 Mai come in questo momento chi ha un fazzoletto di terra è fortunato! Non tanto perché può ricavarvi qualcosa da mangiare, che pure è molto, ma perché può trarne grande conforto.
Mai come in questo momento chi ha un fazzoletto di terra è fortunato! Non tanto perché può ricavarvi qualcosa da mangiare, che pure è molto, ma perché può trarne grande conforto. 
Stare in mezzo alle piante, godere di qualche raggio di sole, occuparsi del giardino, raccogliere qualche fiore, coltivare il proprio cibo è un privilegio enorme sempre. Oggi lo è ancora di più.
L’altra attività che ci è di grande aiuto in tempi di Coronavirus è la lettura. Costretti a una mobilità ridotta, intorno casa se non addirittura in casa, leggere è diventato un passatempo formidabile, oltre che momento di riflessione e raccoglimento. C’è chi lo fa esclusivamente on-line, ma per chi come me ama il fruscio delle pagine, la presenza del libro ‘in carta e inchiostro’, vicino al letto o dovunque si decida di approfittare della sua compagnia, è sicuramente un piacere impagabile.
Per unire terra e lettura ho pensato a un libro terminato da poco, che mi ha fornito molti spunti di riflessione: “La Raccontadina – racconti a passo di vanga” di Francesca Pachetti, edizioni Pentàgora.

 Siete particolarmente orgogliosi del vostro orto sia per gradevolezza estetica che per sostenibilità ambientale? Ebbene c’è un concorso che potrebbe ripagare il vostro impegno e apprezzare il lavoro che avete svolto.
Siete particolarmente orgogliosi del vostro orto sia per gradevolezza estetica che per sostenibilità ambientale? Ebbene c’è un concorso che potrebbe ripagare il vostro impegno e apprezzare il lavoro che avete svolto.  C’è un orto per tutti e per tutto. Orti produttivi, orti sociali, orti didattici, orti terapeutici, orti familiari, orti estremi. E chi più ne ha più ne metta. E poi ci sono gli orti fatti per durare un giorno. Quelli che servono per trasmettere un messaggio, che si fanno per esprimere un pensiero e la propria creatività, che si fanno con gli amici divertendosi.
C’è un orto per tutti e per tutto. Orti produttivi, orti sociali, orti didattici, orti terapeutici, orti familiari, orti estremi. E chi più ne ha più ne metta. E poi ci sono gli orti fatti per durare un giorno. Quelli che servono per trasmettere un messaggio, che si fanno per esprimere un pensiero e la propria creatività, che si fanno con gli amici divertendosi. 
 Avete mai pensato di realizzare un orto un po’ speciale, dando sfogo a tutta la vostra creatività? E’ arrivato il momento di provarci perché il Comune di Camaiore, durante la manifestazione ‘E’ la via dell’Orto’, che si terrà il 13 e il 14 di aprile 2019, ha indetto un concorso, aperto a tutti coloro che vogliono cimentarsi nella realizzazione di un piccolo orto nelle vie del centro storico. Il vincitore porterà a casa un assegno di mille euro. E con mille euro si possono comprare attrezzi, semi, piantine, sistemare l’impianto d’irrigazione o pensare anche a una piccolissima serra. Oppure prendersi una piccola vacanza proprio dall’orto 😀
Avete mai pensato di realizzare un orto un po’ speciale, dando sfogo a tutta la vostra creatività? E’ arrivato il momento di provarci perché il Comune di Camaiore, durante la manifestazione ‘E’ la via dell’Orto’, che si terrà il 13 e il 14 di aprile 2019, ha indetto un concorso, aperto a tutti coloro che vogliono cimentarsi nella realizzazione di un piccolo orto nelle vie del centro storico. Il vincitore porterà a casa un assegno di mille euro. E con mille euro si possono comprare attrezzi, semi, piantine, sistemare l’impianto d’irrigazione o pensare anche a una piccolissima serra. Oppure prendersi una piccola vacanza proprio dall’orto 😀 Il contatto con la terra, la frequentazione, la coltivazione, ma anche la stessa osservazione, aiuta a migliorare le condizioni sociali, educative e psicologiche dell’uomo, apportando benefici al corpo, allo spirito e alla mente. Questo processo terapeutico oggi viene spesso classificato sotto il nome di Ortoterapia. Ma può trovare anche altre definizioni a seconda di come viene praticata nello specifico.
Il contatto con la terra, la frequentazione, la coltivazione, ma anche la stessa osservazione, aiuta a migliorare le condizioni sociali, educative e psicologiche dell’uomo, apportando benefici al corpo, allo spirito e alla mente. Questo processo terapeutico oggi viene spesso classificato sotto il nome di Ortoterapia. Ma può trovare anche altre definizioni a seconda di come viene praticata nello specifico. Le vacanze sono vacanze e per una volta potremmo anche dimenticarci l’orto! Ma se decidiamo di trascorrere i nostri giorni di riposo a Cortina, sulle Dolomiti, sarà difficile non ricordarsi il pezzo di terra  che abbiamo abbandonato a casa: in questa valle è un pullulare di orti ovunque!
Le vacanze sono vacanze e per una volta potremmo anche dimenticarci l’orto! Ma se decidiamo di trascorrere i nostri giorni di riposo a Cortina, sulle Dolomiti, sarà difficile non ricordarsi il pezzo di terra  che abbiamo abbandonato a casa: in questa valle è un pullulare di orti ovunque! Maggio è un periodo di grande lavoro: tra semine, trapianti, pulizia e ripristino delle parcelle, dovremmo stare nell’orto anche di notte! Tra le tante c’è anche da combattere l’afide nero che infesta in questo periodo fagioli e fagiolini.
Maggio è un periodo di grande lavoro: tra semine, trapianti, pulizia e ripristino delle parcelle, dovremmo stare nell’orto anche di notte! Tra le tante c’è anche da combattere l’afide nero che infesta in questo periodo fagioli e fagiolini. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un fenomeno insolito e inarrestabile: la moltiplicazione degli orti all’interno di tessuti urbani e di contesti sociali inconsueti come scuole, ospedali, carceri, ecc. È come se gli orti fossero usciti dalle loro recinzioni, avessero scavalcato i confini e si fossero diffusi ovunque, alla ricerca di nuovi spazi e nuove funzioni, oltre a quella atavica di luogo dove ci si procura il cibo. Con la convinzione, sempre più condivisa, che coltivare un orto faccia bene alla salute, allo spirito e al portafoglio.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un fenomeno insolito e inarrestabile: la moltiplicazione degli orti all’interno di tessuti urbani e di contesti sociali inconsueti come scuole, ospedali, carceri, ecc. È come se gli orti fossero usciti dalle loro recinzioni, avessero scavalcato i confini e si fossero diffusi ovunque, alla ricerca di nuovi spazi e nuove funzioni, oltre a quella atavica di luogo dove ci si procura il cibo. Con la convinzione, sempre più condivisa, che coltivare un orto faccia bene alla salute, allo spirito e al portafoglio.
