Ci sono scuole dove oltre all’italiano e alla matematica, si insegna a mangiare sano e a rispettare l’ambiente. Dove si preferiscono pane e olio, pane e marmellata e frutta raccolta dai campi vicini alle merendine preconfezionate.
Scuole dove si insegna a non produrre rifiuti e a non inquinare perché al posto delle posate, dei bicchieri e dei piatti di plastica si usano le stoviglie in acciaio, vetro e porcellana, da lavare e riutilizzare. Dove si insegna anche a fare saponette con con l’olio esausto.
Ci sono scuole dove non solo le verdure sono ben accettate nel piatto, ma si fanno orti per mostrare ai ragazzi da dove provengono e come crescono quelle verdure.
E non ci crederete, ma queste scuole si trovano al Sud. Scuole la cui preside, invece di parlare soltanto, agisce.

Vecchie taniche, bottiglie di plastica, ma anche semplici sacchetti trasformati, con un po’ di fantasia, in oggetti insoliti. Il gioco del riciclo ultimamente è molto di moda e spesso ai bambini viene proposto di riconvertire in giochi rifiuti inquinanti difficilmente degradabili, ma riciclabili.
Il compost sta all’orto come il sale sta alla cucina: non si può fare senza. E’ il concime ideale per ortaggi, piante da frutta e aromatiche. Pulito e facile da usare, lo si può acquistare a sacchi, ma lo si può anche produrre in proprio. Qualora decideste di acquistarlo, sappiate che la maggior parte degli impianti di smaltimento di rifiuti urbani produce compost di qualità a prezzi contenuti. Per imparare a riconoscere il compost migliore consultate il sito
Per chi lo vuole fare strano, oppure è un fanatico del riciclo, può adottare, al posto dei tradizionali vasi in plastica o terracotta, latte, barattoli e bidoni.
