DOMANDA

Cosa fare contro delle bolle tipo miele sugli alberi da frutto?

Mi dedico con passione ad un piccolo frutteto mq 5.000. In questo periodo sto preparando il terreno per piantare nuove piante da frutto al posto di quelle morte sia perché vecchie, sia perché appena piantate ma rinsecchite.

Da diverso tempo noto sui fusti di alcuni alberi tipo ciliegio e albicocco delle bolle del diametro di cm 5 circa di forma tondeggiante e somiglianti al miele.

Vorrei sapere cosa sono (non avendo trovato alcun riferimento sul vostro blog) e se

dannoso quali accorgimenti devo prendere.

Vi ringrazio sin d’ora della cortese risposta.

(Piero – Ostuni)

Gommosi delle piante: come fare per eliminarla - Inorto

Risposta

I tuoi alberi soffrono di gommosi. La gommosi non è facile da debellare, in pratica è un meccanismo di autodifesa della pianta, che per chiudere le ferite emette della resina. Per questo motivo è consigliabile potare le drupacee (albicocco, pesco, susino, ciliegio) quando sono in completo riposo, quindi prima che inizi la ripresa vegetativa.

In genere la gommosi appare sulle piante troppo stressate, o perché troppo vecchie o perché troppo trascurate (poco nutrite, poco annaffiate o, al contrario, eccessivo ristagno idrico, ecc), in genere le piante sottoposte a stress contraggono più facilmente le malattie (batteriosi, funghi, ecc). Un altro motivo potrebbe essere da ricercarsi nella errata potatura: cesoie poco affilate e non disinfettate, oppure fuori tempo. Ricordati che è buona regola metter sui tagli del solfato di ferro o di rame come disinfettante. Controlla inoltre che sul tronco o sui rami non vi siano tanti piccoli fori, in quel caso potrebbero essere delle larve che rodono la pianta da dentro.

In conclusione il mio primo consiglio è quello di osservare bene la pianta per cercare di capire perché soffre e poi agire di conseguenza. Per il momento la prima cosa da fare è trattare tutte le piante con ossicloruro di rame all’1% (pasta caffaro andrà benissimo), fai due o tre trattamenti autunnali a distanza di 8-10 giorni, poi ripetine un altro in primavera, prima dell’ingrossamento delle gemme, ma in primavera riduci la percentuale della metà. Mi raccomando, guarda le previsioni del tempo e fai il trattamento quando è previsto bel tempo per qualche giorno.

Saluti Piero e segui con attenzione le tue piante da frutto!

64 commenti
  1. Antonio
    Antonio dice:

    Ciao a tutti! Anche io come Piero ho avuto problemi simili con il mio piccolo frutteto (solo mt. 1000 circa), e devo dire che questo post mi ha aiutato molto nel risolvere il problema: nonostante io curassi molto bene le mie piante, non avevo mai pensato (sbadatamente) che il problema potesse essere originato dalla potatura, dopo la quale io non mettevo praticamente mai il solfato di ferro o quello di rame per disinfettare.

    Nel mio caso il problema delle macchie sulle foglie si è risolto in poco tempo, con questo accorgimento!

    Grazie mille
    (Antonio)

    Rispondi
  2. luigi zaccaro
    luigi zaccaro dice:

    Salve,
    desiderei sapere cosa fare per non far cadere la resina delle piante sul pavimento.
    Grazie
    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Salve Luigi,
      saresti gentile a specificarci a quale tipo di pianta e resina ti riferisci?
      Comunque in via generale possiamo consigliarti di mettere un telo alla base del fusto della pianta, che copra una supeficie pari almeno alla grandezza della chioma.
      Salute e buon lavoro!

      Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Anna,
      la malattia chiamata Gommosi è originata da un fungo chiamato Coryneum beijerinckii (sin. Stigmina carpophila), il patogeno si inserisce nei tessuti della pianta dalle ferite provocate anche dalle potature stesse. Tale malattia non è così banalmente curabile al 100% ma si può contenere tramite i seguenti accorgimenti:
      1 – In autunno: Eliminazione delle foglie cadute dal terreno, per asportare parte dell’inoculo fungino.
      2 – in Inverno: potare la pianta in riposo vegetativo eliminando i rami infetti, succesiivamente trattare tutta la pianta con prodotti anticrittogamici a base di sali di rame es: la politiglia bordolese – vedi il video nel link – consentiti in agricoltura biologica.
      3 – in primavera continuare i trattamenti a prevenzione di altre infestazioni.
      Dai Anna, facci sapere come procede che siamo contenti di aiutarti!
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  3. Gianpiero
    Gianpiero dice:

