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Anno del giardiniereOgni volta che arriviamo in prossimità delle vacanze, siano esse estive o invernali, ci ‘scappa’ un consiglio per la lettura. Questa volta vi propongo ‘L’anno del giardiniere’ di Karel Capek. Si tratta di una raccolta di articoli scritti da questo protagonista del novecento letterario praghese, quando, dopo avere acquistato nel 1925 una casa con del terreno, divenne un vero fanatico del giardinaggio. Nonostante gli anni trascorsi il libro è quanto mai attuale, e dimostra che la passione per il giardinaggio, a differenza del compost, non si degrada, ma è inossidabile.

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Non tutti i libri che parlano di orti possono essere letti con piacere sotto l’ombrellone in riva al mare, perché per quanto si possa essere entusiasti di zucche e ravanelli, alla decima lezione di come si coltiva il tale ortaggio o come si raccoglie il tal altro, o ti tuffi in acqua a cercare un diversivo almeno momentaneo o nascondi il libro fra creme solari e costumi e speri di non ritrovarlo più fino alla fine delle vacanze.

Tuttavia c’è un libro, che nonostante l’unico argomento sia l’orto, è avvincente e appassionante. Si tratta di ‘L’orto e l’anima – Dal giardino dell’Eden agli orti urbani’ di Paola Violani, Antonio Vallardi Editore. Un libro dal sapore retrò, dove la grafia è leggera e romantica e dove non ci sono foto ma solo bellissimi disegni.

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A breve mi trasferirò in Spagna in una casettina in campagna con orto e piante da frutta…e sono felicissimo 🙂

Siccome mi ritroverò a breve con in mano un terreno molto grande, con un angolo di circa 50 metri quadri da coltivare, volevo sapere se c’è quealche libro valido sulla coltivazione invernale e ovviamente estiva che spiega bene tutto in quanto sono un contadino apprendista e sarò da solo….ho la passione ma non l’esperienza…..eventualmente qualcosa da scaricare facilmente da internet e da stampare in quanto laggiù non avrò internet. Grazie mille un saluto

( Luca )

Ciao Luca, lo credo bene che tu sia felice, ti aspettano novità e sfide interessanti a non finire! Per quanto riguarda quella con l’orto direi che potresti comprarti un libro che possa darti consiglio quando ne avrai bisogno, uno molto interessante e completo è “Orto e frutteto biologico” di Giunti Demetra della collana Pollice Bio Verde. On line ho trovato questo sito che fornisce un piccolo corso a distanza su come costruirsi un orto, da dove puoi scaricare qualche informazione, ma non tutto quello di cui avrai bisogno. Premunisciti poi di un lunario, può andare bene anche un semplice calendario: tra poco in libreria arriveranno le nuove edizioni per il 2013!

Tanti auguri per la tua avventura e quando arriverai sul posto guarda nell’orto dei vicini cosa coltivano e come lo coltivano: loro conoscono clima e terreno e sicuramente sapranno darti delle dritte!

Se state per partire, ma lasciate a malincuore il vostro orto o giardino, eccovi un libro da mettere in valigia che vi aiuterà a  colmare il vuoto dell’abbandono.

“Giardino e Ortoterapia – Coltivando la terra si coltiva anche la felicità” è un libriccino nella forma, ma non nel contenuto. “Pia Pera, scrittrice e giardiniera appassionata, racconta come riconnettersi alla rete della vita, ristabilire il corpo a corpo con la natura, attraverso semplici gesti d’affetto verso la terra e le sue creature”. E’ un libro che riassume in modo chiaro, sintetico, ma allo stesso tempo poetico e a tratti commovente,  tutte le motivazioni per creare e prendersi cura di un pezzo di terra.

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Dedicato a tutti i cittadini dall’animo agricolo, a tutti coloro che credono che la città possa accogliere un nuovo modo di sentire: più verde, più umano, più arcaico. Il libro di Novella Carpenter “Farm City – L’educazione di una contadina urbana” ci racconta le mille vicissitudini di chi, testardo come un mulo, ha deciso di piegare la città alle esigenze di una improbabile fattoria cittadina, di chi ha saputo trasformare i limiti di una grande metropoli in opportunità per alimentare la vita di questa difficile impresa verde.

E allora, tra corse in furgoni stracarichi di letame e incursioni notturne in tutti i cassonetti dei quartieri più alti, si snoda l’avventura di Novella, che non si limita a piantare pomodori e lattughe in un appezzamento di terra circondato dal cemento, ma va oltre, accettando una sfida che sembra impossibile: sopravvivere in città soltanto con quello che si riuscirà a produrre.

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Renetta Grigia di Torriana, Diacciata, Limoncella, Calvilla Bianca, Rosa in Pietra, Muso di Bue…Sembra una filastrocca, invece sono solo alcune delle moltissime di varietà di mela che non conosciamo o abbiamo sentito soltanto nominare, ma che difficilmente avremo modo di assaggiare. Il motivo è che “purtroppo negli ultimi decenni…della nostra straordinaria coltivazione di mele è rimasto ben poco, se si pensa che il 77% dell’attuale produzione in Italia è basata soltanto su tre gruppi di varietà”.

Un patrimonio disperso. Con gli anni abbiamo assistito ad un appiattimento culturale e colturale e all’omologazione degli usi, dei costumi e dei sapori. Qualcuno, tuttavia, si è impegnato affinché, almeno nell’universo degli alberi da frutto, tutto non andasse perduto.

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