La gommosi degli alberi da frutto

La gommosi: che cos’è e come riconoscerla

Per gommosi si intende l’emissione, da parte delle piante, di particolari sostanze che hanno un aspetto e una consistenza simile alla gomma e un colore rossastro aranciato. Questa fuoriuscita si presenta di solido dalle cortecce di rami e tronco, soprattutto in caso di ferite. La gommosi è una reazione della pianta a danni meccanici per grandine o tagli, agenti patogeni di vario genere e insetti.

La pianta trasuda linfa, inizialmente liquida, che si accumula in esterno e solidifica.

Gommosi - InOrto
Pesco - InOrto

La produzione di gomme per la pianta dipende quindi da un insieme di concause, o singole cause caso per caso, che vanno analizzate comprendendo quello che può essere accaduto alla pianta e che cosa potremmo migliorare nella nostra gestione.

La pianta mostra così uno stato di sofferenza e stress di cui la gommosi è solo uno dei sintomi.

Possiamo trovare la presenza di gomme su varie piante, per esempio sulle drupacee, così che possiamo parlare di gommosi del susino, gommosi del pesco, gommosi dell’albicocco ecc.. Ma molto comune è anche sugli agrumi, in particolare la gommosi del limone, che ha origini diverse.

Corineo - InOrto

Cause della gommosi

La presenza di essudati gommosi su tronchi e rami delle piante da frutto è ascrivibile a varie cause. Possiamo riassumere qui le principali:

  • Eccessi idrici, dovuti alle troppe piogge o anche all’irrigazione non equilibrata.
  • Danni da grandine: spezzando branche e rami, la caduta della grandine provoca delle ferite, che diventano anche punti di ingresso di patogeni e parassiti. La pianta reagisce alla ferita da grandine come può, e la produzione di gomme è un effetto di tale reazione.
  • Danni da insetti, come quelli che erodono le cortecce o le gemme.
  • Funghi patogeni e batteri. Nel caso delle drupacee vi possono essere già altre malattie come la moniliosi o il corineo, a cui la pianta reagisce con l’emissione di gomme, anche per tentare di isolare le aree infette. Anche batteri del genere Pseudomonas causano deperimento nelle piante e fuoriuscita di essudati gommosi alla base.
  • Gomme a seguito di potature: un caso classico è la gommosi del ciliegio, pianta che reagisce facilmente ai tagli di potatura emettendo questi essudati.

Gommosi del limone

La gommosi del limone e degli altri agrumi è diversa dalle altre tipologie di gommosi, perché è  generalmente causata da patogeni.

In particolare troviamo il marciume del colletto, causato da un fungo patogeno dal nome scientifico Phytophtora citrophtora, che causa marcescenza alla parte basale della pianta. Si possono notare delle fessurazioni corticali alla base del tronco, e da queste la tipica fuoriuscita di gomme.

Il patogeno è favorito dai ristagni idrici, condizione che capita facilmente nei terreni pesanti come quelli troppo argillosi e nei periodi fortemente piovosi.

Limoni verdi - InOrto
Limone con fiori - InOrto

Altro tipo di gommosi negli agrumi è il cancro gommoso, dato dai patogeni B. ribis e D. ribis. In questi casi possiamo notare delle aree umide sul tronco e le branche colpite, in corrispondenza delle quali si notano fessure con uscita di gomme aranciate.

Tra gli agrumi ne è particolarmente soggetto il limone, meno invece l’arancio dolce.

Prevenire la gommosi

Per prevenire le gommosi è importante prestare attenzione alle buone pratiche ed evitare le cause che possono determinarle. Ad esempio:

  • gestire correttamente le irrigazioni e il drenaggio: bisogna evitare gli eccessi. L’irrigazione, quanto e con quale frequenza, dipende dal tipo di terreno e dal meteo, ovviamente. Per la piantumazione di nuovi alberi da frutto è utile scegliere posizioni in cui il drenaggio sia assicurato, altrimenti valutare se piantare gli esemplari su porche rialzate.
  • non concimare troppo: alle piante caducifoglie da frutto, come ciliegio, pesco, susino, prugno, albicocco e mandorlo serve essenzialmente nutrimento all’inizio della primavera e poi alla caduta delle foglie. La prima concimazione serve per il germogliamento e poi per la produzione; la concimazione dopo la raccolta e alla caduta delle foglie serve per l’accumulo delle sostanze di riserva che alla pianta serviranno per la ripresa di primavera. Si possono dare concimi liquidi durante tutta la stagione, come macerati e altri concimi naturali ma senza esagerare nelle dosi. Piante troppo concimate diventano più delicate nei confronti di molti parassiti e patogeni.
  • Potare nei momenti giusti: per esempio il ciliegio è una specie che emette tanta gomma se potato a fine inverno. Settembre è un momento più favorevole alla potatura dei ciliegi. Ma anche l’intensità della potatura conta, e quindi sarebbe meglio potare poco ogni anno invece che farlo ad anni alterni. In questo modo non si praticano mai tagli eccessivi.

Trattamenti contro la gommosi

Trattamenti veri e propri possono essere realizzati con prodotti a base di rame nel caso delle due patologie sopra descritte che riguardano gli agrumi e in inverno sulle altre piante da frutto. Possiamo in questi casi irrorare il prodotto sulle parti di piante colpite, rami o colletto. I prodotti vanno diluiti e distribuiti nelle dosi corrette, per poi ripetere il trattamento nel caso di bisogno.

Per prevenire le gommosi è utile irrorare sulle piante dei prodotti contenenti propoli o zeolite, che favoriscono la cicatrizzazione delle ferite da taglio e quelle da potatura. Sono prodotti da sciogliere in acqua nelle proporzioni specificate sui rispettivi flaconi, sacchi o taniche. Sono molto innocui per la salute e non lasciano inquinanti.

Anche nel caso di insetti dannosi che hanno favorito la produzione di gomme la soluzione risiede nel combattere l’insetto in questione. Si possono realizzare dei trattamenti generici ad effetto repellente con olio di neem o olio di lino, o anche con estratti di ortica.

Irroratore - InOrto
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