Non c’è ortaggio che sia amato, ammirato, mangiato più del pomodoro. Almeno in Italia! Quando arriva la buona stagione il richiamo del pomodoro diventa irresistibile e che si abbia un orto di qualche ettaro o un vaso di 25 cm di diametro, viene voglia di piantarne almeno uno per poterlo coltivare con cura e alla fine affettarlo su di un piatto e gustarlo con un filo d’olio buono e qualche chicco di sale.
Non è quindi un caso che la Mostra Nazionale del Pomodoro, arrivata quest’anno alla sua quinta edizione, stia riscuotendo un gran successo.

L’Orto di Olmo non è soltanto un orto. E’ qualcosa di più di un semplice quadrato di terra dove si seminano e si raccolgono ortaggi. E’ un luogo aperto, dove ciascuno di noi può andare e tornare con qualcosa di prezioso. Certo anche un pomodoro, un mazzetto di bieta o un pugno di fave, ma sarà più facile raccogliere un alito di vento, un profumo dimenticato, una pace inaspettata. Più che saziare lo stomaco è un orto che sazia l’anima.
