L’aglione: coltivazione e raccolta

L’aglione: un prodotto tipico della Val di Chiana

L’aglione è un prodotto toscano tipico della Val di Chiana aretina e di quella senese. Per capire che cos’è l’aglione e perché viene chiamato in questo modo bisogna sapere che è molto più grande dell’aglio normale, a cui assomiglia nella forma e nell’habitus della pianta.

Il sapore meno forte, più delicato e digeribile rispetto all’aglio classico, caratteristica che lo rende perfetto per i pici all’aglione, noto e amato primo piatto del territorio.

Coltivazione aglione - InOrto
Aglione - InOrto

L’aglione viene coltivato nel territorio della Valdichiana e in parte anche in Val d’Orcia, la sua produzione ha subìto un calo nel passare dei decenni, ma sono in corso dei progetti di recupero, volti a preservarlo dal rischio di estinzione. In particolare, dal 2017 è attiva l’Associazione per la Tutela e la Valorizzazione dell’Aglione, che coinvolte produttori agricoli ed Enti amministrativi locali, per promuovere il prodotto e tutelarlo dalle contraffazioni alimentari.

L’associazione ha anche redatto un Disciplinare di Produzione come guida per tutti i coltivatori del territorio nelle buone pratiche di campo più adatte per la produzione di questo speciale prodotto locale.

Conosciamo la pianta dell’aglione

Per aglione si intende una particolare specie di ortaggio (Allium ampeloprasum var. holmense), simile all’aglio classico (Allium sativum) ma dalle dimensioni decisamente più grandi. Potremmo anche considerarlo una via di mezzo tra l’aglio e il porro, vista la grande affinità con quest’ultimo. Un singolo spicchio di aglione può pesare anche 70-80 grammi mentre l’intera testa di aglione supera addirittura il mezzo chilo! Il suo diametro può arrivare a 10 e anche 15 centimetri e occupare l’intero palmo di una mano.

I bulbi dell’aglione sono di colore bianco avorio, prive di striature, di forma compatta e regolare “a castagna”. Ogni testa ne contiene un numero variabile da 3 a 6. La pianta ha un apparato radicale superficiale e fascicolato, che si espande in larghezza. Lo stelo raggiunge il metro di altezza e può terminare con lo scapo fiorale. I fiori di aglione compaiono tra maggio e giugno e nella coltivazione vengono prontamente eliminati affinché non sottraggano risorse allo sviluppo dei bulbi.

Come piantare l’aglione nell’orto

Anche nei territori lontani dall’area tipica, è interessante coltivare l’aglione nei nostri orti. Sarà molto soddisfacente produrre degli agli così grandi e meno forti di sapore, e coltivandoli contribuiamo anche a mantenere la biodiversità.

Per le tecniche di coltivazione ci conviene sicuramente ispirarci a quanto viene praticato nel territorio della Valdichiana, anche se certamente dovremo adattare alcuni dettagli alla nostra latitudine.

Intanto bisogna procurarsi delle teste di aglione da piantare, meglio se da fornitori locali. A volte possiamo trovare i bulbi in occasione degli eventi di scambio di semi, dove molti appassionati si recano e diffondono sementi e bulbi di varietà non così facilmente reperibili presso i canali tradizionali.

Piante di aglione - InOrto
Spicchi di aglione - InOrto

Quando e come seminare l’aglione

Il periodo più adatto per la semina dell’aglione è l’autunno, tra ottobre e novembre. Prima di tutto è importante lavorare accuratamente il terreno, avendo particolare cura del drenaggio: come l’aglio classico, anche l’aglione non deve subire ristagni idrici nei periodi di piogge intense. Quindi sono ottime le porche rialzate che consentono all’acqua in eccesso di sgrondare via. La concimazione può essere leggera, meglio se con compost maturo o stallatico.

Metteremo gli spicchi a file, interrandoli con la punta rivolta verso l’alto e tenendo una densità di impianto di circa 5 o 6 bulbi a metro quadrato, tenuto conto delle loro dimensioni finali. Idealmente è indicato tenere 25 cm tra uno spicchio e l’altro lungo la fila e 65 cm tra le file.

