Ciao, sono Romolo.
Visto le risposte dettagliate, mi permetto di porre anche la mia domanda, anche se riguarda gli stessi argomenti.
Mi trovo in possesso di circa 6 ettari di seminativo sull’appennino bolognese a 500 mt s.l.m. e volevo sapere come potrei sfruttarli in modo ottimale.
Attualmente sono impiegati a prato stabile con poca resa. Non dispongo di una fonte d’acqua stabile e il terreno è poco drenante. Vorrei intraprendere un nuovo percorso in modo graduale. Essendo in riserva di caccia, sussiste il problema degli ungulati.
Aspettando risposta, porgo distinti saluti
Grazie
(Romolo – Apennino Bolognese – EmiliaRomagana)

Risposta

Ciao Romolo,
fai bene a pensare ad avviare la tua attività agricola in modo graduale.
Le modalità di sfruttamento possono essere diverse ovviamente e variabili anche in base alla tua predisposizione; per esempio un’opzione potrebbe essere quella di utilizarli in maniera produttiva come prato pascolo, affittando i terreni ad un allevatore di bestiame nella tua zona, oppure potresti falciare il prato stabile per la produzione di un buon fieno misto di montagna da vendere anche direttamente a chi ha allevamenti o maneggi di specie equine, un’altra opzione sarebbe quella di coltivare specie erbacee annuali per la produzione di cereali ma, se il carico di ungulati – cervi, daini, caprioli, cinghiali ecc ecc – è elevato allora devi pensare di proteggere la colture in qualche maniera.
Hai mai consultato le associazioni di categoria agricole della tua città, come CIA o Coldiretti?
Potrebbe essere un buon punto di partenza per avere qualche idea ben integrata con la zona in cui hai la tua terra.
Salute e buon orto.

2 commenti
  1. Fabrizio Natali
    Fabrizio Natali dice:

    Ciao,
    sono Fabrizio
    Mi trovo in possesso di circa 3 ettari di seminativo sull’appennino bolognese a 650 mt s.l.m. e volevo sapere come potrei sfruttarli in modo ottimale.
    Attualmente sono impiegati a prato stabile con poca resa. Non dispongo di una fonte d’acqua stabile e il terreno è poco drenante.
    Vorrei intraprendere un nuovo percorso in modo graduale. Essendo in riserva di caccia, sussiste il problema degli ungulati.
    Aspettando risposta, porgo distinti saluti
    Grazie.
    (Fabrizio – Appennnino Bolognese)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Fabrizio,
      tre ettari di terreno sono una discreta superficie per poter coltivare qualcosa di redditizio, senza pretese di grandi guadagni.
      Per quanto riguarda la tipologia di coltura da scegliere questo dipende da tanti fattori, compreso anche le tue possibilità d’investimento sul fondo come: recinzioni per gli ungulati, procurarsi acqua per le irrigazioni delle future colture ecc.
      Allo stato attuale potresti pensare di avviare coltivazioni da seme come cereali (grani antichi, segale, ecc),legumi (Fagioli, ceci, ecc), oppure anche sfruttare il tuo prato stabile per la coltivazione di fieno polifita. Che ne pensi, ti piacciono queste prime idee di partenza?
      Salute e buon orto.

      Rispondi

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