    Salve,
    ho due ciliegi, che hanno grosse bolle di resina, e, dopo il tuo consiglio, guardando bene la pianta, ho visto che, in concomitanza della resina ci sono dei buchi, e ho pensato ad una larva come mi hai suggerito te?
    Cosa devo usare x difendere il ciliegio?
    Grazie
    (Gianpiero)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Gianpiero,
      il tuo ciliegio ha un pò di “gommosi”, ovvero quella malattia che si manifesta con l’essudazione di un liquido gelatinoso che poi solidifica che sembra ambra, giusto? Per la Gommosi leggi pure questo scritto:
      Che cos’è: malattia fungina, il cui secondo nome si riferisce agli essudati appiccicosi che colano dal tronco e dai rami, tipica delle Drupacee. Viene anche chiamata “vaiolatura” perché le chiazze sulle foglie somigliano a quelle del vaiolo, oppure “impallinatura” perché le lamine prima di cadere appaiono forate
      come se fossero state impallinate da una fucilata.

      Quali piante attacca: albicocco, ciliegio, susino e pesco, nell’ordine.

      Dove si manifesta: inizialmente sulle foglie, poi sui frutti, quindi sui rametti, sui germogli e, se non curato, anche sui rami portanti e sul tronco.

      Come si manifesta e che danno provoca: sulle foglie compaiono piccole tacche di colore rosso-violaceo con bordi giallastri che poi scuriscono, seccano e si distaccano dalla foglia lasciando fori simili a un’impallinatura (le foglie colpite appaiono bucherellate), alla fine l’intera lamina annerisce e cade. I 
frutti, se colpiti precocemente, presentano piccoli forellini; se colpiti in fase avanzata portano
 tacche di 1-2 mm, rossastre, circondate da un alone più scuro, da cui fuoriesce un essudato gommoso, che poi si indurisce. Sui rami la malattia genera fessurazioni o lesioni cancerose di varia dimensione da cui esce un essudato gommoso, una sorta di gelatina color zucchero bruciato. In autunno può anche attaccare le gemme, distruggendole.

      Quando colpisce: in primavera, alla completa formazione delle foglie e fino alle soglie dell’estate, a seguito di una potatura troppo drastica o di avversità climatiche come l’umidità eccessiva o la siccità.

      Come si previene: evitate le potature eccessive e raccogliete sempre ed eliminare il fogliame caduto in autunno. Su piante colpite l’anno precedente svolgete due trattamenti preventivi con sali di rame alla caduta delle foglie e all’ingrossamento delle gemme.

      Come si cura: attraverso trattamenti con anticrittogamici, da effettuare alla caduta delle foglie in autunno e all’ingrossamento delle gemme per attacchi leggeri, aggiungendo un intervento in pieno inverno per i casi più gravi. I principi attivi da utilizzare sono: lo ziram se la precedente primavera l’infezione era contenuta, la dodina se l’attacco era conclamato ed evidente, i sali di rame (ossicloruro, solfato, poltiglia bordolese ecc.) ammessi in agricoltura biologica. Non mescolate mai fra loro i principi attivi. Se non trattate, le piante colpite si seccano progressivamente.

      Per quanto riguarda i fori che trovi sulla resina può darsi che siano degli insetti che stanno sotto la corteccia della pianta, ma difficile dire quali sono, senza avere delle foto.
      Ma la pianta manifesta della sofferenza in generale?
      Tienici aggiornati.
      Salute e buon orto!

      Rispondi
  4. Flavio
    Flavio dice:

    Gentilissimo,
    questo autunno, nel giardino dietro casa, ho messo a dimora un piccolo arboscello di mandorlo (varietà “mollesca”) acquistato ad una fiera di paese nella mia provincia, vicino Bari.
    Dopo poche settimane, l’alberello ha perso regolarmente tutte le sue foglie e agli inizi di questa primavere ha ripreso a vegetare, iniziando a svilupparsi.
    Da meno di una settimana a questa parte le foglie hanno incominciato inesorabilmente ad ingiallirisi e a seccarsi. Oggi mi sono avvicinato all’albero e ho notato che il piccolo fusto di 3cm massimo di diametro è cosparso di “gomma” di consistenza e aspetto ambraceo.
    Sono molto preoccupato e mi dispiacerebbe molto perdere il mio piccolo mandorlo da poco piantato.
    Il disseccamento ha riguardato tutta la parte apicale della pianta, ossia le foglie ricresciute sui rametti che erano già presenti nel momento in cui l’ho acquistato a Novembre. Diversamente, nella parte bassa, sono spuntati dei nuovi getti primaverili che sembra non siano state intaccate nè dalla “gommosi” nè dal disseccamento. Cosa dovrei fare, “cimare” l’alberello sino all’altezza dei getti verdi basali non rinsecchiti? Oppure risparmiare l’intera pianta sperando in una sua presta ripresa?
    La ringrazio.
    (Flavio – Bari)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Salve Flavio,
      la tua pianta di mandorlo avrà subito uno stress da trapianto – normale – e per questo può aver sviluppato la gommosi. Secondo me fai bene a tentare di recuperarla potandola come dici te, in prossimità del suo riscoppio vegetativo. Mi raccomando di: disinfettare bene la ferita e bruciare la parte infetta che elimini con la potatura.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  5. giangi
    giangi dice:

    Ciao,
    i miei ciliegi sono pieni, stra-pieni, di gomma, solo sul tronco.
    Se la raccogliessi tutta ce ne sarà a kili. Le ho provate tutte, oggi ho dato il polisolfuro di calcio con un atomizzatore a spalla, che va benissimo!
    Ho fatto dosi massicce, da cavallo tre litri di prodotto su undici di acqua, solo sul tronco, è diventato giallo.
    Avrò esagerato?
    (Giangi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Giangi,
      la Gommosi – Coryneum beijerinckii (sin. Stigmina carpophila) è una patologia fungina veramente difficile da debellare, ma non credo che la soluzione migliore sia dare tutto quel prodotto concentrato…rischi così d’intossicare l’ambiente in cui tu stesso vivi.
      Meglio sarebbe fare trattamenti più leggeri anche durante tutto l’anno – magari inserendo anche la poltiglia bordolese, oltre lo zolfo – dalla caduta delle foglie, in inverno pieno sul legno e poi alla ripresa vgetativa come stai facendo te adesso.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  6. Sergio
    Sergio dice:

    Salve.
    Io ho notato che il mio ciliegio ha sia dei forellini sul tronco e sta facendo resina da alcuni fori.
    Comunque le foglie non sono danneggiate ed inoltre ci sono le ciliegie ancora verdi. Prima di intervenire mi conviene aspettare l’autunno???
    Grazie.
    (Sergio)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Sergio,
      da come descrivi quello che accade al tuo ciliegio ti possiamo dire che:
      1 – I forellini che vedi sono originati da alcuni insetti che vivono sotto la corteccia della pianta, da dove escono come adulti; invece la resina altro non è che una gommosi conseguente alle ferite create dagli insetti. In particolare la “Gommosi” è una patologia fungina originata dal microrganismo chiamato – Coryneum beijerinckii – e che preferibilmente attacca soggetti già di per se in stato di sofferenza, malnutriti, stress, idrici, cure colturali in genere che aiutano la crescita della pianta specielmente nei suoi primi anni di crescita.
      Riguardo alla cura/prevenzione del patogeno fungino è sempre bene attivarsi con i trattamentoi a base di rame – poltiglia bordolese – da effettuarsi sia alla caduta delle foglie – autunno – sia alla ripresa vegetativa della pianta, fine invernoe e primavera, momenti nei quali risulta anche più attivo il fungo.
      Quindi aspetta pure l’autunno per trattare la pianta…se vedi che qualche ramo secca toglilo pure prima.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  7. Andrea
    Andrea dice:

    Salve,
    il mio albicocco, è affetto da gommosi: è possibile potare in questo momento (giugno) le parti malate della pianta è trattare con solfato di rame?
    Grazie!
    (Andrea)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Andrea,
      la gommosi è una patologia invadente, lo capisco.
      Adesso in giugno però, considerato le alte temperature estive, mi limiterei a potature solo delle parti malate e secche, ma solo su diametri piccoli; è certo che un trattamento rameico sui tagli della potatura sarebbe da fare ma nelle ore di tarda serata. Cogli l’occasione adesso di fare un calendario d’interventi rameici importanti da fare uno alla caduta delle foglie e un altro al momento del rigonfiamento delle gemme.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  8. Graziano
    Graziano dice:

    Buongiorno,
    ho un ciliegio pieno di resina e sta perdendo le foglie cosa posso fare?
    potare i rametti secchi?
    Grazie.
    (Graziano)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Graziano,
      il tuo ciliegio è affetto da gommosi e quindi adesso – estate iniziata e calda – è meglio non fare gran che, al limite eliminare il secco come dici anche te e volendo potresti provare a lavorare la terra intorno al fusto della pianta – nella zona esterna dove insiste la chioma – e magari irrigarlo molto, a compesnsare lo stress che sta subendo adesso.
      Alla perdita delle foglie invernali potrai trattare la pianta con prodotti a base di rame.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  9. raffaele
    raffaele dice:

    Salve,
    il mio ciliegio, dopo un ottima annata di frutti, improvvisamente ha iniziato ad appassire e perdere tutto il fogliame all’inizio di settembre..premetto che nella mia zona non ha piovuto per 5 mesi interi.
    Avvicinandomi ho scoperto la presenza di gommosa su tutta la pianta.
    Secondo lei la pianta e’ morta ho facendo i dovuti trattamenti riusciro’a salvarla?  
    La ringrazio per una risposta.
    (Raffaele)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Raffaele,
      il ciliegio ha sofferto certamente lo stress di caldo e siccità di quest’estate 2017…fra i frutti è la pianta più sensibile.
      La gomma che riscontri sul legno è proprio la conseguenza a tutto ciò e ora come ora l’unica cosa da afre è togliere le parti di pianta secche e aspettare, sperando, che si risvegli in primavera prossima. La pianta così stressata, senza foglie, no reagisce a trattamenti o concimazioni esterne, magari lavoragli la terra, anche superficialmente per arieggiare le radici e dagli dell’acqua se vedi che non piove ancora.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  10. Angelo
    Angelo dice:

