Buonasera,
desideravo sapere se i fertilizzanti idrosolubili – quelli da dare alle radici – possono essere somministrati anche
in modalità “fertilizzanti fogliari”, sempre rispettando il dosaggio indicato sull’etichetta.
Grazie per la vostra disponibilità e buon orto a voi.
(Nicolò)

Ciao Nicolò,
per darti una risposta precisa sarebbe bene conoscere il tipo di fertilizzante, se ti riferisci ad un tipo preciso.
Altrimenti in via generale ti dico che ogni tipo di concime specifico ha una altrettanta modalità specifica di conferimento alla pianta, nel senso che l’assorbimento radicale delle sostanze è differente da quello di tipo fogliare.
Per questo è meglio non darlo per via fogliare il normale concime da terreno, grazie a te che ci scrivi!
Salute e buon orto.

Ciao Stefano,
dispongo di due ettari di terreno nelle campagne del Montefeltro, zona Sassocorvaro,
in un ettaro pensavo a delle ortive con diverse varietà per famiglia di piante, anche meno comuni, nell’altro ettaro cosa mi consigli di coltivare, di redditizio?
Pensavo alla coltivazione del pistacchio ma forse il clima non è adatto.
Grazie in anticipo.
(Daniela – Sassocorvaro – Marche)

Ciao Daniela,
il tuo progetto di ortive che realizzerai sulla metà dellla superficie immaginiamo sia a scopo produttivo per la vendita diretta dei prodotti e quindi per questo motivo ti suggeriamo di allestire – nell’altra parte di campo – un frutteto misto – come l’orto – per abbinare alle verdure pure della frutta fresca di stagione.
La pistacchicoltura che avevi in mente ci sembra un pò fuori zona, nelle Marche.
Salute e buon orto.

Salve,
sono un’insegnante di scuola secondaria superiore, di Roma sud.
La mia scuola ha molto verde coltivabile ed io vorrei avviare un progetto di coltivazione con una delle mie classi, lavorando nel tempo della ricreazione e nei pomeriggi.
Amo coltivare piante e fiori; ora sono interessata alla pianta di alkekengi e vorrei partire dal seme, ma non so qual’è, lo trovo dentro la bacca?
Spero che mi possiate guidare in questa coltivazione.
Grazie.
(Giuseppe – Roma)

Ciao Giuseppe,
la vostra scuola è davvero un luogo fortunato, l’educazione ambientale sarà in futuro programma di studio ordinario per tutti i complessi scolatici.
La pianta dell’alkekengi è una solanacea, parente di peperoni e pomodoro, il suo frutto rosso infatti altro non è che una bacca all’interno della quale potrai trovare tutti i semi che una volta estratti e fatti seccare all’aria potrai riutilizzare per la semina a fine inverno – in serra inizialmente.
Trovi semi anche in vendita nei garden oppure on line.
Sulla coltivazione dell’alkekengi puoi curiosare leggendo queto articolo, che trovi nel link.
Salute e buon orto.

Salve,
volevo un consiglio su come seminare il mais in giardino.
Il periodo della semina dovrebbe essere a Maggio e, nonostante le ridotte dimensioni dell’aiuola di semina, mi piacerebbe raccogliere del mais, ma non ho idea di quale tecnica usare.
Grazie.
(Alberto)

Ciao Alberto,
per avere degli ottimi consigli su come coltivare il mais nell’orto, ti suggerisco la lettura dell’articolo che trovi nel link.
In particolare per quanto riguarda l’epoche di semina sono variabili da Marzo a Maggio, in base a dove si trova il tuo orto: Sicilia o Piemonte, livello del mare o montagna?
Su come poterlo sistemare nell’orto, specie se hai poco spazio, ti suggerisco di sfruttare i bordi e confini, visto che la pianta si sviluppa in altezza.
Salute e buon orto.

Salve,
sono un quarantenne che vive a Milano in questo momento poco occupato.
Possiedo 10000 mq di terreno a ridosso della citta di milano cosa posso farci, vorrei creare un azienda agricola ma sono solo e non saprei.
Grazie.
(Cristian – Milano)

Ciao Cristian,
la tua idea di azienda agricola ci ispira, se la zona in cui è sito il tuo terreno è adatta alla coltivazione -non troppo inquinata- l’idea di avviare una produzione ortofrutticola per la vendita diretta o anche a domicilio può essere – con un ettaro di terra – una fonte di reddito per una persona.
Certo è che da soli si avvia e cunduce poi faticosamente l’attività di agricoltura urbana; non sottovalutare poi anche il richiamo di gente che potresti avere dalla città vicina a te specialmente se organizzi eventi ludici per grandi e piccini, legati alla tua attività, un esempio pratico di orticoltura urbana lo vedi aprendo questo link.
Tienici aggiornati sulla tua attività nascente.
Salute e buon orto.

