Come coltivare un albero di pompelmo

L’albero del pompelmo

Con molta probabilità la pianta del pompelmo (Citrus x paradisi) deriva da un incrocio naturale tra due specie: Pomelo (Citrus maxima) e arancio dolce (Citrus sinensis), e quindi si tratterebbe di un ibrido.

Il pompelmo è una sempreverde come gli altri agrumi (limone, arancio, bergamotto, mandarino) della famiglia botanica delle Rutacee. L’albero del pompelmo può arrivare a crescere al massimo per 10-12 metri, sviluppando una chioma globosa e molto fitta.

Ramo carico di pompelmi - InOrto
Pompelmi - InOrto

Le foglie sono verde scuro e di forma ovale. I fiori sono grandi e riuniti in infiorescenze che generano poi grappoli di frutti, per cui in inglese il pompelmo viene chiamato grapefruit, che significa proprio “frutti riuniti a grappoli”.

Il frutto botanicamente è un esperidio come quelli della famiglia degli agrumi, di cui hanno maggiori dimensioni e una forma sferica leggermente schiacciata.

Varietà principali di pompelmo

Pompelmo Giallo

Il pompelmo giallo, o pompelmo bianco, è la tipologia più classica. Ha buccia gialla e una polpa di colore chiaro e un gusto più acidulo, amarognolo e deciso rispetto ad altri.

Pompelmo Rosa

La sua buccia è arancio-rosata e anche la polpa è di colore rosato. Il sapore, rispetto a quello giallo, è più dolce e meno amaro.

Pompelmo Rosso

Il pompelmo rosso (tra cui lo Star Ruby) è simile a quello rosa ma con una colorazione ancora più intensa della polpa e un sapore più dolce.

Agrumeto - InOrto
Fiori di pompelmo - InOrto

Piantare un pompelmo

Le piante di pompelmo possono essere messe a dimora in autunno o all’inizio della primavera, ricordando sempre che sono agrumi e quindi poco resistenti al freddo intenso. Sicuramente conviene scegliere una posizione illuminata e riparata dai venti freddi invernali.

Trapianto in piena terra

Volendo mettere a dimora un albero di pompelmo in piena terra, è importante la scelta del punto perché sarà il suo luogo definitivo di crescita. Quindi, oltre a tenere conto dell’esposizione alla luce e al riparo dai venti dominanti, è importante anche prevedere la crescita dell’albero e quindi evitare di metterlo troppo ravvicinato ad altre piante o a pareti o ad altri manufatti. Se si piantano più pompelmi o più agrumi in un frutteto il discorso cambia: si possono realizzare dei veri e propri filari diritti e in ordine.

In ogni caso bisogna scavare una buca bella profonda per ogni pianta, in modo da garantire all’apparato radicale un buon drenaggio, dissodando gli strati di terreno in cui si svilupperà.

Concimazione di fondo

Alla terra di scavo è utile mescolare del compostmaturo come concimazione di fondo. Se questo non è disponibile va bene anche dello stallatico e anche i lupini macinati, ottimo concime organico tradizionalmente utilizzato per fertilizzare gli agrumi.

La pianta deve essere messa diritta nella buca, ricoprire e premere con i piedi per far aderire bene la terra alle radici. Utile anche annaffiare con prodotti a base di micorrize, funghi che instaurano una simbiosi positiva con la maggior parte dei vegetali, ai quali offrono una certa protezione dagli stress e uno stimolo alla crescita radicale.

Trapianto in vaso

Per il trapianto in vaso scegliamo un contenitore più voluminoso di quello con cui acquistiamo la pianta. Mescoliamo dell’ammendante al terriccio secondo le stesse indicazioni di cui sopra. Col trapianto in vaso dovremo ricordare di irrigare più spesso e prevedere nel tempo dei rabbocchi di terra e dei rinvasi, per non sacrificare troppo la pianta. Tuttavia, effettivamente, maggiore è la dimensione del vaso, più la pianta tenderà a crescere, e non è detto che sia quello che ci interessa, dipende dagli spazi del balcone, terrazza, cortile.

