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Sia mai che InOrto lasci indietro qualche tecnica agronomica che possa aiutare il nostro orto! Tuttavia riconosco di avere aspettato molto per parlare di micorrize, funghi utilissimi alla salute delle nostre piante, siano esse da orto che da giardino.

Per darvi informazioni chiare e esatte, userò l’articolo scritto dal mio amico Antonio Di Giovanni, agronomo espertissimo in fatto di funghi, sul libro “Getta un seme”, di cui vi avevo parlato tempo fa, che potete scaricare gratuitamente dal link inserito.

Ma torniamo ai nostri benefici funghi. “Le micorrize sono il frutto dell’unione tra due regni distinti, – spiega Antonio nel suo scritto – quello dei funghi e quello delle piante. L’unione viene definita simbiotica, ovvero che a trarne beneficio non è solo il fungo o la pianta, ma entrambi”.

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Salve,
ho un giardino in Sardegna di cui mi sono appassionata quando sono andata in pensione. Il giardino si trova in una zona discretamente ventosa, a 200 metri in linea d’aria dal mare e purtroppo con una cronica scarsità di acqua.
In esso esistono, fra l’altro, una siepe di pitospori, una grossa quercia da sughero, un enorme leccio, un muretto a secco letteralmente rivestito di gerani, una lunga siepe di oleandri e gerani a farfalla e 20 ulivi.
In questo paradiso io ho piantato di tutto dalle rose, alle ortensie ai tageti, rampicanti di ogni tipo, ecc.
Mio marito ha piantato una siepe di lamponi molto produttiva e ogni anno pianta dei pomodori.
Avendo letto dell’orto senz’acqua, dal prossimo anno sostituiremo il telo nero dell’orto con la pacciamatura, come voi suggerite.
Ecco le mie domande:
1) posso usare le foglie cadute di pitospori, quercia, oleandri per i fiori?
2 )le ramaglie devono essere secche? Non basta che siano triturate? Qui secca tutto in un baleno, ma se le stendo col vento volano ovunque.
In attesa di una vostra cortese risposta, porgo cordiali saluti.
(Maria Grazia Grassi – Sardegna)

Risposta

Ciao Maria Grazia,
che bel posto ci stai descrivendo, con dovizia di particolari, grazie!
Ottima anche l’idea di sostituire materiali sintetici – telo nero – con quelli naturali, per la pacciamatura che stai facendo nel tuo paradiso Sardo. In generale lo scopo della pacciamatura è quello di ridurre le evapotraspirazioni di acqua dal terreno, ridurre la colonizzazione di erbe spontanee e selvatiche, ridurre il compattamento del terreno ad opera dell’azione dell’acqua d’irrigazione e infine arricchire il terreno medesimo di sostanza organica – quella pacciamante appunto – che gradualmente viene integrata nella terra, ammorbidendola. Per questo ti dico che puoi utilizzare certo tutto il materiale vegetale che hai a disposizione sapendo che però alcune tipologie magari tendono ad acidificare il terreno rispetto ad altre – materiale legnoso o anche le foglie del pittosporo e olendro, rispetto alla paglia di cereali che sarebbe da preferire. Ti suggerisco per questo motivo di mischiare e differenziare al massimo il materiale pacciamante – foglie e rami di varia natura – che magari puoi triturare fresco per posarlo poi sotto le aiuole, dopo che si è seccato leggermente. Ho visto che ci avevi spedito una foto ma che non riusciamo ad aprire…ci riprovi?
Salute e buon orto.

Salve, sono un pensionato, amante dell’orto. Abito a Firenze.
Quest’anno, avrei intenzione, di coprire la mia piccola asparagiaia, dopo averla ripulita e concimata, con foglie secche. Un po’per cercare di eliminare o ridurre la nascita di erbacce, un po’per ricreare ciò che avviene in natura nei boschi. Che ne pensate? Grazie.
(Gianni – Firenze)

Ciao Gianni,
a mio parere la pacciamatura che farai alla tua asparagiaia ha solo dei vantaggi quali: protezione delle gemme sotto terra, riduzione delle infestanti e quindi anche valore estetico dell’orto e infine concimazione della terra. Ottimo e… Viva la natura!
Salute e buon orto.

Nel mio andare per orti vedo che l’uso delle prode rialzate è diffusissimo. Cosa sono le prode rialzate? Sono tutte quelle aiuole o quelle parcelle la cui terra è più alta del livello del suolo.

Tutti gli ortaggi si possono avvantaggiare di questo sistema colturale, ma a trarne maggiore giovamento sono gli ortaggi più piccoli come lattughe, spinaci, ravanelli, e quelli a radice come cipolle, carote, porri, ecc.

Il rialzo del terreno può essere temporaneo, ovvero fatto ammucchiando il terreno fino a creare un altopiano di circa 20 cm, oppure definitivo e quindi per farlo useremo delle strutture di contenimento più durature, come tavole di legno, mattoni, pietre, fasce in lamiera e qualsiasi cosa la vostra fantasia possa suggerirvi.

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