Salve,
sono pensionata e artista.
Vivo nel Oltre Po’Pavese, il mio terreno (ce l’ho non grande) è molto argilloso; ho sempre meno soddisfazione dai risultati dell’orto, anche se seguo i consigli, fatico ad avere abbastanza prezzemolo (che adoro!) – inizia bene, poi, pian-piano “svanisce”.
Non riesco ad avere UN vaso/UN pezzetto di terra, dove il basilico sopravviva…le piantine (costose, credendo di ottenere il meglio) di peperoni larghi e di fagiolini nani – indebolite e rinsecchite prima ancora del gran caldo, i pomodorini-ciliegini tanti, ma a metà sono marciti sull’apice (foto nell’allegato)…Mi passa la voglia di fare “l’ortolana”.
HO DELLE FORMICHE DAPPERTUTTO!!!!! Altro che prodotti, infusi, macerati, caffè.

Anche le rose (ne ho delle bellissime e generose) – c’è il “Sig. Insetto” (anch’esso nell’allegato), che sembra oziorinco, ma non lo è (e nessuno sa che cosa è), che non mi lascia un petalo sano: inizia prima dell’alba, a maggio e va avanti fino a settembre/ottobre…è una lotta impari, da tre anni…Nessun altro, negli intorni ce l’ha.
Come, si concimano le verdure alla semina? Fino a quando si concima, senza il pericolo di bruciare piante ed alberi?
Le piante che vanno protette durante l’inverno, si annaffiano? E con quale frequenza?
Posso avere risposta anche al mio account?
Grazie 1000 ! E complimenti.
(Amy – OltrePo’Pavese)

Ciao Amy,
ti ringraziamo per i complimenti che ci rivolgi e ci dispiace sentirti un pò demoralizzata sui tuoi risutati “ortistici” ma certe volte è così in natura, specialmente quando le coltivazioni sono -giustamente- biologiche come la tua..e quindi..piene d’insetti che a volte recano danno. Vediamo adesso però di rispondere alle tue domande che ci rivolgi.
Innanzitutto credo che la ragione del fallimento di tante colture – specialmente in questa estate torrida – sia da ricondurre anche alla tipologia del terreno…molto argilloso come lo descrivi tu. Tieni conto che le colture ortive hanno bisogno di terreni sciolti e fertili, per questo ti suggeriamo di agguingere alla tua terra argillosa una buona componente di sostanza organica – terriccio universale e compost ben fatto ovviamente; questi elementi comporteranno un aumento della morbidezza del terra e quindi la sua fertilità fisica, in quanto le radici si muovono meglio nel terreno; questo per spiegare che tante verdure come basilico e prezzemolo si sviluppano meglio in terreni ricchi di terriccio e soffrono meno la siccità, rispetto a terreni argillosi.
La marcescenza apicale di pomodori invece è sintomo di mancato assorbimento di calcio nella terra e per questo si risolve subito irrorando la pianta durante la sua crescita con delle soluzioni di calcio apposite, biologiche, che puoi acquistare direttamente nei consorzi agrari; leggi quest’articolo che trovi nel link –
pomodoro con marciume apicale.

Riguardo alla preparazione del terreno, cioè lavorazioni e concimazioni organiche, si effettuano durante la stagione autunno – Invernale, da avere pronta la terra già all’inizio della primavera – guardati pure il link al video che trovi.
Le piante si proteggono d’inverno solo quelle che lo richiedono, per esempio gli agrumi, e nel caso delle piante protette in serra fredda o con teli, esternamente, è preferibile irrigare il minimo necessario, che almeno l’acqua nel vaso non crea gelo, rovinando le radici.
Gli insetti che hai nelle rose sembrano dei piccoli coleotteri, tipo Oziorrinco o Moscond’oro, e si cibano dei petali…hai provato a toglierli manualmente? Troppo complesso? Altrimenti devi intervenire con insetticidi, anche biologici come l’olio di neem, ma sempre insetticidi sono.
Forza Amy, siamo tutti con te…Natura compresa…se ben la comprendi!
Salute e buon orto.

