Coltiviamo il bellissimo alkekengi, una bacca d’oro in una lanterna cinese

Coltiviamo il bellissimo alkekengi, una bacca d’oro in una lanterna cinese

Difficile trovare una pianta commestibile più curiosa dell’alkekengi: sia per nome che per aspetto è tra le più originali! La Physalis alkekengi appartiene alla famiglia delle solanacee, come i pomodori, le patate, i peperoni, le melanzane e molti altri ortaggi, ma i suoi piccoli frutti giallo oro si mangiano come ciliegie una volta scartate dal loro ‘croccante’ involucro.

Eh sì, avete capito bene! I frutti dell’alkekengi sono avvolti in piccoli gusci di foglie, che formano dei palloncini ‘cartacei’, in tutto e per tutto simili a delle piccole lanterne cinesi.

Non a caso questa pianta è spesso conosciuta con il nome di ‘lanterna cinese’! Perché non è certamente per la sua fioritura, che avviene in estate con dei fiorellini giallo pallido, che viene ricordata ma piuttosto per la particolarità dei suoi frutti, il cui involucro inizia a svilupparsi intorno al seme alla fine dell’estate.

Le lanternine inizialmente verdi, diventeranno con il tempo arancio e poi, con l’arrivo dei primi freddi, secche e fruscianti, fino a disfarsi a poco a poco per diventare gabbiette di filigrana al cui interno si potranno intravedere delle bacche giallo o arancio. L’effetto è così incantevole da meritarsi in Francia il nome di ‘amour en cage’ (amore in gabbia).

Insomma se volete anche voi godere di questo piccolo spettacolo dovrete seminare l’alkekengi nel vostro orto-giardino, nella varietà commestibile Physalis edulis detta anche Physalis peruviana. Dove? In vaso o in un angolo appartato dell’orto dove non sia disturbato dalle altre colture annuali. Normalmente viene indicato adatto sia al sole che alla mezz’ombra, ma sicuramente non all’ombra completa. D’inverno la pianta scompare, quindi per non perderla di vista, soprattutto se l’avremo seminata in piena terra, sarà utile marcare il luogo in cui si trova con una piccola canna. In primavera rigenererà nuovi butti, ma siccome è una pianta che teme il gelo i suoi rizomi andranno protetti con uno spesso strato di pacciamatura.

Terreno e concimazione

La Physalis peruviana cresce bene un po’ ovunque, ma predilige un suolo calcareo e ben drenato in una zona ben soleggiata e protetta dai venti freddi. Come per tutte le solanacee una buona concimazione di fondo può essere di aiuto, quindi poniamo sul fondo della buca del concime organico (tipo stallatico maturo), mentre se la coltiviamo in vaso potremo somministrare dello stallatico pellettato.

Irrigazione e potatura

Le annaffiature dovranno essere regolari, più frequenti se la pianta è in pieno sole, per evitare che il terriccio si asciughi troppo. Sarà  indispensabile assicurare all’alchechengio un buon drenaggio con un po’ di ghiaino sul fondo della buca o dell’argilla espansa sul fondo del vaso.

Non sono necessarie potature particolari se non una ripulitura delle parti vecchie a fine stagione. Se la pianta tenderà a seccare completamente a causa del clima troppo rigido, la taglieremo a pochi centimetri dal suolo, poi pacciameremo bene per proteggere i rizomi che rigetteranno in primavera.

Riproduzione

La riproduzione avviene soprattutto attraverso la semina, che dovrà avvenire in ambiente protetto a fine inverno. Poniamo i semi in piccoli vasetti o in dei semenzai contenenti terriccio leggero e vermiculite. Teniamo sempre il terriccio umido e facciamo attenzione che la temperatura non scenda sotto ai 15°. Una volta che le piantine avranno messo tre o quattro foglie e la loro altezza sarà superiore ai 12-13 cm potremo trapiantarle in un vaso più grande o direttamente in piena terra nell’orto o nel giardino, ricordando che la distanza ideale tra una pianta e l’altra è di 60 cm.

