – trattamento con sali di rame
      5 – primavera – dopo la sfioritura, con i frutticini allegati – trattamento con sali di rame.

      Non inserisco le dosi dei sali di rame, perchè ogni preparato ha il suo dosaggio.
      Mi raccomando allora….buona fortuna e tante pesche!!!

      Rispondi
  4. emilio
    emilio dice:

    Salve

    riguardo alla “bolla del pesco”,prima di tutto se già ci sono foglie con bolla toglierle, lasciando solo un piccolo picciolo (raccogliere e buttare nella spazzatura)
    grattare il sapone di MARSIGLIA, lasciare a macerare in modo da ottenere una poltiglia non troppo liquida nè troppo densa, con uno spruzzino (quello ke si usa per lavare i vetri, eventualmente con uno spillo arroventato allargare il forellino), fare depositare su altre foglie e sui piccioli sia sopra ke sotto con costanza ripetere diverse volte l’operazione ( 2/3 volte la settimana) dopo una pioggia ripetere l’operazione anke se portano già piccoli frutti, non inquina nè reca danno alle api. Fare stessa operazione anke al tronco pricipale e sopratutto versare abbondantemente la poltiglia alla base della pianta.

    (Emilio)

    Rispondi
  5. Manu
    Manu dice:

    Salve,
    Io mio pesco noce ha il mal di bolla, l’ho trattato nel momento della a schiusura delle gemme con un composto di zolfo e rame, sembrava aver fatto effetto, ma ora le foglie sono state nuovamente attaccate.
    Ha messo però parecchi frutti, a differenza dello scorso anno, che poco per volta stanno crescendo.
    C’è qualcosa che posso fare per tentare di bloccare il fungo prima che attacchi i frutti o mi tocca lasciar stare e tentare di nuovo di trattarlo nello stadio vegetativo?  
    Non sono interessate tutte le foglie ma la situazione mi sembra peggiorare di giorno in giorno.
    (Manu)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Salve Manu
      Il mal della bolla del pesco e una malattia fungina molto tosta ad eliminarla del tutto.
      Come scritto in altri articoli l’unico metodo di lotta, volendo utilizzare rimedi esclusivamente biologici, è la prevenzione, da sempre la miglior cura!
      Ormai secondo me è difficile che tu possa ottenere dei risultati con nuovi trattamenti, visto che il fungo sta lavorando su tutta la pianta.
      Per l’anno venturo invece prova ad adottare questo metodo di lotta che ti scrivo qui di seguito:
      1 – Autunno – Caduta delle Foglie: Eliminazione delle foglie dal letto di caduta, sono fonte di nuove infezioni nell’anno venturo
      2 – inverno – gemme chiuse: Trattamento del fusto e dei rami con prodotti biologici a base di sali di rame
      3 – inverno – rottura delle gemme, trattamenti con sali di rame
      4 – inverno – fase dei bottoni rosa – trattamenti con sali di rame
      5 – primavera – post fioritura/ frutticino allegato: polifosfuro di calcio
      Come sempre non inserisco le dosi in quanto variabili dalla marca del prodotto.
      In sostanza bisogna debellare il fungo prima che infetti le gemme!
      In bocca al lupo!

      Rispondi
  6. Giovanni Luigi Carboni
    Giovanni Luigi Carboni dice:

