Cavolo valèL’altro giorno, andando a spasso per l’orto di Valeriano, mi sono trovata ad affrontare un mistero: il mistero del cavolo nero! Che cavolo di mistero è? Direte. Ebbene, di misteri ce ne sono di ogni tipo, così pure di cavoli – appunto!

Ma adesso vi spiego. Come spesso faccio, stavo curiosando qua e là nell’orto altrui, in questo caso in quello di Valeriano, quando a un certo punto vedo dei cavoli enormi cresciuti a dismisura, e dico: “Cosa fai andare a frutto i cavoli neri per raccoglierne i semi?”. E lui mi risponde: “Non sono mica cavoli neri, sono frasconi”.

 

Caspita – dico tra me e me – non so più riconoscere un cavolo nero! Poi indagando, ho capito che Valeriamo pianta il Frascone e la Fraschetta, ma mentre la fraschetta è il cavolo nero ‘classico’ con foglie gibbose scure, piccole e lanceolate e molto resistente al gelo, il frascone è molto più alto leggermente meno resistente al freddo, ha foglie pressoché uguali, ma più grosse, più numerose e voluminose. Li coltiva più o meno in modo uguale, ma del frascone raccoglie i semi da utilizzare per la semina successiva.

‘fraschetta’

L’altra cosa curiosa che fa Valeriano è che se la stagione lo consente, ne semina alcuni a febbraio-marzo (che poi consumerà a ottobre-novembre) e altri a fine agosto per consumarli durante tutto l’inverno, mentre normalmente la semina del cavolo nero si effettua una volta sola da giugno ad agosto. Va detto che da lui il clima in estate non è mai eccessivamente caldo, come d’inverno non è mai eccessivamente freddo: insomma una bella fortuna!

‘frascone’ a seme

Dopo avere terminato il mio giro e avere scattato qualche foto, sono tornata a casa con questa storia della fraschetta e del frascone che mi ‘ronzava’ nella testa, convinta che non potevano che essere due diverse varietà di cavolo nero e che avrei dovuto scoprirne il nome scientifico.

Ho dunque fatto un’indagine on-line per capire se davvero potesse essere così e finalmente ho trovato la relazione storica di Mario Mantovani sul cavolo nero (a proposito se volete sapere tutto sulla storia del cavolo vi consiglio di leggervela a momenti è davvero spassosa). Ed ecco cosa dice a proposito delle diverse varietà del cavolo nero:

“Secondo alcuni botanici, la Brassica oleracea L. var. acephala (il cosiddetto cavolo nero) potrebbe oggi dividersi tra:

Brassica oleracea convar. acephala var. palmifolia, cioè con foglie a forma di palma;

Brassica oleracea convar. acephala var. sabellica, cioè del Sannio, e sarebbe il Cavolo riccio, diffuso in tutto il Centro e Nord Europa.

Inoltre la Regione Toscana ha invece individuato la varietà che ci interessa come Cavolo Nero fiorentino, col nome scientifico Brassica oleracea var. viridis, ma lasciamo la questione agli esperti.

Tutte le varietà di Brassica oleracea possono essere incrociate fra loro, dando luogo ad altre varietà. Fra tutte le varietà derivate dal comune progenitore, il Cavolo nero senza testa, quello a forma di piccola palma, è stata una delle prime a comparire negli orti e probabilmente è quello che conserva i caratteri più vicini alla pianta originaria….Naturalmente i continui incroci tra le varietà locali hanno reso abbastanza confusa la determinazione dei caratteri di ognuna”.

'frascone'

‘frascone’

Tutto questo per dire che esistono molte varietà di cavolo nero, che a loro volta possono avere subito nuovi incroci a livello locale di difficile individuazione e definizione. Ho dunque pensato che il frascone fosse uno di questi incroci e ho posto fine alla mia ricerca pensando di chiamarlo ‘cavolo frascone varietà Valeriano’. O avete qualche altra idea?

Una cosa però l’ho imparata: talvolta le cose sono più semplici di quello che sembrano, soprattutto nell’orto!

2 commenti
    • nara marrucci
      nara marrucci dice:

      Credo che potrei chiederli a Valeriano e quanto a inviarli possiamo farlo noi, magari mettendoli in una piccola busta. Prova a inviarci un indirizzo e vediamo cosa possiamo fare. Un saluto e buona semina!

      Rispondi

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