La semina di un pompelmo

La coltivazione del pompelmo a partire dal seme è piuttosto complicata e lunga: possiamo anche provare a raccogliere i semi di pompelmo da un frutto e seminarli in un vasetto come prova e divertimento. Tuttavia potremmo assistere allo sviluppo di una pianta molto diversa e che produce frutti diversi da quello da cui abbiamo prelevato il seme.

Cure colturali per tutto l’anno

Per la buona salute e una produzione di frutti generosa, dedichiamo al nostro pompelmo alcune cure basilari.

Irrigazioni

Come gli altri agrumi, anche in pompelmo ha elevate esigenze idriche, che la pioggia non soddisfa mai del tutto nella stagione calda. Ricordiamo di annaffiare spesso la pianta a terra, bagnando sotto tutta la proiezione della chioma. Per risparmiare acqua è molto utile anche la pacciamatura, come un cerchio di paglia, fieno, cortecce o cartoni con il colletto della pianta come centro.

Manciata di lupini macinati - InOrto
Pompelmi concimati con lupini - InOrto

Concimazioni

Ogni anno, verso febbraio, è utile intervenire con una concimazione organica: il concime ottimale per gli agrumi è il lupino macinato, magari mescolandolo ad un po’ di stallatico. Per una concimazione efficace si zappetta sotto chioma e si sparge il concime, per poi annaffiare.

Concimazioni successive

Durante la stagione calda conviene somministrare anche dell’altro concime insieme all’acqua di irrigazione. Potremmo sciogliere un tappo di concime liquido nell’annaffiatoio (controllare bene le dosi e le diluizioni sulle confezioni). Si trovano in commercio anche concimi liquidi ammessi nel biologico, di derivazione organica come la borlanda, o dei misti adatti agli agrumi. Gli agrumi vanno spesso soggetti a ingiallimenti fogliari, che possono essere riconducibili a carenze di ferro, di azoto o anche di magnesio. In quest’ultimo caso le nervature delle foglie restano verdi. Quindi si possono dare anche concimi liquidi di soccorso per un effetto “riverdente”.

Potatura

Con la potatura vogliamo mantenere una bella chioma equilibrata e a forma globosa, che è quella che asseconda la naturale tendenza di crescita dell’albero di pompelmo.

Gli agrumi sono sempreverdi, quindi per la potatura ci si comporta in modo diverso rispetto agli altri fruttiferi: non vivono un vero e proprio riposo vegetativo ma comunque una fase invernale di stasi. Nel periodo febbraio-marzo si ha l’accumulo di sostanze di riserva negli organi legnosi, quindi è bene evitare tagli in questo periodo. Altri momenti da evitare sono quelli più freddi e quelli più caldi.

Negli altri periodi dell’anno possiamo intervenire con leggeri sfoltimenti, pulizia dal secco ed eliminazione dei succhioni, rami a forte portamento verticale che levano risorse alla pianta e non sono produttivi.

Gli agrumi non vanno potati tanto, basta un moderato intervento annuale delicato.

Cocciniglie su foglia di pompelmo - InOrto
Aleurodidi su foglia di pompelmo - InOrto

Malattie, insetti e altri parassiti

Gli agrumi sono piante un po’ delicate, che possono subire problemi da svariati tipi di avversità. Vediamo alcune tra le più comuni, per capire come affrontarle al meglio, per non penalizzare il raccolto e mantenere per tutto l’anno un gradevole aspetto verde dell’albero, osservando le avversità più comuni.

Malattie

Gommosi del colletto

Dal colletto, cioè la base della pianta, possiamo notare l’emissione di un flusso gommoso dal colletto accompagnato da una macchia umida sulla corteccia. Questa malattia è causata da da un batterio. Le foglie delle piante infette ingialliscono e seccano, pertanto bisogna scorgere cercare a monte di evitare il problema favorendo un buon drenaggio ed eventualmente trattare le piante al colletto con dei sali di rame.

Mal secco

Il mal secco degli agrumi è una tracheomicosi, cioè una malattia fungina che attacca i vasi interni, impendendo la corretta traslocazione dell’acqua e della linfa. Di conseguenza la pianta inizia ad appassire e seccare a partire dalle aree periferiche, e nei casi gravi e senza provvedimenti, può anche morire. Si può intervenire con dei prodotti a base di rame.