    Ho acquistato 20 giorni fa un albicocco nano, osservandolo con attenzione mi sono accorto della presenza di numerose
    gocce di resina sui rametti ed anche sul tronco subito sopra l’innesto.
    E’ possibile salvare la pianta con buoni risultati o è meglio sostituirla ?
    Grazie per la sua risposta.
    (Angelo)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Angelo,
      se la pianta è così giovane di acquisto direi di si, che conviene che provi a fartela cambiare!
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  11. Maria
    Maria dice:

    Buongiorno,
    da qualche giorno ho notato sul mio albero di visciole una ventina di buchetti nella corteccia della parte inferiore del tronco e su due rami grossi il completo distacco della corteccia. 
    L’albero era stato trattato con calce come ogni anno, ma quest’anno a causa di una gelata tardiva nessun albero ha prodotto frutti.
    Cosa potrebbe aver causato questi buchi? io gli ho spruzzato all’interno dell’insetticida per piante….cosa altro posso fare?   
    Mi trovo sulle colline emiliane, circa 450 mt.
    Grazie.
    (Maria – Emilia)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Maria,
      i ciliegi soffrono molto di quest’estati -2017 – particolarmente siccitose e andando in stress idrico poi sono soggetti maggiormante anche all’attacco sia di patogeni che di insetti, come nel suo caso, coleotteri scolitidi, che vivono sotto la corteccia della pianta come larve e poi da adulti – tipo tarli dei mobili per farmi capire – escono da sotto la corteccia lasciando dei piccoli forellini tondi.
      In quel caso quindi il foro è sintomo di un passaggio avvenuto e in quel punto il legno e la pianta sono già secchi.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  12. Antonio
    Antonio dice:

    Salve,
    il mio giovane ciliegio soffre di gommosi.
    Il mio vivaio di fiducia mi ha venduto un buon prodotto antifungino da irrorare ogni 15 giorni su tronco e foglie.
    Per quanto tempo devo utilizzare il prodotto?
    Grazie.
    (Antonio)

     

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Antonio,
      qui sotto ti scrivo, per punti, che cosa è la gommosi e di cosa si tratta e come devi comportarti di conseguenza, ecco a te:

      Il Corineo o Gommosi

      Nome scientifico: Coryneum beijerinckii (sin. Stigmina carpophila)

      Che cos’è:
      malattia fungina, il cui secondo nome si riferisce agli essudati appiccicosi che colano dal tronco e dai rami, tipica delle Drupacee. Viene anche chiamata “vaiolatura” perché le chiazze sulle foglie somigliano a quelle del vaiolo, oppure “impallinatura” perché le lamine prima di cadere appaiono forate
come se fossero state impallinate da una fucilata.

      Quali piante attacca:
      albicocco, ciliegio, susino e pesco, nell’ordine.

      Dove si manifesta:
      inizialmente sulle foglie, poi sui frutti, quindi sui rametti, sui germogli e, se non curato, anche sui rami portanti e sul tronco.

      Come si manifesta e che danno provoca:
      sulle foglie compaiono piccole tacche di colore rosso-violaceo con bordi giallastri che poi scuriscono, seccano e si distaccano dalla foglia lasciando fori simili a un’impallinatura (le foglie colpite appaiono bucherellate), alla fine l’intera lamina annerisce e cade. I 
frutti, se colpiti precocemente, presentano piccoli forellini; se colpiti in fase avanzata portano
 tacche di 1-2 mm, rossastre, circondate da un alone più scuro, da cui fuoriesce un essudato gommoso, che poi si indurisce. Sui rami la malattia genera fessurazioni o lesioni cancerose di varia dimensione da cui esce un essudato gommoso, una sorta di gelatina color zucchero bruciato. In autunno può anche attaccare le gemme, distruggendole.

      Quando colpisce:
      in primavera, alla completa formazione delle foglie e fino alle soglie dell’estate, a seguito di una potatura troppo drastica o di avversità climatiche come l’umidità eccessiva o la siccità.

      Come si previene:
      evitate le potature eccessive e raccogliete sempre ed eliminare il fogliame caduto in autunno. Su piante colpite l’anno precedente svolgete due trattamenti preventivi con sali di rame alla caduta delle foglie e all’ingrossamento delle gemme.