    Salve,
    per combattere la bolla del pesco, ed anche gli affidi, un buon rimedio – da somministrare entro gennaio, in prevenzione, è il seguente: prendere un recipiente, versarvi litri 5 di acqua della rete idrica, aggiungere kg. 1,00 di zolfo puro all’80%, aggiungere kg 0.600 di calce viva, se non disponibile va bene anche la calce idrata, mettere sul fuoco, e dopo ebollizione continuare per 20 minuti, spegnere e lasciare riposare per 24 ore, quindi estrarre il liquido diventato rosso rubino e scartare le feccie rimaste sul fondo. Il prodotto è pronto per il suo utilizzo.
    Quindi adesso bisogna comporre la miscela:  unire 10 cc di prodotto a litri 10 di acqua, in genere è sufficiente n°1 trattamento per quanto riguarda la bolla, altrimenti ne facciamo un altro dopo la sfioritura però!
    Questo descritto è un metodo antichissimo e di assoluta purezza, perché non avvelena ma brucia i parassiti, rispetta l’albero, gli insetti utili e non inquina il terreno, ma lo stesso ne trae giovamento.
    Ciao a tutti
    (Gigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Salve Gigi,
      grazie per la tua ricetta che non conoscevamo ancora! Tu hai riprova personalmente del suo funzionamento?
      Tienici informati su questo per piacere…
      Salute e buon orto!

      Rispondi
  7. Giovanni Luigi Carboni
    Giovanni Luigi Carboni dice:

    Ciao Stefano,
    si ho sperimentato personalmente, il risultato è garantito, si deve solo stare attenti alle dosi, è importante il periodo di trattamento, perché il fungo è già presente sull’albero, per cui se il trattamento è fatto prima del risveglio delle gemme, le stesse non corrono rischi, e dopo la fioritura delle stesse le foglie che vanno a formarsi crescono sane, quindi i fiori hanno tutto il tempo per completare il loro ciclo, solo dopo compaiono gli afidi, ma ormai si è già formato il frutto, per cui si può intervenire tranquillamente con un nuovo trattamento, che in genere è risolutivo. A condizione che l’albero sia in una località che non presenta fattori ambientali molto umidi.
    Ciao a tutti
    (Gigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      bene allora, se il trattamento funziona ne teniamo conto, grazie ancora per il tuo contributo.
      Salute e buon orto!

      Rispondi
  8. Giovanni Luigi Carboni
    Giovanni Luigi Carboni dice:

    Ciao  ragazzi,
    volevo darvi una dritta per quanto riguarda la coltivazione delle zucchine. Qualche volta succede che una volta che la pianta è già in produzione, le foglie si ammalano, presentando come una patina bianca del fogliame e poi pian pianino si seccano. Un rimedio che ho scoperto casualmente è quello di bagnare le foglie con dei getti d’acqua, per qualche giorno di seguito. Risultato garantito.
    Ciao e buona zucchina a tutti.
    (Gigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Gigi,
      la malattia che ci descrivi sulle tue zucchine è l’oidio, o mal bianco, un fungo che vegeta sulla superficie fogliare di tante altre essenze vegeatli e che si forma quando le condizioni di umidità atmosferiche – causate da pioggia, rugiada, nebbia ecc – sono elevate. Sei sicuro che bagnando le foglie delle tue zucchine la pianta guarisce?
      Salute e buon orto

      Rispondi
  9. Giovanni Luigi Carboni
    Giovanni Luigi Carboni dice:

    Ciao Stefano,
    si è vero, avevo messo a dimora circa una decina di piantine di zucchine, per cui vista la poca quantità irrigavo con l’utilizzo di un tubo di gomma direttamente alla base della piantina, e per questo si è verificato quanto precedentemente descritto, per cui in quell’occasione mi è venuto spontaneo di bagnarle, e così ho proceduto per due o tre giorni, e la malattia è scomparsa. Questo per quanto riguarda le zucchine, per gli altri tipi di ortaggi non so.

    Un altro fatto che voglio segnalarti è che per le melanzane, non uso nessun tipo di trattamento, non si ammalano mai, e così dicasi per i pomodori, potrebbe sembrarti strano ma è così. Come concime uso solo ed esclusivamente stallatico. Penso che queste sia condizioni abbastanza eccezionali, penso sia  dovuto al fatto che il terreno si trova in una zona abbastanza ventilata  molto soleggiata e con pochissima umidità, poi non so.

    Comunque per le zucchine, se ti capita puoi provare magari solo su qualche soggetto. I progressi sono immediati per cui non rischi niente qualora ci siano degli eventuali insuccessi. Tu cosa utilizzi per un problema analogo?

