Sono Biagio,
vivo a Roma ma nato in Australia, ho lavorato per la Land Rover Italia per oltre 30 anni e da poco sono pensionato.
Ho preso, da poco, un orto urbano di 50 mq ed avrei bisogno di quanche consiglio con riferimento al compost.
Da quanche giorno il C.D.A. ha deciso di vietare di buttare i rifiuti dell’orto, nella compstiera unica in quanto di difficile manutenzione.
Dato che è proibito smaltire grande quantità di rifiuti biologici nei cassonetti condominiali, mi chiedevo se fosse possibile utililizzare i residui degli ortaggi coltivati (broccoli, pomodori, insalate, ecc) da utilizzare direttamente nel terreno come compost.
Grazie.
(Biagio – Roma)

Risposta

Ciao Biagio,
la soluzione migliore sarebbe quella di fare una mini compostiera direttamente nel tuo orto, se l’amministrazione te lo permette. Altrimenti, immettere direttamente nel terreno scarti vegetali freschi non ti permette di fare un buon lavoro, ne dal punto di vista della concimazione, perchè i residui organici devono prima trasformarsi in humus grazie a processi biochimici che si attivano solo quando tutti gli scarti sono riuniti nella compostiera, in determinate condizioni ambientali, di temperatura ed umidità, ne da un punto di vista pratico estetico in quanto i singoli residui di ortaggi rimarrebbero sparsi nella terra dell’orto, creando così anche ostacolo alle successive coltivazioni.
Quello che tu chiami sovescio – vedi l’articolo che trovi nel link – è una pratica d’interramento di piante specifiche coltivate direttamente nella terra dell’orto, messa a riposo e quindi in superfici di una certa dimensione, e che successivamente vengono mischiate nella terra tramite macchine agricole come ad esempio una fresa che sminuzzano al massimo il residuo vegetale ancora verde. La soluzione per il tuo orto di dimensioni contenute è di usare direttamente nella terra il terriccio e/o stallatico già maturo, pronto all’uso cioè.
Salute e buon orto.

2 commenti
  1. Luigi
    Luigi dice:

    Salve, sono Luigi.
    L’anno scorso acquistai una compostiera di 400 lt per il mio orto.
    In verita’ il primo tentativo di compostaggio non ha avuto un gran successo, credo sia dovuto al fatto che all’inizio mettevo anche scarti di carte e, inoltre, non ho ben proporzionato i vari componenti. Credo di aver messo troppo umido.
    L’ho quindi svuotata completamente e a meta’marzo ho iniziato un nuovo compostaggio, cercando di rispettare le proporzioni tra umido e materiali strutturanti. 
    A volte aggiungo anche un po’di prodotto per favorire lo il processo di decomposizione… ma non so quanto possa servire.

    La mia domanda e’ questa.

    Il materiale ogni tanto va rigirato? Se si, ogni quanto?

    Ti faccio questa domanda perche’ da qualche parte leggo che il materiale non va rigirato, e questo perche’ in tal modo, man mano che il compost e’ pronto, posso raccoglierlo dal basso.

    Viceversa, da altri parti, leggo che il materiale va periodicamente rigirato. Mediamente ogni mese.

    Tu cosa ne pensi ?

    Saluti,

    (Luigi)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Luigi,
      avviare una compostiera non è un’operazione ne facile, all’inizio specialmente, tantomeno veloce, anzi, più lentamente e con attenzione procediamo nella sua composizione iniziale e più facilmente otterremo risultati duraturi.
      Fai bene a ripartire da capo se vedi che il tutto non procede e fai bene anche ad utilizzare lo starter per compostiere.
      Per quanto concerne il rivoltamento del materiale, per la mia esperienza personale, non lo consiglio.
      Avviare una compostiera, è simile all’accensione di un fuoco con la legna…quello che conta inizialmente è avere gli ingredienti giusti per avviare la “combustione” e poi una volta avviato il processo suggerisco di continuare a introdurre materiale da decomporre in maniera calibrata e cioè ne troppo umida, ne troppo secca, evitare scarti alimentari non vegetali ecc.
      Questo crea delle condizioni microclimatiche, nel cumulo, che si forma lentamente, ovvero un buon mix di ossigeno, umidità e temperatura, che permettono il proliferare attivo di tutti i microrganismi come funghi, batteri ecc. e cioè la grande squadra che contribuisce alla decomposizione e che svolge bene il proprio compito solo in certe condizioni ambientali. Quindi, se si sconvolgono queste condizioni appena create (con il rivoltamento del materiale) è chiaro che l’incantesimo si rompe e così il processo di compostaggio.
      Salute e buon orto.

      Rispondi

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