      Come si cura:
      attraverso trattamenti con anticrittogamici, da effettuare alla caduta delle foglie in autunno e all’ingrossamento delle gemme per attacchi leggeri, aggiungendo un intervento in pieno inverno per i casi più gravi. I principi attivi da utilizzare sono: lo ziram se la precedente primavera l’infezione era contenuta, la dodina se l’attacco era conclamato ed evidente, i sali di rame (ossicloruro, solfato, poltiglia bordolese ecc.) ammessi in agricoltura biologica. Non mescolate mai fra loro i principi attivi. Se non trattate, le piante colpite si seccano progressivamente.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  13. Ilario
    Ilario dice:

    Buongiorno,
    grazie per le numerose informazioni che ho trovato in questo post.

    Io ho un susino di circa 30 anni con molta gommosi su varie parti del tronco.
    Vorrei sapere se le bolle di gomma si possono rimuovere e trattare la zona con poltiglia bardolese.

    Se ho capito bene un possibile ciclo da fare ora in autunno:

    – Rimuovere subito le foglie

    – Potatura di rami malati

    – 3 trattamenti distanziati di 10 giorni (senza pioggia) in autunno con poltiglia barbolese.

    – 1 trattamento alla gemmazione

    Corretto?
    Grazie ancora
    Saluti
    (Ilario)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Ilario,
      la gommosi è una reazione che la pianta ha in conseguenza della presenza di un fungo all’interno dei suoi vasi linfatici, per questo non è facile debellarla del tutto, specialmente attraverso i trattamenti fitosanitari biologici – non sistemici – che non entrano in circolo dentro la pianta.
      I trattamenti più importanti sono, quelli in inizio autunno alla caduta delle foglie e quelli primaverili alla schiusura delle gemme, prorpio quando il patogeno è attivo e la pianta presenta dei varchi aperti attraverso i quali il fungo stesso rientra in circolo.
      Certamente le potature delle parti secche e disinfettazione dei tagli poi aiuta la pianta a contenere meglio l’attacco del fungo.
      Evita sempre di trattare la pianta quando è in fioritura e anche togliere la gomma seccata sulla pianta comunque riapre delle ferite.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  14. Maria Chiara
    Maria Chiara dice:

    Salve,
    vorrei avere un vostro parere in merito al mio albero di prugne, così chiamate gocce d’oro..
    Questa estate l’albero ha avuto talmente tante prugne che i rami, per il troppo peso, hanno iniziato a spezzarsi.
    Erano talmente tante le prugne che produceva che le dimensioni di queste era piccola.
    Abbiamo poi provveduto ad “alleggerire” l’albero togliendo oltre ai frutti anche qualche altro ramo; adesso però sta capitando che l’albero si sta riempiendo di resina. Come mai? Da cosa è dovuta? Può trattarsi di gommosi anche nella sua situazione oppure è perché l’albero sta morendo?
    Non voglio che accada perché ci tengo tantissimo a questo albero.
    Spero tanto in una vs risposta. Vi ringrazio anticipatamente.
    (MariaChiara)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao MariaChiara,
      si, i susini/prugni possono essere molto generosi nella loro produzione e, per regolarne la quantità di frutti, la pratica di allevamento che si raccomanda è proprio la potatura invernale, per ridurre il numero di rami e fortificare quelli che rimangono.
      Nel tuo caso invece, lo stroncamento delle branche in stagione vegetativa ha creato ferite pronte ad essere attaccate da funghi che entrando nel sistema linfatico possono aver causato il fenomeno della gommosi che ci descrivi. Per contrastare il fenomeno della gommosi ti suggerisco di sanificare le ferite prodotte dalla potatura con prodotti a base di sali di rame – poltiglia bordolese – e, via via che si formano, eliminare tutti i rami secchi o in forte stato di sofferenza, cioè con tanta resina sopra. Se mantieni la pianta così sana e forte, dovrebbe superare la crisi in atto…Forza MariaChiara e Forza Prugno!
      Salute e Buon Orto.

      Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Salve Alberto,
      certamente il solfato di rame è tossico per le api, se lo si irrora quando sono presenti gli insetti e se le api stesse bevono la soluzione.
      Il solfato di rame è un preparato consentito in agricoltura biologica e pertanto va dato in rispetto dell’azione di tali insetti impollinatori e delle piante, cioè mai durante la fioritura delle piante, quando gli insetti sono presenti sui fiori aperti.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  15. Caterina
    Caterina dice:

    Salve a tutti,
    ho un ciliegio che credo, leggendo i vostri commenti, abbia la gommosi.
    E’ stato potato e questa primavera ha prodotto delle gemme, ma non va avanti, ne ho staccato alcune per vedere se erano secche ma sono verdi. Inoltre ho notato che da due giorni sta perdendo da alcuni rami della resina trasparente. Come posso trattarlo? Grazie.
    (Caterina)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Caterina,
      certamente la pianta presenta dei sintomi di gommosi, cioè l’emissione di resina, e questo però denuncia uno stato di sofferenza generale; probabilmente uno stress dovuto alla potatura e poi molto freddo in inverno.
      Adesso ti suggerisco di togliere tutto il secco dalla pianta, sanificandola al meglio e poi trattarla con della poltiglia bordolese, sulla chioma ma anche sul legno dei rami e tronco.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  16. paolo medda
    paolo medda dice:

    Salve,
    ho due piante di mandorle con due problemi;
    1- i frutti sono pieni di una resina molle e molto appiccicosa,
    2- vorrei sapere quale tipo di animale mi buca i frutti e poi li mangia, non credo che sia i topi,
    grazie.
    (Paolo)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Paolo,
      da come descrivi i tuo problemi sembra che il caso N°1 – sia Gommosi – cioè una malattia fungina che attacca tutta la pianta e che poi si manifesta in varie parti, frutti compresi; i rimedi biologici sono sostanzialmente di tipo preventivo, trattamenti con sali di rame – poltiglia bordolese – specialmente nei periodi di autunno e fine inverno/primavera. Il problema N°2 – sembra che la predazione ai frutti sia più che un mammifero, un insetto…forse un coleottero, ma per la diagnosi e rimedio relativo avrei bisogno di vedere una foto del frutto danneggiato, prova a inviare immagini al nostro indirizzi e-mail: info@inorto.org
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  17. Nella
    Nella dice:

    Buongiorno,
    i miei susini oggi mostrano la gommosi, le foglie sono tutte accartocciate e anche i rami sembrano rinsecchiti,insomma è come se fosse invecchiata rapidamente.
    Tutto era cominciato in primavera con qualche foglia rinsecchita. I trattamenti da fare solo quelli consigliati nelle risposte precedenti?
    Esattamente si tratta di un fungo o di una virosi?
    Grazie e buona giornata a tutti.
    (Nella)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Nella,
      sembra che al di la della Gommosi – che è un fungo – la pianta mostra segni di soferenza generale (da come la descrivi).
      Adesso che si va verso l’autunno ti suggerisco di potare dal secco la pianta e dopo la caduta delle foglie fare un trattamento con poltigia bordolese, da ripetere sul legno in inverno e alla schiusura delle gemme in primavera.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  18. mario
    mario dice:

    Buonasera,
    Mi è stato sempre detto che in estate non devo innaffiare gli alberi di ciliegio perhè non hanno bisogno di acqua… le radici rischiano di marcire.
    Premesso che abito a Lecce ed in estate la temperatura arriva anche a 40 gradi mi sembra strano che non debba innaffiarli. Qualcuno ha cacciato la resina, di cui state parlando, sul tronco.
    Le gemme si stanno ingrossando ed ho irrorato i tronchi con la dodina.
    Ho fatto bene? il terreno è sabbioso e quindi l’acqua non ristagna. Quante volte alla setimana li devo innaffiare? contro la gommosi, appena escono le foglie, posso ripassare la Dodina?
    Grazie
    (Mario-Lecce)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Mario,
      I ciliegi sono piante adatte a climi e terreni freschi di montagna…il caldo estivo eccessivo e i terreni sabbiosi possono mettere le piante in crisi, specialmente in estate.
      Fai bene quindi a provvedere con abbondanti irrigazioni alle radici, anche se comunque non riuscirai a compensare molto il caldo atmosferico, quindi dai tanta acqua due volte al mese, circa e vedi se le piante riescono a vegetare meglio.
      I trattamenti che hai scelto sono certamente validi, anche se non propriamente biologici, e a quest’aspetto noi di in orto teniamo a promuovere.
      Importante per la gommosi è anche sanificare la pianta dal legno secco e continuare con i trattamenti anche quelli invernali, dopo la caduta delle foglie…ardua lotta quella contro la gommosi, anche perché favorita dagli stress ambientali dove la pianta risiede.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  19. Mariagrazia
    Mariagrazia dice:

    Ciao,
    potresti aiutarmi, come devo fare per la pianta del limone che ha fatto “l’incenso” e non so come stradicarlo? Grazie.
    (Mariagrazia)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Mariagrazia,
      Cosa intendi per incenso? Ci aiuti a capire che cosa è successo alla tua pianta di Limone?
      Salute e buon orto.

      Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Roberta,
      il fenomeno della Gommosi si può manifestare in ogni parte della pianta…anche sui frutti.
      Quindi i rimedi sono sempre gli stessi: sanificare le parti malate eliminando il secco, curare le ferite sul tronco con anche prodotti a base di rame come la poltiglia bordolese e con lo stesso prodotto fare trattamenti, su tutta la pianta, autunno – invernali quando cadono le foglie e alla schiusura delle nuove gemme.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  20. alan
    alan dice:

    Ciao,
    Ho una pianta di ciliegio che ha da sempre avuto gommosi.
    Quest’anno pero’ mi sembra aver peggiorato, frutti ne da pochi ma grandi.
    Non mi pare vedere buchini o parassiti anche sul tronco che si apre e sembra marcire, come se venisse mangiato.
    L’irrigazione e’ la stessa che do’ all’altro ciliegio che si trova a 7 m di distanza e che invece va benissimo. Ho foto che il sito non mi permette di uploadare.
    Cosa ne pensate?
    (Alan)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Alan,
      La gommosi è dovuta principalmente all’attacco di un fungo che facilmente parassitizza la pianta quando è già in stato di stress…siccità estiva per esempio.
      I buchi rotondi e la marcescenza sono effetti secondari per successivo attacco di insetti e poi funghi sul legno già seccato dal fungo della gommosi, in precedenza.
      Ti suggerisco di potare la pianta dal secco e trattare con delle poltiglia bordolese per disinfettare il tutto, intanto prova a fare così per vedere se si riesce a contenere il fungo, che vive dentro i tessuti della pianta.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  21. Gommosi su susino e mandorlo
    Gommosi su susino e mandorlo dice:

    Buongiorno,
    suggerimenti molto utili!
    Una domanda in aggiunta: su due piante si sono formate degli accumuli di « gomma » grandi come una pallina da golf. É opportuno asportarle prima di effettuare il trattamento o meglio non toccarle ?
    (francesco)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Francesco,
      La gomma o resina che le piante formano è una reazione e difesa che s’instaura successivamente all’attacco fungino della gommosi.
      Ti suggerisco di, potare dal secco le piante e trattarle con anticrittogamici, meglio se biologici, tutta la pianta, bagnando bene il legno adesso che è inverno. Le escrescenze di gomma però non le toglierei.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  22. Flori
    Flori dice:

    Salve a tutti!
    Ho delle piante selvatiche portainesto di limone di 2 anni, in parte si vedono delle macchie tipo miele e alcune piante sono già secche…Cosa dovrei fare?
    Grazie!
    (Flori)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Flori,
      Da come descrivi il problema che hai sulle tue piante di agrume, non riesco a capire dove si manifesta…se rami, fusto, foglie ecc.
      Puoi per cortesia mandarci delle foto all’indirizzo info@inorto.org
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  23. Giorgia Maltese
    Giorgia Maltese dice:

    Salve,
    risposte molto interessanti, grazie!
    Ho in giardino un albero di prugne, il tronco manifesta bolle gelatinise e la corteccia ha cambiato colore diventando lucida e rossastra. Da poco ha iniziato a mettere le foglie nuove sui alcuni rami, il resto degli altri rami è appassiti e li abbiamo tolti. Cosa posso fare per cercare di non far morire tutta la pianta?
    (Giorgia)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Giorgia,
      ci fa piacere che siamo utili, il grazie è per te!
      Il tuo prugno ha quella che comunemente è chiamata GOMMOSI, cioè un fungo che vive dentro il legno della pianta la quale reagisce proprio come descrivi bene te, ovvero con produzione di gelatina e seccagione dei rami.
      A questo punto ti sugerisco di potare tutte le parti secche della pianta, eliminando così da essa buona parte del fungo che è presente. Per il resto del fungo che colonizza ancora le parti verdi, che reagiscono buttando fuori la gomma, devi agire tramite irrorazione di soluzione acquosa a base di sali di rame (ramato, idrossido di rame ecc Trovi il prodotto nei consorzi agrari); l’azione fungicida della soluzione viene assorbita dalla pianta tramite le foglie ed è utile anche spruzzarla bene a bagnare il legno e le ferite da potatura.
      Queste operazioni devono essere ripetute durante tutto l’anno, specialmente in autunno, dopo la caduta delle foglie, in inverno pieno, dopo la potatura legnosa, in primavera come adesso.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  24. Mattia
    Mattia dice:

    Buongiorno,
    ho un albero di albicocco abbastanza grande e con abbastanza anni, ieri dopo un paio di giorni di pioggia ho notato che buttava fuori parecchia sostanza gommosa.
    Mi sono un pò informato su internet e credo si tratti di GOMMOSI come ho anche letto qui.
    La pianta sembra stare bene, non ha grossi problemi, ci sono delle foglie bucherellata e ci sono anche molte foglie piccole che diventano gialle in poco tempo.
    Come posso trattare? già sono presenti abbastanza frutti, posso trattare con poltiglia bordolese oppure devo aspettare che passi l’estate per trattare?
    Grazie,
    (Mattia)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Mattia,
      la Gommosi è un classico delle patologie dell’albicocco, non ti preoccupare.
      Si tratta di un fungo che entra nella pianta attraverso o i tagli delle potature o anche le aperture sull’esterno che si creano dopo la caduta delle foglie.
      La pianta non guarisce mai completamente ma si può contenere il fungo eliminando le parti secche che si creano nella chioma e facendo dei trattamenti contenitivi e preventivi della malattia in momenti strategici dell’anno quali, dopo ogni tipo di potatura della chioma, legnosa invernale e verde estiva, dopo la caduta delle foglie in autunno e in ogni altro momento dell’estate, per contenere il patogeno presente sulla corteccia della pianta evitando la fase di fioritura.
      Adesso con i frutti puoi trattare certo la chioma con prodotti rameici ma, senza esagerare ovviamente.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  25. francesco motta
    francesco motta dice:

    Buongiorno,
    ho appena piantato un pesco, altezza 1 metro circa, che aveva già dei frutti.
    Ora ho notato che su alcuni frutti sono comparse delle gocce di resina. Ho eliminato questi frutti …ma ho notato anche che tutte le nuove foglioline che sono state messe, sono marcite/seccate.

