Il contatto con la terra, la frequentazione, la coltivazione, ma anche la stessa osservazione, aiuta a migliorare le condizioni sociali, educative e psicologiche dell’uomo, apportando benefici al corpo, allo spirito e alla mente. Questo processo terapeutico oggi viene spesso classificato sotto il nome di Ortoterapia. Ma può trovare anche altre definizioni a seconda di come viene praticata nello specifico.
Stefano Pissi, che voi tutti conoscerete se frequentate le pagine di InOrto, perché è l’agronomo che dispensa consigli sul nostro blog, ha messo a punto un progetto di ’Terrapia’, che aiuta a ristabilire l’equilibrio psicofisico delle persone.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un fenomeno insolito e inarrestabile: la moltiplicazione degli orti all’interno di tessuti urbani e di contesti sociali inconsueti come scuole, ospedali, carceri, ecc. È come se gli orti fossero usciti dalle loro recinzioni, avessero scavalcato i confini e si fossero diffusi ovunque, alla ricerca di nuovi spazi e nuove funzioni, oltre a quella atavica di luogo dove ci si procura il cibo. Con la convinzione, sempre più condivisa, che coltivare un orto faccia bene alla salute, allo spirito e al portafoglio.
Un orto come regalo di nozze
