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Ciao, sono Romolo.
Visto le risposte dettagliate, mi permetto di porre anche la mia domanda, anche se riguarda gli stessi argomenti.
Mi trovo in possesso di circa 6 ettari di seminativo sull’appennino bolognese a 500 mt s.l.m. e volevo sapere come potrei sfruttarli in modo ottimale.
Attualmente sono impiegati a prato stabile con poca resa. Non dispongo di una fonte d’acqua stabile e il terreno è poco drenante. Vorrei intraprendere un nuovo percorso in modo graduale. Essendo in riserva di caccia, sussiste il problema degli ungulati.
Aspettando risposta, porgo distinti saluti
Grazie
(Romolo – Apennino Bolognese – EmiliaRomagana)

Risposta

Ciao Romolo,
fai bene a pensare ad avviare la tua attività agricola in modo graduale.
Le modalità di sfruttamento possono essere diverse ovviamente e variabili anche in base alla tua predisposizione; per esempio un’opzione potrebbe essere quella di utilizarli in maniera produttiva come prato pascolo, affittando i terreni ad un allevatore di bestiame nella tua zona, oppure potresti falciare il prato stabile per la produzione di un buon fieno misto di montagna da vendere anche direttamente a chi ha allevamenti o maneggi di specie equine, un’altra opzione sarebbe quella di coltivare specie erbacee annuali per la produzione di cereali ma, se il carico di ungulati – cervi, daini, caprioli, cinghiali ecc ecc – è elevato allora devi pensare di proteggere la colture in qualche maniera.
Hai mai consultato le associazioni di categoria agricole della tua città, come CIA o Coldiretti?
Potrebbe essere un buon punto di partenza per avere qualche idea ben integrata con la zona in cui hai la tua terra.
Salute e buon orto.

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