Punica granatumIl melograno (Punica granatum) non è una pianta a cui si possa dedicare poco spazio: la sua storia è lunga e prestigiosa, è originario della Persia e dell’Afghanistan e viene coltivato da almeno cinquemila anni. A ‘lui’ sono stati dedicati poemi e opere d’arte. Frutto regale, è stato citato da Mosè, conservato nelle tombe dei faraoni e coltivato nei giardini di Babilonia. Ma fermiamoci qui, perché occorrerebbe un trattato di storia per scoprirne tutti i simboli e i significati che gli sono stati attribuiti nei secoli o gli impieghi a cui si è prestato, limitiamoci dunque a capire come è perché si coltiva oggi.

A me piace averlo proprio al limitare dell’orto, perché le sue foglie verde chiaro, i germogli purpurei, i fiori scarlatti che compaiono da fine maggio ad agosto e infine i suoi frutti, a mio avviso di una bellezza senza pari, lo rendono una pianta unica e imperdibile.

Non nego che sono facilitata dal fatto che da me trova il suo habitat naturale, ovvero caldo e siccità e, pur preferendo, come quasi tutte le piante, suoli fertili e drenati, si adatta bene anche a quelli poveri e calcarei del mio giardino. Sarei stata veramente una sciocca a farmelo sfuggire!

Ma aldilà della sua bellezza, il melograno è una pianta dalle mille proprietà. La sua buccia contiene dei forti antiossidanti che sembrano influire positivamente sull’arteriosclerosi e sulle malattie cardiovascolari. Ma siccome la buccia ci interessa relativamente, poiché in genere la buttiamo, concentriamoci sui grani carnosi e succosi, che se spremuti con la centrifuga sono una fonte incredibile di vitamina C, contengono acido folico e hanno anch’essi buone proprietà antiossidanti. E se nella cucina persiana hanno avuto da sempre un ruolo di primo piano, oggi anche da noi sono utilizzati sempre più frequentemente per la preparazione di carni, per dare un tocco di colore alle insalate e per impreziosire dolci, sorbetti e cocktail. Melograno

A questo punto credo che ciascuno di voi, se non ha un melograno, corra subito a procurarsene uno, per averlo nell’orto, nel giardino o sul balcone. Allora scopriamo qualcosa di più sulla sua coltivazione.

Sviluppo e portamento – Il melograno si sviluppa naturalmente a cespuglio, ma se volessimo coltivarlo ad alberello, dovremo scegliere in vivaio una pianta che abbia già un fusto dritto centrale, che legheremo a un tutore, mentre andremo ad eliminare gli altri getti circostanti. Siccome è una pianta ‘pollinifera’, ogni volta che ricaccerà dalla base elimineremo i nuovi butti, ma lasciandone sviluppare qualcuno potremo provare in seguito a prelevarlo da terra con una parte di radice e posizionarlo in un nuovo vaso per tentare di ottenere una nuova pianta. Per facilitare l’attecchimento useremo del terriccio misto a sabbia di fiume.

Ricordate che il melograno sviluppa lentamente e talvolta dovremo aspettare anche 3/4 anni per vederlo fruttificare. Ma poi sai che soddisfazione!

Varietà – anche del Melograno ne esistono più varietà: la Racalmuto, L’Alappia o la Wonderful, tutte dal sapore dolce o agro-dolce.

Coltivazione in vaso – Come ho accennato all’inizio, il melograno si adatta a quasi tutti i tipi di terreno e di clima (abbiate solo cura di fare un buon drenaggio con dei ciottoli sul fondo della buca) ed è in grado di sopportare anche lunghi periodi di siccità. Ma se non possediamo un giardino, starà benissimo anche in un angolo del balcone: è una pianta facile, rustica, vive a lungo e fiorisce in un periodo dell’anno generalmente povero di fioriture. Diamogli un vaso di 60 cm di diametro e riempiamolo con un miscuglio di terra da orto e letame ben maturo, poi alleggeriamo il tutto con della pomice in granuli. Naturalmente per i primi tempi sarà bene annaffiarlo regolarmente.

Pianta melogranoPotature – Anche se lo alleveremo a cespuglio lasciamo crescere soltanto 5/6 rami, non di più, per dare al melograno una forma armoniosa e ordinata. Sempre per lo stesso motivo eliminiamo nel tempo i rami più vecchi, che hanno già fruttificato e cimiamo appena quelli nuovi.

