E’ possibile coltivare in vaso un frutto ‘grande e grosso’ come l’anguria (Citrullus lanatus)? E’ possibile ma bisogna scegliere la giusta varietà e prendere i giusti accorgimenti. Per non sbagliare abbiamo chiesto ancora aiuto a Tommaso Turchi e al suo libro ‘Il BalconOrto’, imbattibile per i consigli sulla coltivazione in vaso.

E se ormai è tardi per seminare l’anguria e dobbiamo accontentarci di mangiare quella acquistata, possiamo sempre provare a conservare i semi delle angurie più gustose che assaggeremo durante l’estate. Chissà che l’anno prossimo, con un po’ di fortuna, riseminando quei semi non ritroveremo sul nostro balcone quel sapore!

Varietà

Se vogliamo un’anguria sul balcone dovremo accontentarci di mini-cocomeri da 500-700 grammi. Frutti tondi e precoci come la varietà Sugar Baby, il cui peso può raggiungere al massimo 7 chili, o come la piccola anguria a polpa gialla Yellow Cutie, che non supera i 2 chili. Ma se non vogliamo adattarci e cimentarci ugualmente con le cultivar più grandi da orto, poco male: otterremo frutti ‘nani’ ma dall’ottimo sapore.

Terra e vasi

Naturalmente dovremo munirci di vasi piuttosto grandi visto la mole dell’ortaggio in questione, profondi almeno 40 cm e capienti almeno 40 litri. Un contenitore così sarà sufficiente per una sola pianta. In alternativa cerchiamo dei grandi sacchi di fibra intrecciata.

L’anguria ama i terreni sciolti e fertili, ricchi di stanza organica. Quindi al momento del trapianto sarà buona regola aggiungere del letame maturo o altre sostanze organiche che arricchiscano di azoto il terreno. Fosforo e potassio servono invece per la sua crescita e il guano di pipistrello ne contiene in abbondanza, nel caso volessimo aggiungerlo al terreno per aiutare l’allegagione e la maturazione dei frutti.

Semina

L’anguria si semina in luna crescente in semenzaio protetto o all’aperto quando le temperature saranno stabilmente sopra i 18° e quelle notturne non scenderanno sotto i 15°. Consideriamo che i frutti per arrivare a maturazione impiegano dai 3 ai 5 mesi a seconda delle varietà. Per cui seminiamo prima possibile o rischiamo che il periodo estivo non sia sufficiente!

Coltivazione

Trapiantiamo le giovani piantine quando avranno messo 4 o 5 foglie, ovvero circa un mese dopo la germinazione. Una volta che saremo certi del loro attecchimento potremo (ma non è indispensabile) cimare la pianta, lasciando 4 o 5 foglie adulte, per aiutare lo sviluppo dei getti laterali.

Diamo all’anguria una posizione calda e soleggiata e somministriamo acqua con regolarità, soprattutto nella fase vegetativa e durante la formazione dei frutti. Per questo motivo potremo pensare di posizionare dei sottovasi, da riempire di acqua alla sera, nei periodi di maggiore siccità, e controllare che questa venga assorbita nel corso della notte, per evitare comunque un ristagno eccessivo.

L’irrigazione costante è una regola d’oro se non vogliamo compromettere la fruttificazione. Dal momento che vedremo i primi frutti dovremo aspettare circa 40 giorni prima di raccoglierli.

Il momento migliore per la raccolta sarà quando vedremo che il picciolo del frutto inizia a seccare e quando battendo con il pugno sull’anguria il suono prodotto sarà più ‘ampio’ e meno secco.  Non vi aspettate grandi scorpacciate: l’anguria del balcone sarà mono-porzione!

Amici e nemici

All’anguria piace arrampicarsi su balaustre e sostegni, ma i frutti sono pesanti e andranno sostenuti con dei legacci, mentre nel caso toccassero terra meglio isolarli dal suolo con una piccola tavoletta per evitare marciumi.

L’anguria apprezzerà la compagnia di tutte le piante che richiamano gli insetti impollinatori e si consocia bene con i ravanelli e le lattughe, che ombreggeranno le sue radici. Ma gradirà come compagni di vaso anche cipolle e agli che contribuiranno a tenere lontani nottue e afidi. Se temete la peronospora o l’oidio, usate del macerato di ortica o di equiseto.

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