    Ciao

    (Gigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Gigi,
      il problema dell’oidio sulle foglie della pianta di zucchino è abbastanza comune e come rimedio – preventivo ovviamente – utilizzo sempre prodotti consentiti in agricoltura biologica a base di zolfo, da dare in soluzione acquosa sulle foglie. Certo che se le piante vegetano in un posto favorevole dal punto di vista climatico allora il problema del “mal bianco” si presenta sempre di meno e partiamo avvantaggiati. Comunque grazie per riportare la tua esperienza, ne faremo tesoro!
      Salute e buon orto!
      Ci

      Rispondi
  10. viviano
    viviano dice:

    Cari amici,
    ho preso un appartamento al primo piano, mentre al piano terra ho una piccola porzione di terreno dove ci sono due peschi. Entrambi sono colpite dalla famigerata bolla rossa. Ormai la prevenzione e’ inutile, sapreste consigliarmi cosa fare visto che le foglie sono gia’ state colpite?
    Saluti e grazie.
    (Viviano)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Viviano,
      si, proprio una bell’inconveniente quello della “bolla del Pesco”…però tu hai usato esattamente il termine giusto..prevenzione!
      A questo punto della stagione comunque potresti fare così:
      1- elimina tutte le foglie colpite dal patogeno..eliminare nel senso di bruciare o portarle comunque via dal giardino..non metterle nel compost, cioè
      2 – effettuare dei trattamenti con prodotti a base di sali di rame – ne esistono in commercio differenti tipi consentiti in agricoltura biologica che puoi trovare facilmente nei consorzi agrari – che aspergerai sulla pianta appena prima della fioritura e subito dopo quando saranno presenti i frutticini allegati: indicativamente due volte al mese facendo attenzione che sul trattamento non ci piova subito sopra.
      Considera che adesso il fungo è nel suo massimo sviluppo, quindi i trattamenti servono a mantenere bassa la sua capacità infettiva…importante per il futuro è fare tali trattamenti prima del risveglio vegetativo della pianta e del fungo in autunno e inverno.
      Salute e speriamo buone pesche!

      Rispondi
      • Viviano
        Viviano dice:

        Grazie amico sei un portento, ho stampata la tua risposta e l’ho messa nelle note del prossimo autunno.
        il tuo indirizzo e’salvato nei preferiti e anche se spero di non disturbarti con altre richieste, lo comunichero’ agli amici.
        Buona vita!
        (Viviano)

        Rispondi
        • Stefano Pissi
          Stefano Pissi dice:

          Ciao Viviano,
          grazie a te per tutti i complimenti che mi fai, che come sempre giro anche a Nara e tutto lo staff di In-orto!
          Salute e buona vita nell’orto anche a te!

          Rispondi
  11. Viviano
    Viviano dice:

    Cari Stefano, Nara e Co, rieccomi! 
    Stamani sono stato da una mia conoscente e le ho detto della risposta che mi avete dato. Subito ha preso la palla al balzo e mi ha pregato di chiedervi come fare con un alberello di arancini che, dopo la fioritura, è stato infestato da degli insetti gialli, che hanno provocato la caduta delle foglie. Lei ha dato uno spray casalingo e gli insetti sono scomparsi, ma non credo che questo sia il sistema migliore!
    Cosa dovrebbe fare? Lei ha ancora dei piccoli frutti. Ciao e nuovamente grazie.

    (Viviano)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Viviano,
      grazie di farci pubblicità! Potresti spiegarci meglio di questi insetti gialli, sei sicuro che siano stati loro a far cadere le foglie?
      Se il suo spray casalingo – biologico credo – ha funzionato, allora è il sistema che deve adottare anche in futuro, magari se sai quello che ci mette d’ingredienti per fare lo spray lo condividiamo con gli altri utenti di in – orto!
      Salute e buon orto!

