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L’orto più bello è quello che con gli anni diventa tutt’uno con il giardino. Quello che permette agli ortaggi di ‘scappare’ fuori (carciofi, cavoletti, aromatiche…) e che consente ai fiori di entrare dentro (dalle dalie ai tagete, dalle rose alle zinnie). Dico dentro  e fuori, perché solitamente l’orto è recintato.

Sono i cosiddetti ‘orti-giardino’ dove non si capisce quando finisce l’orto e inizia il giardino e viceversa. Qui gli ortaggi hanno a disposizione delle particelle ben disegnate, ma al fianco dei camminamenti, lungo il perimetro, sulle pergole o nei vasi sparpagliati un po’ ovunque è un tripudio di fiori.

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