Concimare il prato
Il prato deve poter attraversare l’inverno in una condizione di buon drenaggio e arieggiatura. A inizio autunno un lavoro di arieggiatura a carico di prati un po’ spenti e intrisi di umidità dalle recenti piogge è ciò che ci vuole. Con le macchine arieggiatrici si leva anche del muschio formato nelle aree più umide, come quelle che si trovano in prossimità delle siepi.
Inoltre in questo periodo è fondamentale una regolare asportazione delle foglie cadute a terra dalle piante caducifoglie, mediante il classico rastrello o con soffioni o altri strumenti più avanzati. Personalmente amo molto rastrellare le foglie, trovo che sia un lavoro mentalmente distensivo, ma è un
fatto soggettivo. Da alberi alti si possono raccogliere veramente tanti mucchi di foglie, e il consiglio è quello di destinarle al compost o alla pacciamatura dell’orto o delle piante da frutta. Nel primo caso, otterremo tanto buon ammendante, nel secondo caso potremo assicurare una protezione dalla nascita delle erbacce, in entrambi i casi a beneficio della prossima stagione. Niente vieta di fare entrambe le cose.
L’importante è che il prato non venga soffocato dall’accumulo di foglie che cadono.
A questo punto, su un prato ben arieggiato e pulito da muschio e foglie, potremo intervenire con una buona concimazione del prato di autunno.
Potassio: l’elemento chiave per l’autunno
Se a primavera sono fondamentali soprattutto azoto (per un bel verde brillante) e il fosforo (per lo sviluppo radicale), in autunno arriva il momento del potassio. Il potassio infatti favorisce un irrobustimento dei vegetali e li prepara a resistere ai rigori invernali, quindi è utile in questa stagione distribuire proprio un prodotto ad alto titolo, cioè ad alta percentuale di potassio. Sebbene sia così importante il potassio, anche l’azoto lo è, soprattutto se il prato arriva all’autunno con diffusi ingiallimenti.
Come e quanto concimare
La distribuzione del concime deve essere uniforme, rispettando le dosi indicate sulla confezione, che di solito riportano valori al metro quadrato o per 100 mq.
Per evitare sotto o sovradosaggi, la prima volta ci può essere utile un recipiente graduato, poi ben presto ci prenderemo la mano. Un secchio in cui versare parte del contenuto del sacco è certamente di grande comodità per spostarsi a concimare tutto il prato.
La concimazione di un piccolo prato può avvenire semplicemente a mano, lanciando piccole manciate frequenti, invece che poche ma abbondanti. Nel secondo caso, infatti, è facile una distribuzione difforme. Su ampie superfici ci conviene invece utilizzare un carrellino spandiconcime, che di solito è provvisto di una tramoggia e dispone di un sistema centrifugo di distribuzione.
I concimi adatti al prato
Dato che il prato è un manto erboso continuo e folto, diverso dalle piante ben distanziate, è legittimo chiedersi quale sia il migliore concime per prato in autunno e se sia diverso da quelli che si usano per le altre specie.
Per i prati si scelgono di solito dei prodotti granulari a rilascio graduale di azoto e, come dicevamo, ad alto titolo di potassio per il periodo autunnale. In commercio ne esistono di molte tipologie, e potete sicuramente chiedere al vostro negozio di agraria di fiducia raccomandando che contenga potassio e azoto in particolare.

Biostimolanti e ammendanti
A voler essere ancora più scrupolosi, oltre ai normai concimi è interessante anche aggiungere qualche prodotto ulteriore, di origine naturale, per una salute ottimale del prato:
- biostimolante a base di alghe, per stimolare la fotosintesi dell’erba, e quindi il suo bel colore verde
- concime liquido contenente acidi umici e fulvici, che apporta sostanza organica in modo comodo al tappeto erboso e nutre i microrga
nismi presenti
- un prodotto a base di Trichoderma, fungo antagonista che viene in aiuto al prato per proteggerlo in modo naturale dai funghi patogeni.
Questi prodotti vanno diluiti in acqua alle dosi riportate sulle confezioni e irrorati mediante le pompe per i trattamenti, di cui esistono tanti modelli anche a spalla.
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