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Mi dedico con passione ad un piccolo frutteto mq 5.000. In questo periodo sto preparando il terreno per piantare nuove piante da frutto al posto di quelle morte sia perché vecchie, sia perché appena piantate ma rinsecchite.

Per il primo anno mi sto cimentando con l’orto sul balcone ma ho dei dubbi e incertezze… Ho messo in vaso circa 30 giorni fa delle piantine di melanzana già innestate. Mi accorgo che la pianta cresce in altezza e mette tanti fiori che pero’ si essiccano e cadono; non ho visto 1 melanzana!!! Ho seguito i consigli del vivaista: innaffiare quando le foglie sono quasi piegate ed il terreno secco; non mettere le piante in zone ventose e non so piu’ cosa fare. Ma perché nonostante i tantissimi fiori nessuno fruttifica?

Grazie per l’aiuto che vorrete darmi.

(Olem-Sicilia)

Risposta

Ciao Olem, sulla cascola dei fiori si sono scritti fiumi di parole ed ognuno dice la sua.  Da parte mia so che la cascola dei fiori avviene quando si registrano bruschi sbalzi climatici, oppure quando la pianta viene trapiantata troppo presto e esposta al freddo eccessivo, oppure quando il balcone diventa rovente e, al contrario, il caldo diventa eccessivo. Può avvenire anche per scarso nutrimento, ma se le tue piante stanno bene e le hai comprate già innestate e quindi già ben nutrite in partenza, non credo sia questo il problema.

Quanto alle irrigazioni, se fa troppo caldo, è meglio evitare di somministrare acqua molto fredda. Inoltre non bisogna annaffiare troppo, ma neppure troppo poco, insomma annaffierei quando ficcando un dito sotto la superficie del terreno questo risulta asciutto. Inoltre ti ricordo che una buona pacciamatura, con della paglia distribuita alla base della pianta, può essere di aiuto sia per proteggere le radici dagli sbalzi climatici, sia per limitare l’evaporazione precoce dell’acqua dal terreno.

Nel tuo caso, visto tutte le precauzioni che hai preso, mi verrebbe da pensare che il problema sia dovuto a sbalzi climatici (giorno-notte o da un giorno all’altro), a cui purtroppo quest’anno la situazione meteorologica ci ha costretto. Ho sentito dire, correggimi se sbaglio,  che anche in Sicilia, si sono verificati, come non mai! Forse avresti dovute proteggere le piantine durante la notte o nelle giornate più fredde…Fammi sapere cosa pensi in proposito. Un saluto!

“Hai troppo sole? Poco sole? Cos’è che vuoi? Più acqua? Meno acqua? Perché non parli? Rispondi!”. Nanni Moretti, disperato, si rivolgeva, così alle sue piante sul balcone nel film ‘Bianca’. E spesso anche a noi succede la stessa cosa, soprattutto con i pomodori, su cui abbiamo riposto tante aspettative, ma che poi per un qualche motivo a noi sconosciuto, iniziano a deperire.

Perché i pomodori non si ammalano solo per gli attacchi causati da funghi o da insetti, ma anche per condizioni climatiche non sempre congeniali.

Guardiamo quali sono le problematiche che potrebbero insorgere e cosa fare per evitare il peggio.

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Ma gli ortaggi coltivati in città sono veramente buoni o l’inquinamento li rende pericolosi per la salute? Il problema dell’inquinamento nelle aree urbane (e non solo) c’è ed è reale, è quindi bene sapere come comportarsi per mettersi al riparo da eventuali contaminazioni derivanti dai metalli pesanti presenti nel suolo o dalle polveri sottili dell’aria.

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Il gelo non vuole saperne di mollare la presa: sono previsti ancora giorni di freddo polare. Negli orti strapazzati dal gelo si contano le perdite. Un mio amico lamentava ieri i piselli ‘stecchiti’ e tutte le semine non protette che aveva allegramente anticipato e che ora sembrano del tutto compromesse. Io che sono sempre in ritardo, non ho corso questi pericoli, ma non oso pensare quali brutte sorprese mi riserverà il giardino a primavera, quando alcune piante non risponderanno più al richiamo del sole. E’ vero che ho provveduto a coprire con la paglia il piede delle piante più freddolose, per proteggere le radici, e ho messo loro in testa un cappuccio di tessuto non tessuto, per garantire qualche grado in più alla parte aerea, ma non so se sarà sufficiente.

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Febbraio nevoso estate gioiosa; la neve di febbraio ingrassa il granaio; tutti i mesi dell’anno maledicono un bel febbraio. I proverbi parlano chiaro: non abbiate fretta perché l’inverno non è finito, non solo, ma non c’è neppure da augurarselo. Ed io che non ne posso più del freddo e del maltempo e scalpito per andare nell’orto, devo darmi pace. Pazienza! Vediamo però cosa possiamo fare aspettando il bel tempo.

Lavorazione del terreno – Adesso che il gelo ha fatto la sua parte, sminuzziamo e livelliamo la terra delle aiuole per evitare il ristagno dell’acqua .

Carciofi – Ripuliamo il terreno intorno alle piante per eliminare le erbe indesiderate e interriamo del fertilizzante organico. Poi effettuiamo la ‘scardacciatura’, che in ‘slang orticolo’ significa togliere i carducci, ovvero i nuovi getti, se però vogliamo usarli per trapiantarli dobbiamo posticipare questa operazione a marzo.

Patate– Mettiamo a germogliare le patate che ci serviranno per la semina di marzo e iniziamo a ripassare il terreno con la zappa ed il rastrello.

Potature – Se ancora non l’avete fatto potate la vite, prima che sia troppo tardi e possa soffrirne. Poi pensate anche agli alberi da frutto e se in autunno non l’avete fatto concimateli: più azoto a quelli giovani e più potassio a quelli che devono darci i frutti.

Fragole – Ripuliamo le fragole dalla foglie vecchie e dagli stoloni e prepariamoci per i nuovi impianti.

Aromatiche – Verso la metà del mese togliamo la vegetazione malandata, radiamo al suolo timo e maggiorana e seminiamo l’erba cipollina.

Raccolta: Siamo agli sgoccioli con i cavoli e broccoli. E se di porri ne avete ancora, rompete la terra gelata intorno a loro e rincalzateli.

Semine all’aperto – Se ai proverbi  possano bastare quindici giorni di maltempo, nella seconda metà del mese possiamo sperare di potere seminare cipolla, prezzemolo, cicoria, carota, ravanello, bieta e lattuga. Avete ancora qualche dubbio? Consultate il calendario delle semine.

foto di Chiot’s Run da flickr

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