Un’altro modo per ottenere nuove piante è la divisione dei cespi. Una volta che la pianta sarà sufficientemente grande potremmo zollarla e dividerla in due parti. Questa operazione va fatta in primavera.

Raccolta

I frutti a maturazione sono giallo oro e per sapore assomigliano a quelli di una bacca selvatica, a mio avviso sono deliziosi anche se non sono troppo dolci. Sappiate che l’involucro offre una buona protezione alla bacca, che se custodita lontano da fonti di calore o dall’eccessiva umidità può essere conservata a lungo. Bellissimi anche alcuni rami tenuti in vaso! Ma vedrete che il problema per l’alchechengio non sarà la conservazione, ma piuttosto la permanenza sulla pianta, perché ogni volta che un frutto sarà pronto ci sarà la gara a chi lo mangia per primo: grandi e piccini ne vanno matti e la contesa è assicurata!

Foto di Jürgen Mangelsdorf, di Thomas Hackl, di Rosa Say e di luftholen

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COMMENTI
29 commenti
  1. sandra
    sandra dice:

    Salve sono in possesso di alcuni frutti di alkekengi,
    volevo piantali per risuscire a far nasecre una o più piante, vorrei sapere come e quando vanno seminti/piantati,
    grazie mille.
    (Sandra)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Sandra,
      ottima idea quella di coltivare a partire dai semi ricavati dai frutti che hai in casa.
      L’alchechengio si coltiva – vedi l’articolo che trovi nel link – si può coltivare da seme in maniera analoga come si fa per il “cugino” pomodoro come lui della famiglia delle solanacee. Quindi preparati per una semina in serra – un luogo chiuso e luminoso, anche non riscaldato – a fine febbraio, e poi, nate le piantine le potrai mettere a dimora in primavera inoltrata – dopo il 15 di aprile circa (ovvio che tutto va adattato alla zona in cui vivi, bergamo o catania?).
      Vedrai che belle piante di alchechengio avrai!
      Salute e buon orto.

      Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Sandra,
      nessun problema, anche io ti ho già risposto d’istinto, senza considerare questo tuo secondo messaggio.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  2. sandra
    sandra dice:

    Salve,
    piuttosto vorrei sapere come fare a preparare i semi che andrò a seminare a fine inverno, lascio i semi dentro il frutto o si rischia che marciscano, oppure li tolgo e li faccio essiccare e dove?
    Grazie.
    (Sandra)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Sandra,
      la pratica migliore è quella di far maturare bene i semi nel frutto e poi estrarli da dentro, lavandoli sotto l’acqua corrente e facendoli bene asciugare distesi all’aria, una volta ben asciutti ti suggerisco di riporli in un luogo fresco e asciutto, dentro un contenitore che non faccia passare le luce.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  3. Diego
    Diego dice:

    Buongiorno,
    io ho alcune piante di alkekengi in vaso e ora hanno un’altezza di 30/40 cm.
    Ho letto che sono parenti stretti dei pomodori, il mio dubbio é: i getti ascellari vanno eliminati come si fa per i pomodori o la sua coltivazione non richiede questo genere di intervento?
    Grazie.
    (Diego)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Diego,
      l’alkekengio è un parente del pomodoro e allevato in vaso come stai facendo te sicuramente avrai bisogno di tutorare il fusto facilitando la crescita in alto e certo in base a questo potare una parte dei rami che crescono in eccesso…fuori forma d’allevamento.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Anna,
      considera una profondità minima di 30 cm, per avere almeno un drenaggio di 5cm.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  4. Marcella Lo Presti
    Marcella Lo Presti dice:

    Buonasera,
    vorrei un’informazione: mi hanno detto che dai semi per potere avere il frutto buono da mangiare e ovviamente coltivarlo bisogna prenderli in Francia.
    Altrimenti sarebbe un seme che non produce il frutto buono.
    Grazie,
    (Marcella)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Marcella,
      non credo che i semi buoni provengono solo dalla Francia, e poi magari dipende anche dal tipo di seme.
      Se hai in mente quale tipo di pianta vuoi coltivare scrivicelo che ti aiutiamo a reperire i semi adatti.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  5. Sofia
    Sofia dice:

    Ciao,
    ho seminato ad aprile la pianta ha germogliato, e anche tanto, ma non fiorisce.
    Giorno dopo giorno cresce sempre più, ho seminato direttamente in un vaso, adesso è alta circa 80 cm, tanto tanto verde ma senza fiore purtroppo.
    Cosa ho sbagliato? Devo ancora attendere?
    Grazie per il riscontro!
    (Sofia)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Sofia,
      certamente hai seminato nella giusta stagione…la pianta stessa te lo dice crescendo molto bene.
      Probabilmente la fioritura e fruttificazione tarda ad arrivare proprio perchè la pianta ha necessità di svilupparsi vegetativamente e fino a quando non “decide” lei stessa bisogna attendere.
      Magari la posizione del vaso è un pò in ombra? Oppure le cure colturali che riservi alla pianta sono “troppe”…acqua e concimazioni per esempio stimolano la pianta a vegetare ritardando la fioritura.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  6. SALVATORE
    SALVATORE dice:

    CIAO,
    MI HANNO REGALATO UNA PIANTA IN VASO MA CHI ME L’HA DATA NON SA SE SONO COMMESTIBILI, HO VISTO CHE NELL’ARTICOLO è citato un tipo di pianta ….. nella varietà commestibile Physalis edulis detta anche Physalis peruviana.
    Come faccio a sapere se è commestibile?

    posso allegare una foto?
    Grazie.
    (Salvatore)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Salvatore,
      certo che puoi spedire una foto della pianta nella nostra sezione dei consigli, l’attendiamo per sapere che specie precisamente hai nel vaso.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  7. Lucia
    Lucia dice:

    Salve,
    l’anno scorso ho piantato in vaso, partendo dai semi, gli alkekengi.
    Sono cresciute piante bellissime con i frutti, solo che appena sviluppati i frutti la pianta si e’ ammalata con delle macchie gialle sulle foglie.
    Ho dovuto buttare 3 vasi pieni. Ora ho seminato delle altre ma, cos’è questa malattia, e cosa posso dare per evitare che si ammali di nuovo? Grazie.
    (Lucia)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Lucia,
      L’alkekengi è una pianta davvero singolare, parente stretta di patate e pomodori…famiglia delle solanacee e quindi tutte sensibili alla Peronospora, una malattia fungina che colpisce tutta la pianta, macchiando foglie e frutti.
      La prevenzione è l’unica strategia di lotta, per questo ti suggerisco di irrorare la pianta da subito con la Poltiglia Bordolese che è un preparato a base di rame, consentito anche in agricoltura biologica.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Enrico,
      Per acquistare i semi ti suggerisco di rivolgerti al tuo Garden o consorzio agrario di fiducia, per farli ordinare se non ne hanno in negozio; altrimenti li puoi trovare facilmente su internet, nei classici siti di acquisto on Line.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
    • Nara Marrucci
      Nara Marrucci dice:

      Ciao Enrico! Sicuramente Stefano ha ragione puoi trovarli benissimo on-line, ma se vuoi entrare a far parte di un gruppo di custodi di semi, con cui scambiare semi e dove sicuramente avranno anche quelli di Alkekengi, ti consiglio di contattare il gruppo Seed Vicious. Se inizi un rapporto con loro troverai semi e amici. Questa la loro pagina FB https://www.facebook.com/Follow.Seed.Vicious/ Questo invece un sito di semi bio https://www.macrolibrarsi.it/prodotti/__bu097-alchechengi-0-3-gr.php Ciao e facci sapere 😉

      Rispondi
  8. Pierfrancesco
    Pierfrancesco dice:

    Salve e buon orto a tutti!

    Dopo aver letto questo articolo ho comperato una confezione di frutti di phisalys essiccate in un supermercato.
    A parte il 99% della confezione che è stato divorato, un bacca l’ho lasciata in acqua ad idratare per un paio di ore.

