Piantiamo e coltiviamo un susino: la resistente e dolce Regina Claudia
Se dobbiamo piantare un susino scegliamo la regina delle susine di nome e di fatto: la ‘Regina Claudia’. Di lei Giorgio Gallesio (1772-1789) autore di ‘Pomona Italiana’ diceva: “Essa supera tutte in delicatezza, in abbondanza di sugo e di sapore”.
La susina ‘Regina Claudia’ può essere nera, ma anche gialla, verde o addirittura ‘mostruosa’. Tutte le varietà derivano però dalla Regina Claudia Verde.
Sono resistenti, molto produttive e rustiche. La fioritura è medio tardiva per cui non temono le gelate, che invece talvolta possono danneggiare le varietà che fioriscono troppo presto. I suoi fiori sono tra i più grandi, per questo nell’orto o nel giardino è una pianta impareggiabile per annunciare la primavera.
La susina Regina Claudia non necessita inoltre di impollinazione incrociata per cui anche se abbiamo poco spazio nel nostro piccolo frutteto familiare, basterà un solo esemplare per raccogliere tantissime e dolcissime susine.
Terreno e posizione – Il susino richiede in genere poche cure, accetta quasi tutti i tipi di terreno e un po’ tutte le esposizioni, e anche se preferisce le posizioni soleggiate e ventilate si adatta bene anche alla mezz’ombra e allevato a spalliera.
Potature e irrigazioni – Il susino non richiede grandi potature invernali, anzi quei pochi tagli necessari si possono effettuare benissimo dopo la fioritura se si tratta di ripulirlo e dopo la raccolta per la messa in forma. Le irrigazioni saranno necessarie i primi due anni fino a quando l’alberello non avrà fatto scendere le sue radici in profondità.
Concimazioni – Sicuramente una buona concimazione andrà fatta al momento della piantagione del susino con dello stallatico o della cornunghia. Gli anni successivi sarà sufficiente una buona concimazione organica autunnale, con dello stallatico o del compost da interrare alla base del fusto.
Malattie – Il susino tende a non contrarre malattie, tuttavia può essere soggetto a moniliosi, un fungo che ne danneggia i frutti facendoli marcire, fungo che poi si allarga anche ai rami. In quel caso si tolgono i rami colpiti e si bruciano e una volta cadute le foglie dovremo trattare l’albero con della poltiglia bordolese.
Raccolta – La raccolta di questa varietà avverrà verso la metà di agosto, in alcune zone fresche e collinari anche alla fine di agosto. Mangiamole fresche appena raccolte o facciamone prelibate confetture, basterà unire ad 1 kg di susine 500gr di zucchero di canna e lasciare bollire per 30 minuti, se poi volessimo qualcosa di più sofisticato potremo unire della frutta secca o dei semi di anice.
Ciao,
la foto di apertura non credo rappresenti la susina “regina Claudia”… esiste la regina Claudia verde e quella violetta, ma la foto è sicuramente più simile a varietà di susine europee tipo stanley o presidente.
Ciao
(Enrico)
Ciao Enrico,
grazie per quanto ci scrivi, provvediamo subito a verificare quello che ci fai notare sia sbagliato, eventualmente.
W le diverse varietà di susine e di tutti i frutti a noi sconosciuti ancora.
Salute e buon orto.
Ciao Enrico, la foto pubblicata risultava come Regina Claudia, ma dopo la tua segnalazione nel dubbio l’abbiamo sostituita e messo la varietà gialla. Grazie 🙂
Grazie per questo articolo!
Senza volerlo, penso di aver scelto una delle piante migliori da coltivare! Speriamo fiorisca e fruttifichi presto!
(Davide)
Ciao Davide,
sicuramente hai scelto un frutto bello e buono anche!
Salute e buon orto.
Ciao,
Se pianto i nocciolini di prugne, regina claudia, posso avere piante fruttifere?
O serve innesto?
Grazie,
(Annamaria)
Ciao Annamaria,
la tua domanda non ha risposta certa perchè, la riproduzione delle piante tramite seme ha sempre una casualità – bella – che non si può prevedere.
Quindi certamente dai semi nasceranno piante che con il tempo capiremo se devono essere innestate oppure no, se vedi che daranno frutti interessanti.
Ma intanto procederei con la semina.
Salute e buon orto.
Ciao,
A tre anni dal trapianto, quest’anno è il quarto, il mio susino regina claudia seppure di grande vigoria non ha mai fiorito, le gemme portate si sono differenziate sempre a legno.
Ho letto che può tardare anche di molto.
C’è qualcuno che ha avuto il mio stesso problema? Come lo ha risolto.
(Giovanni)
Ciao Giovanni,
Il raggiungimento della maturità sessuale delle piante, a differenza del regno animale, dipende non solo dall’età anagrafica ma anche dalle condizioni vegetative e di sviluppo delle stesse, nel senso che, fino a quando una pianta sente che ha spazio ed energie per crescere e svilupparsi vegetativamente lo fa in tutte le sue direzioni a discapito delle fioritura e fruttificazione, fase che posticipa fino a quando non ritiene sia giunto il momento giusto di farle.
Noi, come coltivatori esterni, possiamo stimolare la pianta a fiorire non concimandola e irrigandola eccessivanmente, per il resto possiamo solo aspettare con pazienza.
Salute e buon orto.
Ciao,
anche il mio suino ha prodotto qualche frutto nel primo anno, nel quale l’ho piantato, ma in seguito, dal secondo anno, non ha fatto fiori.
(Cinzia)
Ciao Cinzia,
si, può accadere, la pianta si deve adattare dalla vecchia casa, il vaso, alla nuova casa, la terra piena.
Ci vuole pazienza!
Salute e buon orto.
Salve,
ho un alberello di Regina Claudia, da circa dieci anni, in vaso, sul balcone.
Quest’anno mi ha fatto un sacco di frutti, che io adoro.
Ora, a fine stagione, il tronco e i rami hanno buttato un sacco di resina, cosa che non avevo mai visto prima. Cosa succede? sapete aiutarmi?
Grazie,
P.S. ho tentato di caricare una foto, ma invece di darmi lo “sfoglia” classico, mi chiede la sorgente……e non so se va bene quello che ho fatto.
(Monica)
Ciao Monica,
Che bellezza la coltivazione dei frutti in vaso, e che sfida!
Quello che è successo al tuo susino si chiama tecnicamente Gommosi. La pianta reagisce ad una situazione di stress emettendo una resina, la gomma, che solidificando contribuisce a cicatrizzare le ferite.
In questo caso sembra che le ferite subite siano i tanti fori che la corteccia e legno del fusto del frutto riporta, a causa dell’azione di un piccolo insetto (Coleottero Scolitide) che ha invaso il fusto e i rami della pianta.
L’insetto ha attaccato la pianta in stagione estiva, quando probabilmente il gran caldo l’ha stressata, nonostante le irrigazioni che certamente avrai fatto.
Puoi aiutare a rinvigorire la vegetazione del susino aumentando il volume di terra nel vaso, mettendone uno più grande o cambiando la terra rinnovandola nel medesimo; ti suggerisco questo perché le piante in vaso hanno maggiore probabilità di stressarsi e rinnovare la terra e apparato radicale con potature aiuta sempre a farle stare meglio.
Salute e buon orto.