In alcuni luoghi l’orto diventa con il tempo un vero e proprio patrimonio paesaggistico e culturale. E’ il caso di Mezzano di Primero, borgo del Trentino segnalato tra i più belli d’Italia. Qui gli orti sono circa 250, uno ogni sei abitanti. Orti ben curati, distribuiti lungo le strade del paese, ciascuno recintato da un vecchio muro in pietra o da una staccionata in legno. Quadrati di terra che oltre ad essere importanti per l’economie familiari locali, caratterizzano e rallegrano il borgo, assolvendo anche una funzione di  parco pubblico ‘diffuso’ poiché regalano a tutti del verde, dei colori e dei profumi e insegnano ad avere con la natura e i suoi ritmi un rapporto ancora più ravvicinato.

Gli Orti di Primero sono parte integrante e cornice perfetta della manifestazione Cataste&Canzei, un percorso-museo all’aria aperta che ogni anno si snoda per le vie del centro storico del paese, riunendo una trentina di monumentali cataste artistiche di legna. Sono orti-giardino dove i fiori si mischiano alle aromatiche e agli ortaggi, dove gli alberi da frutto e la vite regalano ancora soddisfazioni e raccolti ai loro proprietari, purtroppo sempre più anziani e sempre meno in grado di occuparsi della terra, che per quanto amata richiede fatica ed energie.

Per questo motivo è iniziata la campagna ‘Adotta un orto!” per volontà del Comune, della Condotta Slow Food Primero e dell’Osservatorio del paesaggio trentino. L’iniziativa vuole mettere in contatto chi, per ragioni di età non può più prendersi cura del proprio pezzo di terra, con chi invece, più giovane, avrebbe voglia di produrre da solo il proprio cibo e partecipare con il proprio lavoro a mantenere viva una tradizione e una cultura orticola di grande importanza per l’intero paese.  Il Comune individua gli orti in via d’abbandono e raccoglie dai proprietari la disponibilità a farli coltivare da altri. Slow Food Primero  provvede poi a sottoscrivere con il proprietario del terreno un comodato d’uso gratuito triennale, sotto la supervisione del Comune che fa da garante, e assegna il terreno ad un ortolano socio, che si prende l’impegno di coltivare il terreno secondo delle semplici regole stabilite dal Comune stesso.

I vantaggi? Chi adotta un orto ne ricava non solo le verdure che coltiva, ma entra anche a far parte di una rete di ortolani con cui condividere esperienze e conoscenze ed anima un interessante e coinvolgente calendario di iniziative ed eventi legati all’orto.

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