    Successivamente l’ho aperta con un coltello e ne ho estratto i semini, circa una ventina. Alcuni li ho piantati in un bicchiere di plastica con un po di terra che ho tenuto costantemente umida. A distanza di un mese circa ho 6 piantine con le prime due foglie.
    Mi chiedevo se potranno arrivare un giorno a fruttificare, o se essendo da “supermercato” siano “sterili”.
    Grazie in anticipo.
    (Pierfrancesco)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Pierfrancesco,
      Che bellezza la tua costanza, nel non mangiare tutti i frutti e nel far germinare poi i semi,
      Bravo!
      Se le piante sono nate, certamente i semi non erano sterili, ma se fioriranno e faranno frutti non possiamo saperlo per certo prima, l’invito che ti faccio è quello di continuare la coltivazione, sapendo che una delle fasi più critiche l‘hai già passata, la germinazione.
      Separa le piantine e coltivale in dei bei vasi al sole e vedrai che non rimarrai deluso.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  9. claudia
    claudia dice:

    Buon giorno,
    ho diversi rami pieni di lanterne, ma vorrei portarli in casa..mi piacciono molto..posso tagliarli ora? Ma la pianta continuerà a vivere per l’anno prossimo???
    Grazie, ciao.
    (Claudia)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Claudia,
      Certo che fai bene, adesso che sono pronte, a tagliare i frutti dell’alkekengio.
      Se lo poti bene vedrai che metterà anche nuovi rami, più difficilmente però passerà anche l inverno, prova a coprirlo con il tessuto tnt, quando arriva il freddo.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  10. Pierfrancesco
    Pierfrancesco dice:

    Buon orto!

    Avevo scritto il 5 giugno, con orgoglio, delle mie piantine nate dai frutti di Phisalys di supermercato… a distanza di altri 6 mesi l’unica pianta che mi è rimasta (per motivi di spazio mi sono privato delle altre) è nel mio ufficio dove spadroneggia sulla finestra in piena luce.

    E’ alta circa settanta centimetri, in un vaso ahimè alto solo dodici, ma è stupenda ha le foglie sempre verdi ed ha anche fiorito tra ottobre e novembre scorsi complice il bel tempo. Se continua così sono certo che questa estate mi darà tanta soddisfazione, nel frattempo ogni tanto sfioro il fusto che da una irresistibile sensazione di vellutato!

    Solo per condividere… 🙂
    (Pierfrancesco)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Pierfrancesco,
      Che soddisfazione il tuo scritto di buone notizie e piante verdi…Grazie!
      Se ci spedisci anche delle belle foto (info@inorto.org) le pubblichiamo volentieri.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
      • Pierfrancesco
        Pierfrancesco dice:

        Ciao,
        a distanza di due anni, da quando ho piantato i semi di Physalis, posso fare un bilancio solo positivo ed entusiasta dell’esperienza con questa pianta.
        In due anni ho dovuto eseguire già due potature consistenti per cercare di contenere la pianta che adesso è alta più di due metri, ed è a dimora in un vaso di circa 30 centimetri di diametro ed alto circa 40 centimetri.
        Ha prodotto pochi frutti ma in modo continuativo nel corso del 2021, probabilmente perché si trova al chiuso e in piena luce.
        Per pochi frutti intendo di aver raccolto una trentina di frutti, dal sapore eccellente, ma di dimensioni ridotte rispetto alle bacche che (raramente) si trovano in supermercato, la grandezza media del frutto è di circa 5-8 mm di diametro, il colore è arancione ed il sapore è agrodolce.
        A febbraio 2022 ho praticato la seconda potatura a circa 40 centimetri dal terreno, adesso la pianta è di nuovo oltre i due metri ma non accenna a far fiori, per cui non mi aspetto di raccogliere frutti quest’anno, ma la bellezza di questa pianta è tale da farsi perdonare tutto!
        Ci si legge il prossimo anno!
        (Pierfrancesco)

        Rispondi
        • Stefano Pissi
          Stefano Pissi dice:

          Ciao Pierfrancesco,
          grazie per la bella pubblicità che fai alla pianta di Physalis, certamente invoglierai tanti altri lettori a coltivarla.
          Salute e buon orto.

          Rispondi

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