Buongiorno,
io lavoro come operaia nel tessile in un piccolo paesino nella provincia di Vicenza, al confine col Trentino.
Ovviamente sono appassionatissima di orto e ultimamente sto approfendendo delle tematiche che mi stanno particolarmente a cuore: la cura del suolo e la conservazione dei semi.
I semi sono abituata a conservarli, non acquisto quasi mai perchè ritengo che l’autonomia agricola passi innanzitutto da questa prima fondamentale operazione.
Coltivo un orto personale, un orto urbano e un orto condiviso.
Mi piace vivere l’agricoltura anche attraverso la coopeazione, l’aiuto reciproco e lo scambio di esperienze e conoscenze.
Adoro il vosto sito, vi seguo costantemente e imparo non solo dai vostri articoli, ma anche dai commenti degli altri utenti.
Grazie infinite per il lavoro che svolgete!
Quando acquisto le piantine è indicato nella confezione se sono ibride con la dicitura F1, ma nelle buste di semi invece non è indicato.
C’è un modo per capire se si possono conservare i semi ottenuti delle piante nate dalle bustine acquistate?
Grazie.
(Stefania – Vicenza)

Salve Stefania,
la tua storia di orto condiviso che ci racconti è molto sentita e interessante per tutti i lettori di in orto, grazie!
La produzione dei semi dai propri ortaggi è una pratica che appassiona molte persone ma non sono tanti quelli che la eseguono in quanto, acqustare semi in buste e ancor di più piantine già nate è sicuramente più comodo…pratico, anche perchè sappiamo sicuramente quale sarà il prodotto che verrà fuori da quel seme o quella piantina, quello cioè indicato sulla confezione.
Quando invece produciamo seme da piante allevate in ambiente aperto e non controllato quindi, essendoci di mezzo un probabile incrocio di pollini – anche con altre piante simili ma di varietà differente – allora non si sa mai che tipo di ortaggio otteniamo partendo da quella pianta nata..da quel seme; a maggior ragione poi se quella stessa pianta è un ibrido F1.
Concludendo quindi ti diciamo che estrarre il seme da piante ibridi f1 è quasi automatico otenere del seme non certamente fedele alla pianta che lo ha prodotto.
Salute e buon orto.

Ciao,
con un’amica coltiviamo per la prima volta un orto in cittÃ, Milano.
Questa estate grandi soddisfazioni grazie a fagiolini, zucchine, peperoni, melanzane e melone.
I pomodori hanno invece dato un risultato deludente, ma speriamo nel prossimo anno.
Abbiamo abbellito il perimetro dell’orto con piante da fiore e piante aromatiche, cercando di conciliare i nostri gusti estetici così da personalizzare il nostro piccolo pezzo di natura dove rilassarci, io dalle faiche lavorative lei da quelle domestiche.
Premesso che il terreno è di natura argillosa, cosa possiamo piantare in questo periodo per avere l’orto invernale?
I porri possono essere piantati? Non vorremmo ripetere l’esperianza delle carote, che, a causa della durezza del terreno non sono riuscite a sviluparsi verso il basso, producendo delle carote che sembravano delle rape o delle raddici di mandragola.
Grazie.
(Ileana – Milano)

Risposta

Ciao Ileana,
che bellezza la vostra storia di amicizia e di ortaggi…condivisione di gioie e piccole delusioni, ma la fatica ortistica specie se condivisa è solo piacere e salute pe l’anima e il corpo.
Certo che adesso è il momento di pensare a gli ortaggi invernali, come per esempio: cavoli di ogni tipo, radicchi e cicorie, finocchi ecc ecc.
Riguardo al terreno argilloso la migliore cosa è continuare a lavorarlo e aggiungerci sempre terriccio universale e stalatico maturo per la concimazione…vedrai che si trasformerà nel tempo.
Salute e buon orto.

Salve,
sono pensionato passo, da anni, tempo in orto e in frutteto (nord Italia).
E’ meglio lasciare una sola pannocchia sulla pianta di granturco, vedendo che le altre sono poco sviluppate?
grazie.
(Carlo)

Ciao Carlo,
la coltivazione del mais nell’orto familiare – ti suggerisco la lettura l’articolo che trovi nel link – non prevede l’eliminazione delle pannocchie per lasciarne solo una in crescita, anche perchè, se la pannocchia è più piccola delle altre, comunque darà sempre dei semi adatti alla raccolta.
Salute e buon orto.

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