      Rispondi
      • Viviano
        Viviano dice:

        Caro Stefano, purtroppo credo che abbia utilizzato un normale spry per gli insetti. Devo approfondire e poi ti informo. 
        Nuovamente grazie e complimenti per la tua risposte .
        (Viviano)

        Rispondi
        • Stefano Pissi
          Stefano Pissi dice:

          Ciao Viviano,
          ho capito, allora stimola il tuo amico a non usare prodotti chimici, almeno sulle piante delle quali mangeranno i frutti…grazie a te!
          Salute e buon orto.

          Rispondi
  12. RICCARDO
    RICCARDO dice:

    Ciao Viviano,
    il mio nocepesco ha le classiche foglie raggrinzite all’interno delle quali ci sono una specie di pidocchietti neri. Hai qualche consiglio da darmi?
    (Riccardo)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Riccardo,
      il tuo nespolo è attaccato da insetti del tipo afidi, un rimedio biologico contro gli afidi potrebbe essere questo che trovi nel link.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
    • Viviano
      Viviano dice:

      Caro Riccardo mi spiace ma pure io sono un inesperto, il nostro mentore e’Stefano a cui mo rivolgo con estrema fiducia.
      Auguri per il tuo nocepesco. 
      (Viviano)

      Rispondi
  13. Viviano
    Viviano dice:

    Ciao Stefano e Co,
    come posso fare per evitare l’invasione delle formiche sui miei alberi da frutta? Sembra che gli afidi siano scomparsi, ma le formiche continuano a passeggiare imperterrite!
    Premetto che ho gia’ fatto il trattamento per la bolla del pesco come mi hai consigliato, ed ora ho delle belle foglie verdi.
    Grazie ed a presto
    (Viviano)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Viviano,
      io credo che, se il traffico delle formiche è sempre attivo, sulla tue piante da frutto ci siano sempre afidi, magari controlla attentamente; comunque di per se le formiche non arrecano danni alla pianta, per questo non ti suggerirei di eliminarle dal tuo frutteto. Altrimenti se vuoi evitare che le formiche risalgono le piante potresti mettere alla base del loro fusto una stiscia di nastro biadesivo – esiste in commercio proprio un prodotto specifico -, che ne blocca il flusso.
      Mi fa piacere che il rimedio per la bolla del pesco funzioni!
      Salute e buon frutto.

      Rispondi
  14. Viviano
    Viviano dice:

    Ciao Stefano, ancora una domanda, so che contatto una persona esperta e ne approfitto!
    Ho comprato delle piantine di basilico che ho travasato su un terrazzo dove batte il sole, dalle 13 fino alla sera. Ho notato che le foglie in basso diventano gialle, ed ho spuntato l’inflorescenza sull’apice delle piantine. Hai qualche consiglio da darmi per far invidia a mia figlia che dice che ho il pollice marrone!!!!

    Grazie e buon lavoro a voi tutti.

    (Viviano)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Viviano,
      sempre pronto a fare complimenti che condivido con Nara e tutto lo staff di in orto…lavoro sinergico il nostro, grazie!
      Hai fatto bene a spuntare l’infiorescenza, che rallenta la crescita della pianta altrimenti; riguardo all’esposizione invece meglio sarebbe evitare il pieno sole dalle 1300 in poi, per avere meno stress da insolazione e quindi ottenere foglie più grandi e verdi, prova a spostare il vaso in una posizione con sole meno diretto, specialmente nelle ore centrali della giornata…vedrai che tua figlia ti apprezzerà!
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  15. salvatore
    salvatore dice:

    ciao a tutti, 
    ho  tre  alberelli di pesco, da tre anni, questo  e’ il primo  anno che fruttificano l’avevo comprate come pesche primizie ma siamo a luglio inoltrato e quelle  poche  pesche  (5 per  alberello)  sono di diametro quanto una  noce  e verdi, da premettere le piante  sono ben curate in ottima salute. Non mi spiego perché  verdi  e  piccole, pur considerando che abbiano sbagliato la qualità da me richiesta.
    Grazie a tutti
    (Salvatore)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Salvatore,
      ti ricordi che varietà sono le tue piante di pesco?
      Le spiegazioni possono essere due, a mio giudizio: le tue piante sono di varietà tardiva invece che estive – autunnale intendo – oppure essendo la prima fruttificazione la pianta ha reagito così, non portando a maturazione i frutti, ma se dici che le piante e i frutti sono sani bisogna solo attendere che le pesche maturino più avanti.
      Ci tieni aggiornati sugli sviluppi futuri?
      Salute e buone pesche!