Posizione – Si consiglia di posizionarlo a Sud, mentre se viviamo in una zona fredda dovremo evitare di posizionarlo ad Est, perché se dopo una notte fredda, il melograno venisse a contatto con il sole caldo del mattino, soprattuto se fossimo all’inizio della primavera, le nuove gemme potrebbero venire seriamente danneggiate.

Raccolta – In autunno, dopo che le foglie diventate colore dell’oro saranno iniziate a cadere, potremo raccogliere i frutti del melograno, prima che arrivino le gelate e i lunghi periodi di pioggia, poiché l’acqua penetrando all’interno delle spaccature dei frutti, potrebbe provocarne l’ammuffimento. Raccogliamo e conserviamo i frutti che non utilizzeremo per cucinare, in dei vasi o in dei piatti capienti: sono bellissimi, non si rovinano e portano abbondanza!

Melograno nano

Non possiamo chiudere l’articolo senza avere parlato almeno un poco del melograno nano (Punica granata nana). E’ un piccolo melograno in miniatura, molto fiorifero, ma a differenza del suo progenitore, sviluppa molto più rapidamente ed ha il vantaggio di potere essere coltivato in un vaso dalle dimensioni ridotte. Inoltre questi mini-melograni  possono essere facilmente riprodotti da seme: basterà interrare l’intero frutto a marzo. Dopo due anni sarà cresciuto abbastanza da iniziare a fruttificare, purtroppo i suoi frutti non sono commestibili, ma sono altrettanto belli e decorativi una volta essiccati!

11 commenti
  1. Massimo
    Massimo dice:

    Salve,
    un anziano agricoltore mi ha appena regalato 3 piantine di melograno e non mi ha detto il nome della varietà a cui appartiene o non ho capito… parlava dialetto!
    Il frutto da maturo è rosso scuro e privo o quasi della pelle che divide i semi.
    Le piantine sono alte appena 30 cm, posso già piantare in terra o è meglio lasciarle sviluppare in vaso e piantare quest inverno?
    Grazie.
    (Massimo)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Massimo,
      sembra una varietà invitante…anche se non se ne conosce il nome!
      Le piantagioni è meglio rimandarle nel periodo autunno invernale, quando il melograno avrà perso le sue foglie, adesso puoi allevarle bene in vaso, con acqua in abbondanza e magari preparando per tempo delle belle buche profonde che accoglieranno le piante quando sarà il momento.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  2. Massimo
    Massimo dice:

    Ok, aspetterò che cadano le foglie, il vecchio ne ha piantate 700 mi diceva che questo tipo  e’ ricavato da vari innesti sono produttive in 2 anni e soppiantera’ tutte le altre per qualità e quantità dei frutti.
    (Massimo)

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  3. GiovannidaLivorno
    GiovannidaLivorno dice:

    Buona sera Stefano,  io come si evince dal nick abito a livorno ed in un appartenento che ha 4 ampi balconi 2 a nord e 2 a sud.
    Ho messo 7 mirtilli neri, 6 aranci, 4 limoni, 2 limette romane e fragole.
    Premesso ciò vorrei un consiglio da te su come preparare i vasi in cui vorrei mettere 7 melograni … quanto concime in proporzione al terreno e quanta pomice sempre in proporzione e sulla concimazione durante gli anni a venire.
    Grazie per l’attenzione, a presto.
    (Giovanni – Livorno)

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    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Giovanni,
      per allestire un buon drenaggio ai tuoi melograni ti suggerisco di mettere sul fondo del vaso – in corrispondenza proprio del foro di scolo – un coccio di vaso rotto, a coprire – ma senza otturare però – il forellino che c’è, poi aggiungi uno strato di argilla espansa o pomice di almeno 10 cm di spessore; alla fine di questo spessore di drenaggio metterei un diaframma di tessuto non tessuto, prima di aggiungere la terra di coltura.
      Per quanto riguarda la proporzione del concime rispetto al terreno tieni conto che se usi del buon stallatico, una percentuale del 15%, ben mischiato, può andare bene. In futuro potrai continuare a concimare anche due volte all’anno – fine inverno e inizio autunno – sempre con lo stesso stallatico o con anche un concime specifico per frutti, un mineral-organico.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  4. GiovannidaLivorno
    GiovannidaLivorno dice:

