I funghi: come coltivarli

I funghi: le specie commestibili e più facilmente coltivabili

I funghi sono un alimento associato all’autunno e utilizzato in tante ricette appetitose: risotti, tagliatelle, contorni di carne, bruschette e tanto altro ancora.

Tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno sono tanti gli appassionati che si cimentano nella raccolta e che sono diventati esperti (cosa fondamentale) nel riconoscere quelli commestibili da quelli velenosi, che contengono sostanze tossiche. Tra i più amati spicca senza ombra di dubbio il porcino.

Se amiamo molto il loro sapore inconfondibile e vorremmo non doverli sempre comprare, ciò che possiamo imparare è come coltivare i funghi in casa, anche in ambienti ristretti, e raccoglierli durante quasi tutte le stagioni.

Una coltivazione del tutto particolare

Bisogna innanzitutto partire con l’idea che si tratta di un tipo di coltivazione completamente diverso rispetto a quello degli ortaggi: qui non si tratta di preparare il terreno e usare semi o piantine, né di annaffiare e zappettare. Bisogna apprendere delle nuove tecniche del tutto specifiche, ma questo non significa che coltivare funghi sia per forza complicato.

Quali sono i funghi più adatti alla produzione domestica? Qui sotto una breve panoramica descrittiva.

Pleurotus -InOrto
Canestro con raccolta di funghi porcini - InOrto

Prataiolo

Il prataiolo è un fungo molto apprezzato per la consistenza e il sapore della sua “carne”. E’ bianco con un cappello globoso del diametro massimo di 12 cm, con margini inizialmente uniti al gambo. Sotto è rosa chiaro, poi si scurisce. Viene chiamato prataiolo perché allo stato selvatico lo si trova in prati e pascoli tra l’estate e l’autunno. I primi tentativi di coltivazione di questo fungo avvennero presso la corte di Re Luigi XIV, in Francia, alla fine del Seicento.

Pioppino

Anche il pioppino è un fungo amato per l’aroma e il sapore. Ha un cappello bruno scuro in fase giovanile, per poi schiarire e arrivare fino al massimo 14 cm di diametro.

Si adatta particolarmente alla coltivazione su tronchi di latifoglie come il pioppo, ma anche alla tecnica su paglia.

Shiitake

Lo shiitake è anche definito “porcino cinese” o fungo della quercia, ed è molto amato e commercializzato in oriente. Presenta un cappello rotondo di diametro tra 5 e 12 cm marrone, che tende a schiarire a maturità. Il suo gambo è tozzo e robusto. Si presta bene alla coltivazione su substrati di paglia come descritto in seguito.

Pleurotus

Detto anche orecchione o fungo ostrica, il Pleurotus che allo stato naturale è saprofita, ovvero si attacca al legno morto di vecchie ceppaie, o anche al legno vivo, provocando carie alle piante colpite. Questo fungo si presenta in gruppetti, e inizialmente ha un cappello convesso, poi inizia ad assumere la classica forma di ostrica

Porcino

L’amatissimo fungo porcino non è facilmente coltivabile, anzi, a detta di un coltivatore di funghi professionista che conosco, non è possibile. “Per farlo dovresti portare un intero bosco in serra”, è stata la sua risposta alla mia domanda. I porcini devono poter crescere in condizioni naturali, con alberi e sottobosco. Accontentiamoci di poterli raccogliere o ricevere da chi ha questo hobby autunnale.

Serra per la coltivazione di funghi su tronchi - InOrto
Coltivazione di funghi su tronchi - InOrto

Come coltivare i funghi

Nella coltivazione dei funghi le fasi sono due:

  • Preparazione del substrato di coltura
  • Produzione vera e propria dei funghi.

La prima fase è particolarmente impegnativa e richiede attrezzature specifiche, a seconda dei casi. Ad esempio, la coltivazione su ballette di paglia, che è una delle tecniche maggiormente applicate, presuppone una fermentazione e una pastorizzazione del materiale a temperature elevate, per eliminare i microrganismi potenzialmente nocivi. Questo è un lavoro che richiede spazi, materiali adeguati e attenzione.