Non è consigliato praticare delle consociazioni perché poi si porrebbe la questione dell’irrigazione: l’aglio richiede poca acqua rispetto ad una qualsiasi altra verdura.

Aglione: cure colturali per un buon raccolto

Durante la crescita delle piantine di aglio non dovremo intervenire un granché ma alcuni piccoli gesti saranno essenziali per avere piante sempre sane e un raccolto generoso.

Controllo dell’erba spontanea

Considerando il ciclo colturale lungo dell’aglione è importante mantenere lo spazio tra le file pulito dalle erbacce, meglio se strigliando spesso con un coltivatore tridente. Questo attrezzo ossigena il terreno, rompe le eventuali crepe ed estirpa l’erba ai primissimi stadi. Lungo la fila e in prossimità delle piante, la pulizia a mano è sicuramente la più indicata, per evitare di danneggiare gli steli dell’aglio stesso con delle lame o di divelgerli per errore.

Sicuramente la pratica della pacciamatura tra le file è molto conveniente per ridurre il nostro impegno e mantenere un discreto tenore di umidità del suolo.

Irrigazioni

L’irrigazione all’inizio non serve, dato che in autunno e in inverno di norma piove, e a volte persino troppo. Poi diventa necessaria in caso di primavere molto secche e terreni molto sciolti, altrimenti non bisogna intervenire raramente e all’inizio della coltura, sospendendo le operazioni di annaffiatura quando ci si avvicina alla maturazione.

Avversità

Per prevenire insetti e malattie fungine può essere utile irrorare sulla piantagione dell’olio di neem e farine di roccia, che hanno l’effetto deterrente verso gli insetti e rinforzante contro le avversità in generale. Tenendo controllate sempre le piante, potremo eliminare presto le parti colpite da qualche patogeno o insetto dannoso.

La “starlatura”

Per starlatura si intende l’asportazione dei fiori di aglione, pratica che serve a lasciare ai bulbi le sostanze della pianta, evitando che le utilizzi per la fase riproduttiva. L’operazione si esegue nel mese di maggio, o comunque quando lo scapo fiorale è di 20 cm sopra l’ultima foglia, tramite delle normali forbici da potatura.

Aglione: raccolta e utilizzi

Raccoglieremo l’aglione in estate, verso luglio, quando le piante diventano parzialmente secche. La maturazione piena avverrebbe ad agosto inoltrato, ma non è consigliato attendere questo periodo per la raccolta in quando potrebbero subentrare problemi fitopatologi e parassitari.

Lo si raccoglie quindi quando il contenuto di acqua è ancora notevole e quindi diventa importante proseguire l’essiccazione al sole nel dopo raccolta. Dopodiché, bisogna conservare il prodotto in un luogo fresco e ventilato, non umido. Meglio evitare le cassette troppo fonde e preferire strati bassi di raccolto, in modo da poterlo ispezionare con facilità ed eliminare prontamente eventuali agli marci.

Aglione in cucina - InOrto
Pici - InOrto

Proprietà dell’aglione

L’aglione è molto ricco di fenoli, sostanze ad elevato effetto nutraceutico, in particolare antiossidante, ed è più digeribile rispetto all’aglio classico. Da analisi di laboratorio è stato osservato che l’aglione contiene molecole ad azione antimicrobica, antinfiammatoria e antitumorale.

I pici all’aglione

I pici all’aglione sono un primo piatto ormai celebre dei territori aretino e senese. I pici, dei grandi spaghetti preparati a mano con ricette tradizionali, vengono conditi con un sugo semplice ma molto d’effetto: una generosa dose di aglione, olio extra vergine di oliva, pomodoro e un tocco di peperoncino piccante. Un piatto veloce ma gustoso, che potremo preparare in gran parte con ingredienti dell’orto.

ARTICOLI CORRELATI
ARTICOLI CORRELATI
COMMENTI
0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

© 2021 Bonduelle InOrto