Aglione: cure colturali per un buon raccolto
Durante la crescita delle piantine di aglio non dovremo intervenire un granché ma alcuni piccoli gesti saranno essenziali per avere piante sempre sane e un raccolto generoso.
Controllo dell’erba spontanea
Considerando il ciclo colturale lungo dell’aglione è importante mantenere lo spazio tra le file pulito dalle erbacce, meglio se strigliando spesso con un coltivatore tridente. Questo attrezzo ossigena il terreno, rompe le eventuali crepe ed estirpa l’erba ai primissimi stadi. Lungo la fila e in prossimità delle piante, la pulizia a mano è sicuramente la più indicata, per evitare di danneggiare gli steli dell’aglio stesso con delle lame o di divelgerli per errore.
Sicuramente la pratica della pacciamatura tra le file è molto conveniente per ridurre il nostro impegno e mantenere un discreto tenore di umidità del suolo.
Irrigazioni
L’irrigazione all’inizio non serve, dato che in autunno e in inverno di norma piove, e a volte persino troppo. Poi diventa necessaria in caso di primavere molto secche e terreni molto sciolti, altrimenti non bisogna intervenire raramente e all’inizio della coltura, sospendendo le operazioni di annaffiatura quando ci si avvicina alla maturazione.
Avversità
Per prevenire insetti e malattie fungine può essere utile irrorare sulla piantagione dell’olio di neem e farine di roccia, che hanno l’effetto deterrente verso gli insetti e rinforzante contro le avversità in generale. Tenendo controllate sempre le piante, potremo eliminare presto le parti colpite da qualche patogeno o insetto dannoso.
La “starlatura”
Per starlatura si intende l’asportazione dei fiori di aglione, pratica che serve a lasciare ai bulbi le sostanze della pianta, evitando che le utilizzi per la fase riproduttiva. L’operazione si esegue nel mese di maggio, o comunque quando lo scapo fiorale è di 20 cm sopra l’ultima foglia, tramite delle normali forbici da potatura.
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