      Rispondi
  16. Viviano
    Viviano dice:

    Ciao Stefano e Co.
    mi auguro, che non siate ancora andati in ferie, cosi’ ne approfitto per un ulteriore domanda. Sul mio limone, si sono formate delle palline bianche che schiacciate, danno una colorazione rossastra e sono appiccicaticce. Ho pulito con cura i ramoscelli ed ho tagliato quello piu’ colpito. Posso sapere, per favore, di cosa si tratta? Se fosse dannoso, potresti indicarmi la soluzione? Vi ringrazio per la vostra pazienza e cortesia e mi e’ gradita l’occasione per salutarvi cordialmente ed augurarvi delle meravigliose vacanze.
    (Viviano)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Viviano,
      eccoci qua, con piacere per aiutarti!
      Da come descrivi il tuo caso credo che il tuo agrume sia infestato dalla cocciniglia cotonosa – osserva le immagini che trovi nel link. Hai fatto bene a togliere il rametto infestato in quanto tali insetti sono dannosi per la pianta, perchè la stressano notevolmente. Un rimedio biologico per il contenimento della cocciniglia potrebbe essere il prodotto che trovi qui nel link.
      Salute e buon orto!

      Rispondi
  17. Anna Maria Bovio
    Anna Maria Bovio dice:

    Spiegazioni chiare ed esaurienti, vi ringrazio.  
    Vorrei sapere se le macchie brune che trovo sui gerani e sulle rose sono le stesse che compaiono talvolta sul pesco e se posso trattarlo allo stesso modo.
    Grazie.
    (Anna Maria)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao AnnaMaria,
      grazie per i tuoi apprezzamenti che ci fai!
      Senza vedere alcuna immagine di quello che ci descrivi ti posso dire che probabilmente tutte le “macchie” sono originate da attacchi da parte di funghi, ma è necessario sapere quale tipo specifico per sapere la cura. Comunque di sicuro le patologie del pesco sono differenti da quelle del geranio e rose. In tutti i casi però potresti applicare della poltiglia bordolese – vedi il link – come prevenzione agli attacchi fungini in genere….prevenzione, non cura.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  18. Francesco
    Francesco dice:

    Ciao a tutti,
    oggi ho piantato il mio primo albero: un pesco noce.
    Al vivaio mi hanno detto che è un po’ delicato e mi hanno consigliato di andare da loro a Febbraio per prendere del ramato da applicare, evidentemente per questa bolla.
    Siccome la pianta è piccolina ed io vorrei fare prevenzione sin da subito potete consigliarmi un programma da seguire sin da ora?
    Premetto che non ho grandi conoscenze di agricoltura. Grazie a tutti.
    (Francesco)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Francesco,
      per combattere la bolla del pesco fai bene a pensare di prevenire ed intervenire con un programma preciso, troverai scritto tutto nell’articolo dettagliato che ti ho spedito nel link.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  19. Fra
    Fra dice:

    Salve,
    il mio pesco è pieno di frutti piccolissimi ma aime’ è anche affetta da questa bolla….cosa mi consigliate di fare? visto che ci sono già i frutti?
    Grazie.
    (Fra)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Fra,
      la bolla del pesco – Taphrina deformans – è una patologia fungina, anche abbastanza invadente, e come tale ti suggerisco di attuare tutti i rimedi che vedi in questo articolo sulla bolla del pesco – link.
      La stagione migliore per prevenire la malattia…contenerla al massimo cioè…è fare i trattamenti in autunno, alla caduta delle foglie e in fine inverno/primavera, quando la pianta si risveglia, evitando la sua piena fioritura.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  20. Maria
    Maria dice:

    Ciao Stefano,
    sono in una situazione disperabile!