    Vuol dire che il mio terreno non è adatto a questa coltivazione.

    Grazie,
    (Francesco)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Francesco,
      Da come descrivi il tuo pesco ti dico che sembra il problema non sia il terreno, o meglio, la pianta è affetta da una patologia, che è un fungo, che si chiama Gommosi (Stigmina carpophila).
      Ti suggerisco di eliminare le parti secche e con la resina e poi fare un trattamento alla pianta con una soluzione di acqua e ossicloruro di rame, il ramato.
      I trattamenti però bisogna ripeterli anche in stagione autunnale, invernale e inizio primavera, evitando quando la pianta è in fiore.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Francesco,
      Il solfato di rame è un fungicida consentito in agricoltura biologica e può agire con successo solo in prevenzione, cioè trattando la pianta in diversi momenti dell’anno quali autunno, inverno e primavera.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  26. Giuliano
    Giuliano dice:

    Ciao,
    ho un prugno di 3 anni, non ha mai prodotto frutti. Quest’anno ho effettuato una potatura drastica; nonostante ciò sono spuntate solo gemme a legno anche quest’anno. Cosa debbo fare? Vi ringrazio in anticipo x la risposta.
    (Giuliano)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Buongiorno Giuliano,
      è normale che la pianta debba adattarsi al terreno e al clima crescendo con i suoi tempi, prima di dare i frutti. Certe volte la piante impiegano anche 5, 7 anni prima di arrivare a produrre frutti.
      Se fai potature drastiche stimoli la pianta a fare vegetazione a scapito della fioritura. attendendo con pazienza i frutti arrivano sempre e se non arrivano vuol dire che il frutto era la pazienza stessa.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  27. Giuseppe
    Giuseppe dice:

    Buonasera
    la mia domanda è:
    avendo un piccolo terreno con piante da frutto (ciliegie, albicocche, susine, pesche, pere, mele) quando devo fare i trattamenti fungini e quando i trattamenti per gli insetti (afidi, coccinilie, acari).
    Quali in fioritura?
    Grazie,
    (Giuseppe – Barletta)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Giuseppe,
      giusta e utile domanda la tua!
      Per quanto riguarda la prevenzione delle malattie fungine suggerisco di iniziare i trattamenti nel periodo autunnale, dopo la caduta delle foglie, per poi continuare in inverno a gemme ancora chiuse e quindi farne un altro alla schiusura delle gemme, con un’interruzione nel periodo di fioritura per poi riprendere dopo l’allegagione dei frutti; questo il piano completo se serve.
      Per gli insetti invece si fanno trattamenti curativi alla loro insorgenza altrimenti anche in prevenzione trattando la pianta in riposo vegetativo con olio bianco, mischiato al trattamento rameico antifungino.
      Fare un programma anticipato e rispettarlo è il miglior sistema biologico di lotta e prevenzione.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  28. Gandolfo
    Gandolfo dice:

    Ho un piccolo appezzamento di terra con degli alberi da frutta. Negli ultimi anni alcuni alberi di mandorlo e susino presentano delle malattie.
    Qualche anno ho provato a fare un bagno a base di Decis, ma puntualmente ogni anno il problema si ripresenta. Le foglie del mandorlo presentano delle bolle rossastre e invece sulle mandorle vedo delle piccole bolle di una sostanza mielosa. Come potrei risolvere il problema? Potrei mandare qualche foto? Grazie per l’aiuto che vorrà darmi e buona estate.

    Rispondi
    • margauxda
      margauxda dice:

      Buongiorno Gandolfo,
      Purtroppo la coltivazione di alberi da frutto non è sempre semplice…
      Intanto sarebbe meglio non utilizzare prodotti come il Decis ( Sono prodotti sistemici e nocivi per l’ambiente che ci circonda).
      La sostanza mielosa di cui parli è Gommosi. Si tratta di una sostanza che secerne la pianta per difendersi da una situazione di stress.
      Magari cerca di capire perché la pianta si sta difendendo ( stress da taglio, stress idrico…).
      Consiglierei comunque trattamenti a base di Rame e Zolfo ( poltiglia bordolese). Sarebbe meglio effettuarli in inverno e poco prima della comparsa delle gemme!
      Per qualsiasi problema, mandaci foto e proveremo ad aiutarti.
      Buon Orto!

      Rispondi

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