    Grazie Stefano faro’ tesoro di quanto tu mi hai consigliato postero’qualche foto in futuro per mostrarti i progressi!
    A presto.
    (Giovanna – Livorno)

    Rispondi
  5. Graziella
    Graziella dice:

    Buongiorno,
    ho ormai da anni un melograno nano, in un vaso in plastica è di 50 x 50 x 50cm del mio terrazzo esposto a nord est a Milano.
    Oltre alla pianta principale, alta circa 110 cm, ce n’è una seconda alta circa 60 cm. La pianta produce molti fiori e molti piccoli frutti, ovviamente con commestibili (di 4 o 5 cm di diametro). Ultimamente però sembra che stia un pò soffrendo: alcune foglie sono giallognole e alcuni rametti secchi. Mi domando se sia il caso di concimarla, magari togliendo il primo strato di terra e nel caso ti chiedo un consiglio in merito al tipo e magari al nome del concime.

    Poi ho un dubbio: meglio togliere i frutti per non far sforzare troppo la pianta?
    Meglio eliminare del tutto il secondo fusto di 60cm per dare più energie all’alberello principale?
    Dovrei potare poi tutta la pianta? Quando e come?
    Inoltre, io ho una gatta che ho visto spesso nel vaso a fare i suoi bisogni….sto facendo il possibile per evitarlo, ma chiedo anche a te se questa può essere la causa del malessere del mio melograno nano.

    Avrei allegato la foto ma non ci riesco.
    Grazie mille,
    (Graziella – Milano)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Buongiorno Graziella,
      da come descrivi la situazione del tuo melograno immagino che la pianta stia stretta di radici nel vaso che occupa da diversi anni quindi ti suggerisco di:

      1 – Rinnovare lo spazio di vita delle radici sia aumentando le dimensioni del vaso, aggiungendo terra nuova, oppure togliendo la pianta dal vaso per districare le radici grattando il pane di terra e tagliando via le vecchie; in questo modo avrai ridotto e rinnovato l’apparato radicale che potrai allora rimettere nel vaso originario dando alla chioma nuova vita.
      2 – Taglia pure l’alberello secondario se hai come scopo l’allevamento del principale di 110cm, l’alberello che rimane, invece, certo che è bene potarlo, magari aspetta l’autunno che abbia perso tutte le foglie, che è anche la stagione ottimale per fare le operazioni di travaso.
      3 – Per le concimazioni che farai sulla terra nuova ti suggerisco di utilizzare concimi organici a lenta cessione, tipo lo stallatico maturo in polvere.
      4 – I frutti è sempre bene raccoglierli tutti durante la loro maturazione scalare, stimola il ricaccio vegetativo nella primavera futura.
      5 – Per impedire al gatto di usare il vaso come lettiera, che non fa mai bene alle piante, potresti disporre a copertura della superficie una rete metallica che impedisce lo scavo.
      Stai tranquilla che il melograno si riprenderà alla grande.
      Salute e buon orto.

      Rispondi
  6. Enrico
    Enrico dice:

    Ciao,
    Da 4/5 anni che ho una pianta di melagrana, è alta circa 2.50 mt, la sua posizione in giardino è a nord e prende pochissimo sole al giorno!
    La mia domanda è: Perchè fino ad ora non ha mai messo un fiore? Grazie.
    (Enrico)

    Rispondi
    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Enrico,
      La tua pianta di melograno immagino che sia bella verde e sana, vero?
      La fioritura delle piante in genere, la loro riproduzione sessuale quindi, è influenzata anche dalle condizioni climatiche del luogo dove le piante vegetano. Nel tuo caso, trattandosi di un melograno e quindi di una pianta esigente in sole e temperetura, è probabile che la posizione a nord la faccia vegetare bene ma ne rallenti la fioritura. Puoi quindi provare ad aspettare qualche anno ancora per verificare se il melograno magari riesce ad acclimatarsi bene e fiorire di conseguenza oppure, se hai spazio disponibile provare a spostare la pianta, ormai in inverno quando avrà perso le foglie.
      Salute e buon orto.

      Rispondi

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