    Il mio pesco non ha una foglia sana ma sonno tutte colpite dalla Bolla!

    E possibile salvare la pianta a tale punto? Cosa posso fare?

    Ti ringrazio per la risposta inavvanti,

    (Maria da Zara – Croazia)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Maria,
      ci credo ma adesso è difficile tornare indietro però puoi continuare a fare i trattamenti come leggi nell’articolo sulla bolla del pesco – link – e ricordati che il trattamento più importante è quello autunnale, quando la pianta perde le foglie.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  21. Gigliola
    Gigliola dice:

    Ciao,
    tra i rimedi, anche a malattia già insorta, vi consiglio di provare a spruzzare una soluzione metà acqua e metà aceto…provare per credere…Io abito al Nord, qua c’è tanta umidità e ogni primavera insorgeva la bolla, non sapevo più che prodotto utilizzare…Poi quest’anno mi è venuta l’idea di provare con acqua e aceto. La malattia era già avanti, ma io con pazienza ho staccato tutte le foglie malate e ho spruzzato la soluzione una volta a settimana…alla terza erogazione la malattia era sparita, la pianta ha ributtato fuori foglie nuove sanissime e i frutti finalmente, invece di avvizzire e cadere, stanno maturando!!! Provatela perché è veramente un portento!!!
    (Gigliola)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Gigliola,
      sarebbe un vero rimedio biologico eccezionale…ma davvero funziona solo acqua e aceto per il fungo della bolla così forte e resistente?
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  22. Gigliola
    Gigliola dice:

    Ciao, sì funziona davvero, non so se qua nei commenti si possano mettere le foto, altrimenti la posterei…Ora la pianta ha due o tre punti in cui dal tronco fuoriesce un po’ di resina, non l’aveva mai fatto prima, ma penso che la colpa sia da attribuire alla troppa pioggia di questa primavera così piovosa.
    Avevo già notato anni fà l’efficacia di una soluzione aceto+bicarbonato spalmata con un pennello su rose infestate da cocciniglia.
    In pratica l’aceto fa da disinfettante e il bicarbonato, che è salato, ha lo stesso effetto del sale grosso sulle lumache: le secca completamente. Va dunque lasciato agire la notte e l’indomani, con un coltellino, sì raschiano via in un secondo tutte le cocciniglie prosciugate, che si staccano facilmente. Dunque, memore di questa tattica, ma temendo che l’aggiunta del bicarbonato avrebbe corroso troppo la pagina fogliare, ho utilizzato solo acqua e aceto…e il risultato è stato ben oltre le mie aspettative!!
    (Gigliola)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Gigliola,
      grazie davvero per quanto ci ribadisci e ci fa anche piacere che tu possa postare tutte le foto che vuoi a dimostrazione ma attraverso la nostra e-mail della sezione consigli:info@inorto.org
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  23. francesco
    francesco dice:

    Ciao.
    Quest’anno, a differenza degli anni scorsi, i trattamenti autunnali e primaverili contro la bolla del pesco hanno avuto successo, il mio pesconoce ha avuto una normale fioritura e una notevole produzione di frutti. Probabilmente, causa le continue piogge degli ultimi tempi, le foglie hanno ricominciato ad arricciarsi, i frutti sono poco più grandi di una noce, posso ancora fare qualcosa senza “inquinare” i frutti o mi devo rassegnare?
    Grazie.
    (Francesco)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Francesco,
      bene che hai avuto successo…probabilmente per i trattamenti autunno invernali immagino.
      Adesso se vedi che il danno alle foglie è sopportabile dalla pianta e che i frutti non sono compromessi direi che potresti anche evitare altri interventi, altrimenti procedi con i soliti che hai fatto fino ad ora, interrompendo però almeno un mese prima della raccolta.
      Salute e buon orto.

      Rispondi

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