Erba della Madonna o Sedum Telephium, la pianta dalle mille proprietà
Il Sedum telephium è una pianta straordinaria con moltissimi nomi e altrettante proprietà curative, impiegata fin dall’antichita in tutta Italia
L’erba della Madonna ha tanti nomi popolari, uno per ogni luogo in cui essa è conosciuta e utilizzata; ogni nome identifica spesso una sua caratteristica o uso specifico. Inizio però dal nome scientifico.
Il Botanico classificatore Linneo assegnò questa pianta al genere Sedum anche per il suo caratteristico portamento cioè non eretto ma prostrato, da qui sedum ovvero seduto. Il nome Telephium invece ha dietro una vera e propria storia appartenente mitologia greca antica ( ma anche alla sua caratteristica principale di pianta guaritrice…miracolosa): la leggenda è quella del re Telefo il quale, ferito in battaglia dalla temibile lancia di Achille risultò affetto da una piaga alla coscia che non rimarginava mai. Anche per questo motivo in medicina antica tali lesioni sono state denominate “Ferite Telefie”, e così anche la pianta è stata nominata popolarmente Telefio, in virtù delle sue capacità di curare tali ferite.
Certamente per le sue caratteristiche curative, ma anche grazie alla facilità di coltivazione, il Sedum telephium si è diffuso insieme al suo impiego in molte regioni ed è per questo che gli sono stati attribuiti tanti nomi diversi.
‘Erba della Madonna’, questo nome deriva dal suo utilizzo come pianta ornamentale d’abbellimento di tabernacoli ed edicole di campagna quando, nel suo periodo di maggior sviluppo vegetativo, circa metà giugno, la pianta veniva raccolta e utilizzata a questo scopo. Talvolta accadeva che gli steli recisi portassero a compimento la fioritura anche senza acqua, ovviamente si “gridava” al miracolo. Un motivo in più per attribuire questa pianta alla Madonna.
‘Erba di San Giovanni’, 24 Giugno, indica il periodo migliore per la raccolta (come tante altre piante curative) quando la pianta esprime al massimo le sue caratteristiche e lo sviluppo vegetativo.
‘Erba Grassa o Crassa’, in quanto pianta succulenta perché capace di conservare acqua nelle foglie e negli steli, quell’umidità benefica che le permette di vegetare oltre il periodo di distacco dalla pianta madre.
‘Sempre vivo’, perché è una pianta molto resistente capace di vivere a lungo anche senza acqua. Un tempo veniva usata come “spia” dei matrimoni, per capire l’esito finale che questo avrebbe potuto avere. ovvero Prima di far sposare due persone era usanza staccare due rametti dalla pianta e legarli insieme per osservarne lo sviluppo, e comunque senza metterli in acqua: se si sviluppavano insieme il matrimonio sarebbe andato bene, se un ramo seccava prima o comunque dava segni di sofferenza rispetto all’altro, forse la felicità non sarebbe stata dietro l’angolo.
‘Erba da Giraditi’, ‘Salvalosso’, ‘Erba da Calli’, sono i nomi che il popolo ha dato alla pianta per evidenziare le sue proprietà curative. E qui si passa piano piano dalla religione alla scienza applicata, dalla leggenda alla medicina.
Ma a questo punto mi fermo e cedo il passo ad un uomo straordinario, Sergio Balatri – Medico Chirurgo – originario dell’Impruneta – colline a sud di Firenze; adesso in riposo ma per tanti anni in servizio al pronto soccorso all’ospedale fiorentino San Giovanni di Dio dove veramente ha utilizzato scientificamente il Sedum telephium come pianta curativa per tanti casi difficilmente guaribili. Vi prego guardate il video della conferenza tenuta dal dott. Balatri sull’erba della Madonna e scoprirete la storia di una pianta veramente straordinaria!
Credo che dopo cotanta presentazione dell’Erba della Madonna, viene proprio di coltivarla, e lo si può fare serenamente sia in vaso che in piena terra, tanto nell’orto quanto in giardino, ma per farlo è meglio iniziare in primavera.
Salute e buon orto da Stefano Pissi
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