Oggi vi faccio un regalo. Un dono prezioso come il messaggio che trasmette: la sostenibilità. Perché di questo parla il libro “Getta un seme” di cui oggi, grazie ad un editore generoso e ‘illuminato’, l’Associazione Nazionale Nuove Direzioni, posso trasmettervi il link da scaricare gratuitamente , così tutti potete averlo sulla scrivania del vostro computer per consultarlo a vostro piacimento.
“Sostenibilità è una parola vuota o troppo ricca di significati?”. E’ la domanda con cui inizia il libro. Certamente è abusata e per questo svuotata del suo reale significato. Questo testo cerca di scavare nel concreto e nel vissuto di questa parola, per restituirgli peso e valore.

A Montebelluna, in provincia di Treviso, c’è un grande orto sociale (ben 8800 metri quadrati) dove si coltiva oltre agli ortaggi la gioia e il piacere di stare insieme. E’ vero che questo accade un po’ in tutti gli orti sociali, ma questo orto si contraddistingue per più motivi, per esempio ha la forma di un enorme labirinto e quando lo si vede in foto (purtroppo non ho avuto il piacere di vederlo di persona) e soprattutto dall’alto, assume le proporzioni di un progetto veramente spettacolare.
Il loro nome parla chiaro: ‘Orti degli anziani’. L’unica prerogativa indispensabile per accedere a questi orti è infatti l’età pensionabile. Se sulla carta d’identità sei classificato come ‘pensionato’, ecco allora che puoi fare la domanda per avere uno di questi quaranta orti viareggini.
E così ora anche Firenze, come molte altre città italiane, ha il suo Community Garden:
L’orto in cassone si realizza laddove non si ha terra o dove questa è pessima. Quindi quando disponete solo di uno spiazzo cementato o di un terreno pieno di detriti di ogni genere, non disperate: basterà sapersi attrezzare e anche lo spazio più squallido potrà trasformarsi in un orto o giardino!
Dopo New York, Parigi, Londra e molte altre città europee anche a Roma gli orti condivisi stanno sempre più prendendo piede, o forse è più corretto dire terreno. Spazi verdi, per lo più pubblici, abbandonati e senza manutenzione, sottratti all’incuria e al degrado da gruppi o associazioni di cittadini volenterosi di dare dignità ad aree dimenticate. Grazie all’iniziativa degli abitanti queste aree si trasformano con il tempo in orti, piccoli giardini, aree gioco, dove è possibile incontrarsi e lavorare insieme ad un progetto. In nome della natura si creano dei luoghi di aggregazione dove ciascuno è responsabile di uno piccolo spazio urbano e del verde che ne fa parte.
