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mangiare i fiori di sambucoPer una volta raccogliamo senza coltivare, lasciamoci guidare dalla fantasia e mangiamo i fiori e il loro profumo! Se per orto intendiamo un luogo dove coltivare o trovare cose adatte e buone per la nostra alimentazione, allora l’orto può essere più esteso di quello che comunemente siamo portati a pensare.

Abbiamo l’orto recintato, che racchiude e custodisce gli ortaggi da noi seminati e coltivati, e abbiamo l’orto che la natura ci offre spontaneamente. Qui possiamo trovare erbe, fiori, arbusti e alberi che ci donano, senza nulla chiedere in cambio, né cure né attenzioni, cibo commestibile buono, sano e nutriente. Erbe, foglie, frutti e fiori semplicemente da raccogliere e portare in tavola.

Aprile è il mese dei fiori. Ovunque possiamo scorgere i fiori di acacia, di glicine e di sambuco e non sono che alcune delle fioriture di cui possiamo approfittare questo mese. Il loro fiori non solo sono edibili ma hanno caratteristiche organolettiche che li rendono utili alla nostra salute. Se li sapremo raccogliere e cucinare potremo avere qualche ingrediente nuovo per i nostri piatti.

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Il muro in pietra rappresenta per l’orto un abbraccio naturale. E’ il limite perfetto che ne delinea il confine. Oppure è l’elemento, grazie al quale, non sarebbe stato possibile coltivare ad orto un pendio troppo scosceso. Ma un muro in pietra, a guardare bene, è esso stesso un orto. Un piccolo orto in miniatura, nei cui interstizi, crescono piante commestibili, spesso spontanee, di cui trascuriamo l’importanza.

Ci sono due libri che parlano proprio di questo. Il primo “Pietra su pietra – costruire, mantenere, recuperare i muri in pietra a secco” di Donatella Murtas, parla di tutti i muri in pietra a secco che disegnano, da migliaia di anni, il paesaggio in ogni angolo di mondo e in Italia non c’è regione che non se ne fregi. Delle vere e proprie opere d’arte e, non a caso, sono stati nominati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

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Tra le colline di Pisa c’è un laboratorio a cielo aperto. Paolo Gullino e Sofia Cerrano hanno scelto una piccola vallata, in questo territorio, per portare avanti la loro ricerca sulle ‘piante innovative’.

Le loro piante, in verità, di innovativo hanno ben poco, sono sulla terra da molto più tempo di noi, ma le abbiamo dimenticate. A Paolo e Sofia va il merito di riscoprirle, di riproporcele, di darci le indicazioni di come utilizzarle al meglio. Sono tutte piante commestibili o, come dicono loro, “piante edibili, piante incredibili”.

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Fiori eduliProseguiamo con il nostro elenco di fiori commestibili e aspettando la primavera ancora lontana, divertiamoci a sognare colori, profumi e sapori! Abbiamo finalmente esaurito tutti i fiori eduli che cominciano con la lettera C, compresa l’importantissima calendula e dunque passiamo alla D di dalia e alla F di finocchio, fiordaliso e fuchsia.

Dalia – La Dalia è uno dei fiori più presenti nell’orto, proprio per questo avevamo già dedicato un post alla coltivazione della dalia. Oltre a dare colore per tutta l’estate al nostro orto-giardino è uno straordinario fiore da taglio, ma oggi scopriamo anche che la Dalia coccinea ha un gusto gradevole, un sapore dolce che si presta bene per realizzare dolci, confetture, creme, zuppe, insalate, torte dolci e salate. E come se non bastasse è anche diuretico e digestivo.

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FIori comm CAllora dove eravamo rimasti con l’ultimo post sui fiori commestibili? Se non ricordo male a C come Calendula*, importantissimo fiore sia nell’orto che a tavola. Ma sotto la lettera C appaiono molti altri fiori commestibili che non possiamo assolutamente trascurare e che magari conoscendoli un po’ meglio troveremo il tempo e lo spazio per coltivarli nel nostro giardino. Perché ricordiamo che varietà è sinonimo di ricchezza nell’orto e nel piatto! Questa volta parliamo di Camomilla, cappero, cerfoglio, citrus, crisantemo e cercis siliquastrum.

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Buongiorno,
ho una banale domanda da porvi: le cime tenere delle piante di patata, posso coglierle e metterle nel minestrone di verdure? Visto che nell’orto e meglio non buttare tutto di quello che c’è di buono, chiedo a voi esperti se e’ fattibile. Grazie.
(luigi – Villongo – Lago d’Iseo)

Risposta

Buongiorno Luigi,
è giusto quello che dici: dell’orto non si butta via niente, ma non tutto si può mangiare.
Non siamo esperti in nutrizione umana ma credo che la vegetazione delle piante di patate non sia commestibile per l’uomo in quanto molto ricca di solanina, una sostanza che in quelle concentrazioni diventa tossica per l’uomo.
Importante è di – prima di mangiare qualsiasi cosa – rivolgersi ad un medico nutrizionista! Nel frattempo tutta la vegetazione delle patate potrai rimetterla nel ciclo della natura inserendola nel compost.
Salute e buon orto.

Sedum rupestre

Sedum rupestre

Dove quasi tutte le piante si rifiutano di vivere, loro non solo sopravvivono, ma vivono alla grande! Stiamo parlando dei Sedum, piante succulente adatte a vivere in ambienti estremi, luoghi dove la terra è poca, povera e arida. Potremmo definirle piante masochiste, ma in realtà sono solo generose, adattabili, insostituibili.

Nel mio giardino, quando mi sono vista più volte perduta, quando mi sembrava di non avere altra ‘chance’ che non rassegnarmi alla polvere, loro mi sono sempre venute in aiuto: all’interno di un vecchio pozzo in disuso riempito di calcinacci, in vasi dimenticati dove mi era impossibile portare l’acqua, su scarpate assolate e rocciose. Insomma in tutti i posti inospitali il Sedum ha dato il meglio di sé.

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Fiori comm BRiprendiamo il discorso sui fiori commestibili! Ed eccoci alla B. ∫ come basilico, begonia, bocca di leone, borragine. E proprio parlando di borragine vorrei fare un inciso: la borragine è una pianta che cresce allo stato spontaneo un po’ ovunque, in questo periodo i suoi fiori blù occhieggiano su qualsiasi scarpata, prato o bordo di strada. Tuttavia è una pianta che è possibile coltivare facilmente, e molti lo fanno. Questo per dire che quando ho iniziato a stilare l’elenco dei fiori commestibili, mi sono posta il problema di quali includere, perché sono veramente molti!

Allora ho diviso quelli normalmente coltivati nell’orto e giardino, da quelli che crescono soprattutto allo stato spontaneo e ho deciso per il momento di concentrarmi sui primi. Il confine non è facile da individuare, ma ci ho provato, anche perché in futuro mi piacerebbe dedicare alle erbe spontanee e selvatiche una rubrica a parte. Ma come sappiamo non si può fare tutto e subito! Soprattutto nell’orto.

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