Fumaggine

La fumaggine negli agrumi è molto frequente, ed è una conseguenza di attacchi di alcuni insetti dannosi: afidi, aleurodidi e cocciniglie, che emettono escrementi appiccicosi (melata) su cui si insedia il fungo saprofita della fumaggine.

Questa patina nerastra sulle foglie provoca una riduzione della fotosintesi, e quindi meno frutti. Di solito più trattamenti a base di sapone molle, a cadenze settimanali, si rivelano efficaci per pulire le piante dalla fumaggine e debellare almeno afidi e aleurodidi, ma bisogna colpire bene la pagina inferiore delle foglie, perché è lì che si insidiano questi insetti prevalentemente.

Insetti e altri parassiti

Afidi

Essendo gli afidi degli insetti molto comuni, non potevano certo mancare sugli agrumi! Il danno che gli afidi compiono è la suzione di linfa da foglie, rametti e germogli, sui quali si attaccano in fitte colonie. Inoltre, possono trasmettere delle pericolose virosi, quindi vanno debellati col sapone molle, magari mettendo in aggiunta anche dell’olio di Neem. Se si trovano in giro le piante, è ottimo anche irrorare le piante con estratto di ortica. Buon segno se si notano delle coccinelle sulle piante o nei paraggi.

Aleurodidi

Anche gli aleurodidi succhiano linfa come gli afidi e lasciano la melata appiccicosa. Alcuni (aleurodide fioccoso) lasciano anche sulle piante degli ammassi cotonosi biancastri. Il trattamento contro gli afidi è utile anche contro questi.

Cocciniglie

Di cocciniglie che infestano gli agrumi se ne trovano tante: la più “famosa” è la Icerya purchasi, cioè la cocciniglia cotonosa solcata, che in realtà attacca anche tante altre specie, tra cui il pittosforo. Ma ci sono anche il Planococcus citri e altre ancora, che si attaccano alle piante e succhiano linfa. Le cocciniglie amano l’ombra, quindi vanno scoraggiate con delle potature regolari delle piante. Ai primi segnali di presenza di cocciniglie, possiamo irrorare dell’olio di lino, da solo o col sapone molle che pulisce dalla melata.

Minatrice serpentina

Si tratta di un lepidottero che durante l’estate attacca tanto gli agrumi, è molto comune vederne i segni: si notano nelle foglie tante gallerie curve, che sono i percorsi scavati dalla larva per nutrirsi. Le foglie si deformano e le cime delle piante assumono un aspetto molto sciupato. Bisogna insistere nell’irrorare l’olio di neem e potare tagliando via le cime colpite.

Altri parassiti: acari

Gli acari sono parassiti appartenenti alla classe degli aracnidi, quindi non sono insetti, ma essendo piccolini e compiendo danni analoghi, spesso vengono associati agli insetti.

In particolare, il ragnetto rosso, di dimensioni dell’ordine di mezzo millimetro, compie uin danno perché sottrae linfa alle piante e le foglie diventano di conseguenza bollose e soggette alla caduta, ma anche i frutticini possono cadere facilmente in caso di piante molto infestate. Possiamo anche notare delle fini ragnatele. Per cacciare l’acaro possiamo provare adi irrorare dei decotti di aglio, preparati facendo bollire una testa di aglio finemente triturata in un pentolone per circa 20 minuti. Dopodiché si filtra il tutto, si lascia freddare e lo si irrora sulle piante attaccate

Raccolta e stagione del pompelmo

La raccolta dei pompelmi è il momento più gratificante: dopo le cure e l’attesa ecco che possiamo avere delle belle bacche globose, gialle o rosa.

La stagione del pompelmo è l’inverno  e per la raccolta ci possiamo aiutare con delle cesoie o forbicine per non danneggiare i rami.

L’importante è capire bene il momento della maturazione, magari assaggiando prima qualche frutto, perché una volta staccati dalla pianta da acerbi non possono proseguire la maturazione. Se serve una scala per la raccolta, sceglietene una sicura e poggiatela in modo che stia ben salda.

Pompelmi rosa raccolti - InOrto
Albero di pompelmo con frutti - InOrto
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