Il suggerimento per chi intende iniziare una coltivazione di funghi è quello di partire, almeno le prime volte, acquistando dei substrati già pronti e inoculati, in modo da concentrarsi bene sulla fase numero due, che già non è banale. Fortunatamente dal web si possono trovare i fornitori e farci spedire le balle confezionate e pronte per far partire il processo di sviluppo dei funghi

Dove coltivare i funghi

Se si intende coltivare i funghi in casa conviene scegliere luoghi in penombra e un po’ umidi, come garage o cantine, ma raramente si otterranno risultati costanti, dato che le condizioni ambientali risulteranno un po’ variabili. Coltivare i funghi in serra, cercando di tenere sotto controllo temperatura, umidità e ventilazione, ci garantisce risultati più standard.

Condizioni ambientali

I funghi richiedono il controllo dei principali parametri ambientali:

  • Temperature: durante una prima fase, di incubazione, sono richieste temperature legate alla specie coltivata. Si va da circa 25°C a 30-31°C, e il suggerimento è quello di chiedere al fornitore un consiglio sulla specie acquistata. In linea generale, temperature più alte possono portare a morte il micelio. Finita l’incubazione, quando inizia la fase di produzione vera e propria, le temperature devono abbassarsi ma è bene che si mantengano costanti.
  • Umidità: l’umidità dell’aria deve essere molto elevata, anche del 90% inizialmente, poi dell’80% in fase produttiva. Può avere senso prevedere l’emissione di vapore nel caso di bisogno, senza però bagnare tronchi o balle di paglia con getti di acqua
  • Ventilazione: deve essere aumentata al termine della fase di incubazione, garantendo dei frequenti ricambi di aria.
  • Luce: per quanto i funghi crescano in penombra, senza luce diretta, servono almeno 200 lux per tutto il ciclo produttivo

Possibili problemi

Tra le maggiori accortezze da ricordare nella coltivazione dei funghi vi è l’attenzione alle possibili muffe, da eliminare prontamente per evitare ulteriori contaminazioni. Balle infette da funghi patogeni devono essere rimosse.

Coltivazione su tronchi di legno

Uno dei metodi più semplici per avviare una coltivazione di funghi da zero, adatta a chi comincia, è la coltivazione dei funghi utilizzando dei tronchi di legno tagliati da tempo, meglio se di pioppo. Inadatte le specie di legno molto resinose. Possiamo reperire dei tronchi già inoculati oppure realizzare in proprio l’inoculo. In questo secondo caso, quello che ci serve è un trapano, per realizzare tanti fori nel legno quanti sono gli inoculi che vogliamo inserire, che acquistiamo da ditte specializzate.

I tronchi idealmente sono porzioni di 30 cm di lunghezze e anche di diametro. Dai fori usciranno i funghi per un tempo massimo di un paio di anni, dopodiché i funghi avranno esaurito il legno, che andrà sostituito per successive produzioni.

Tronco con funghi in produzione - InOrto
Funghi spontanei - InOrto
Funghi su balle di paglia -InOrto

Coltivazione su blocchi di paglia inoculati

Un altro metodo, molto pratico, è quello di acquistare delle ballette di paglia già inoculate da una ditta produttrice. La paglia è un valido substrato per la crescita dei funghi, poiché loro se ne cibano. Sarà capitato anche a voi, se avete l’abitudine di pacciamare l’orto con la paglia, di vederci crescere dei funghi.

I blocchi di paglia inoculati sono costituiti da paglia di grano insieme ad un ammendante (letame e/o pollina) insieme a gesso e vengono forniti in forma di parallelepipedo, rivestiti di materiale plastico scuro, provvisto di tanti forellini da cui è prevista la fuoriuscita dei funghi.

Una volta posizionate le ballette nella propria serra, si ha una prima fase di incubazione, durante la quale il micelio del fungo colonizza tutto il substrato. Dopo questa fase, che dura circa 20 giorni nel caso del prataiolo, e richiede temperature di 25 °C, si ha l’emissione dei funghi, che arrivano a maturazione in più cicli chiamati “volate”, che possono arrivare anche a 3, 4 o 5 a seconda del tipo di fungo. In questa fase le temperature devono essere abbassate a 15-16°C e bisogna aumentare leggermente la ventilazione, In tutto il ciclo può durare 10 settimane nel caso del prataiolo.

Produzione

In totale, da un blocco di paglia di medie dimensioni ben inoculato e curato si può arrivare ad un raccolto complessivo di 5-6 kg. Per la raccolta bisogna intervenire a mano, cercando di disporre i funghi raccolti in modo che stiano in piedi, vicini, in una cassettina o un recipiente. Non è consigliato riempire un canestro o recipiente ammassandoli gli uni sugli altri.

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