Come coltivare i cactus
Sebbene i cactus siano piante abbastanza diverse tra loro, nella coltivazione possiamo considerare alcuni aspetti comuni su cui basarci. Vediamo quindi alcuni dettagli su come curare i cactus al meglio.
Trapianto
In certi casi si inizia con piantine acquistate, ma è molto facile anche moltiplicare le piante per via agamica, piantando semplicemente delle parti di pianta che daranno vita ad un nuovo esemplare. Il mondo vegetale è sorprendente in questo senso, ci consente di riprodurre gratis tantissime piante!
Ad esempio, nel caso del fico d’India, si procede interrando a metà un cladodo o pala staccato da una pianta adulta in primavera. L’interramento deve avvenire su terreno ben soffice e ammendato, e nel caso di coltura in vaso è bene mettere sul fondo dell’argilla espansa utile per il drenaggio. Anche gli altri cactus si possono moltiplicare per parti di pianta, praticamente per talea. Nell’arco di poco tempo le nuove piantine attecchiranno e assumeranno vita propria e indipendente.
Esposizione
I cactus amano le posizioni soleggiate, ma durante l’estate quando il sole si accompagna anche a temperature molto elevate, è meglio prevedere un po’ di ombreggiatura come tende o cannicciati. In particolare il rischio di eccesso luminoso sussiste nel caso di coltivazione in vaso a ridosso di pareti bianche o pavimentazioni chiare, che causano un effetto di riverbero di luce.
Terreno e terriccio ben drenanti
Sia che vengano coltivati in piena terra, sia che si piantino in vaso, è importante che il substrato di crescita sia ben drenante, evitando assolutamente i ristagni idrici.
Pertanto, il terreno deve essere lavorato bene, e se è pesante è preferibile preparare un’aiuola rialzata che favorisca lo sgrondo dell’acqua di pioggia. Si può anche aggiungere della sabbia.
Per i vasi è opportuno indirizzarsi verso terricci adatti alle piante grasse, che sono più leggeri e, come accennato sopra, mettere argilla espansa sul fondo.
Rinvasi
Ogni tanto, circa ogni 2 o 3 anni, i cactus vanno rinvasati, e qui arriva il difficile perché bisogna maneggiarli nonostante le loro spine. Meglio munirsi di guanti molto spessi e coriacei, estrarre la pianta, togliere qualche nuovo getto se si intende riprodurre l’esemplare, e inserire ciò che resta in un contenitore più grande, con nuovo terriccio e ammendante. Prima del rinvaso, però, esaminiamo le radici della pianta ed eliminiamo le parti eventualmente annerite o danneggiate. Un buon periodo utile per il rinvaso è l’autunno, quando la pianta ha trascorso l’estate e si prepara al riposo vegetativo.
Concimazione
Le concimazioni delle cactacee si realizzano durante la primavera-estate, con prodotti a basso titolo di azoto e contenenti più potassio e fosforo. Il potassio aiuta la pianta nella resistenza alle avversità, mentre il fosforo stimola la crescita radicale. Un po’ di azoto è necessario per lo sviluppo vegetativo ma troppo rischia di indebolire la pianta. Chi è alle prime esperienze di coltivazione può direttamente acquistare dei prodotti specifici per piante grasse, prevedendo di aggiungere compost autoprodotto ad ogni rinvaso.
Non dimenticare l’irrigazione
Sono piante resistenti alla siccità, ma ogni tanto vanno annaffiate anche loro! Le irrigazioni devono avvenire dalla primavera e intensificarsi nella stagione calda, soprattutto se siccitosa, ma devono essere moderate. Quando il terreno o il terriccio sono asciutti, si provvede quindi a dare un po’ di acqua, ma in genere può bastare anche ogni due settimane o anche ogni settimana quando fa proprio caldo. Questi sono però suggerimenti generici, poi è fondamentale basarsi su come sta ogni pianta e valutare se mostri segni di stress idrico o meno.
Come regola generale, durante l’autunno e l’inverno le annaffiature devono essere del tutto sospese.
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