Ieri parlando con Stefano (l’agronomo che lavora con me su InOrto, che tante volte risponde alle vostre domande) ci siamo accorti che non abbiamo mai dedicato un post al Bacillus thuringiensis, un battericida biologico non di origine vegetale, molto utilizzato contro numerosi lepidotteri.

In verità non ne ho mai parlato perché trovo sia un argomento un po’ ostico e difficile, sia per il nome, assolutamente poco gradevole al nostro orecchio, che per la comprensione riguardo la sua natura e provenienza. Ma siccome è veramente molto efficace e a bassissimo impatto ambientale proverò a ‘digerire’ il suo nome (non è colpa sua poverino se si ritrova un nome così brutto) e a rendere più semplice possibile la spiegazione su cosa sia e su come impiegarlo.

Il Bacillus thuringiensis è un batterio sporigeno che vive normalmente in natura nel terreno, ma che se ingerito da determinati lepidotteri (cavolaia, tignola, piralide, vanessa, dorifora, processionaria, ricamatori, ecc…) risulta altamente tossico. Ma come è possibile che faccia male agli insetti cattivi e non a quelli buoni? Perché è altamente selettivo e per diventare tossico necessita di un ambiente molto alcalino (pH maggiore di 9) come quello che si riscontra nell’intestino di alcuni lepidotteri, caso vuole proprio di quelli nocivi. Per cui saranno salvi tutti gli insetti impollinatori come api e bombi e anche insetti utili come coccinelle, sirfidi o crisope che normalmente ci aiutano a liberare l’orto da afidi e affini. E’ del tutto innocuo ovviamente per l’uomo e per gli animali a sangue caldo: cani, gatti e animali da cortile.

Insomma sembra che questo batterio faccia proprio al caso nostro. Inoltre non è un ritrovato moderno di cui non si conosce le conseguenze a lungo termine, perché la sua scoperta risale agli inizi del secolo scorso.

L’unico appunto che potremmo fare a questo preparato è che comunque elimina degli insetti, cha anche se dannosi per le nostre colture, fanno parte del nostro ecosistema e quindi crea comunque un’interferenza, seppure minima e mirata.Mel

Impiego – Il Bacillus thuringiensis lo si trova sotto forma di preparato di origine batterica nei consorzi agrari più forniti. Non è fitotossico e può essere utilizzato fino a pochi giorni prima della raccolta (in genere tre giorni, ma conviene controllare sulla confezione del prodotto). Risulta efficace per un periodo di circa 7 giorni, dopo questo periodo è consigliabile un successivo trattamento se l’attacco parassitario dovesse persistere. Viene irrorato direttamente sulle piante dopo essere stato diluito in acqua, secondo i dosaggi suggeriti sulla confezione.

Per migliorarne l’efficacia è consigliabile effettuare il trattamento nelle ore serali, aggiungendo dello zucchero per aumentarne l’adesività. Meglio utilizzarlo il giorno stesso che è stato preparato e non mischiato ad altri preparati, come i fungicidi a base di rame.

Il Bacillus thuringiensis è molto, molto utile per l’allevamento di alberi da frutto.

Varietà – Esistono diversi tipi di Bacillus thuringiensis, la var. kurstaki, più a largo spettro, risulta attivo contro quasi un centinaio di specie di lepidotteri. Poi c’è la var. tenebrionis attivo soprattutto contro la dorifora delle patate e la var. aizaway analogo al kurstaki ma più efficace contro le nottue.

Capisco che l’argomento non è stato dei più semplici, ma spero di essere riuscita a spiegarlo nel modo più facile e meno noioso possibile. Quando parliamo del nostro orto e frutteto è bene conoscere a fondo i preparati antiparassitari prima di utilizzarli!

3 commenti
  1. Mgiovanna
    Mgiovanna dice:

    Salve,
    devo dire che dopo l’attacco massiccio di bestioline volanti e zampettanti che quest’anno ha distrutto cavoli, pomodori e altro sono tentata di usarlo. Certo Che squilibrare l’ecosistema non è responsabilità da poco!
    Dubbio: non è che il bacillo possa diventare alleato di forme virali? È stato studiato a fondo?
    Grazie.
    (Mariagiovanna)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Mariagiovanna,
      si, hai ragione a preoccuparti di non voler squilibrare l’ambiente e quello che ne consegue poi, ma con il bacillus thringiensis non ci sono problemi in quanto è un batterio già presente in natura – nel suolo – che agisce specificatamente dentro l’intestino degli insetti lepidotteri. E’ stato studiato a fondo e approvato in agricoltura biologica, anche a livello della comunità europea, direi di stare tranquilli a riguardo!
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  2. Alessandro
    Alessandro dice:

    Salve,
    Ho acquistato il bacillus thuringensis e lo trovato davvero molto utile sulla mia piccola piantagione di pomodori in serra contro la tuta absoluta ed altre nottue …ora sono davvero soddisfatto del mio orto bio, soprattutto perché altri prodotti (sempre bio) come il piretro stanno facendo un po’ cilecca.

    Devo inoltre aggiungere che l’utilizzo del B.T. mi ha risolto anche il problema delle zanzare intorno casa, infatti quest’estate per circa 15 gg ho vissuto serenamente la vita all’aria aperta, senza nessuna zanzara fastidiosa.

    Parlando con il tecnico, mi ha consigliato di aggiungere un “acidificante” prima del trattamento sul pomodoro che ho acquistato sempre da loro….

    🙂
    (Alessandro)

    Rispondi

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