FotoLo scalogno (Allium ascalonicum) appartiene, come l’aglio e la cipolla, alla famiglia delle Liliaceae, si usa in cucina come la cipolla, ma il suo sapore è più delicato, meno pungente e soprattutto si conserva più a lungo. E’ un ingrediente indispensabile della cucina francese, mentre da noi è molto diffuso, coltivato e consumato in Romagna. Lo scalogno può durare anche otto o nove mesi dopo il raccolto, soprattutto se ben conservato sotto forma di treccia, appeso in un luogo fresco, asciutto e ben ventilato.

Per riprodurre lo scalogno e avere nuove piante occorre piantare gli stessi bulbi, o gli spicchi che formano i bulbo, che si possono comprare in un qualsiasi negozio di sementi o utilizzare gli spicchi più piccoli di quelli che normalmente usiamo per cucinare. Foto 1

Varietà – Una delle varietà più pregiate è lo scalogno grigio, dal sapore più deciso, ma di più breve durata: Va infatti consumato entro l’anno. Mentre lo scalogno Jersey , dai bulbi gialli, tondi e grossi, è quello che si conserva meglio. Infine quello rosso dai bulbi stretti e allungati, è il Cuisse de poulet, varietà francese dal sapore più dolce.

Terreno e posizione – Lo scalogno ama il terreno sabbioso e ben drenato, in caso di terreno argilloso, dovremo rettificarlo proprio con l’aggiunta di sabbia. Lo scalogno non sopporta neppure le concimazioni eccessive: meglio che sia trascorso un anno dall’ultima concimazione con stallatico o quant’altro!

E’ inoltre sconsigliato riseminare lo scalogno nella stessa parcella dell’anno precedente, o alternarlo con pomodori, patate, peperoni e cavoli, molto meglio ruotarlo con cicoria, insalate e carote. Starà benissimo piantato giro giro, intorno ad un’aiuola di insalate!

foto 4Periodo e modalità di semina – E’ tradizione piantare lo scalogno già a novembre dicembre, ma  è possibile ottenere buoni risultati anche piantandolo a fine inverno, in febbraio e marzo, soprattutto dove gli inverni sono più freddi. Basterà posizionare i bulbilli nel terreno ogni 20 cm in file distanti 30-40 cm tra loro. Copriamo i bulbi con 3-4 cm di terra specialmente se piantiamo prima dell’inverno! Dove il clima è mite potremo lasciarli quasi in superficie.

Cure colturali – Gli scaloni sono ortaggi di poche pretese e una volta messi a dimora, potremo quasi scordarci di loro, se non inizialmente togliere le infestanti troppo invadenti e nel fare questa operazione fare attenzione a non colpire i bulbi una volta ingrossati. Non dovremo neppure irrigare troppo , perché l’eccessiva umidità potrebbe favorire l’insorgere di muffe (muffa grigia), molto meglio smuovere il terreno in superficie ogni tanto e annaffiare poco solo inizialmente, soprattutto se durante la prima fase di crescita dovesse esserci un lungo periodo di siccità.

Raccolta – Dopo cinque sei mesi che avremo seminato potremo raccogliere i nostri scaloni, ma solo se le foglie saranno ben ingiallite e il terreno ben asciutto. Una volta estirpati, se il tempo è buono, è utile lasciarli sulla terra a finire di maturare asciugandosi al sole!

Un ultimo consiglio? Oltre ai bulbi, ottimi per la preparazione di salse e soffritti, utilizziamo anche le foglie tenere e fresche tagliate sottili, per insaporire insalate e misticanze.

4 commenti
  1. max monica
    max monica dice:

    Grazie per i vostri consigli. Sempre esaustivi e chiari!
    Ho piantato i bulbi di scalogno a fine Marzo. Ho qualche speranza che possano crescere? Inoltre, su consiglio di una anziana contadina, ho tagliato la parte superficiale del bulbo prima di seminarlo. Ho fatto bene?
    (Massimiliano)

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    • Stefano Pissi
      Stefano Pissi dice:

      Ciao Massimiliano,
      grazie a te che esalti positivamente il nostro lavoro!
      Hai fatto bene a piantare i bulbi a fine marzo…anche se la stagione migliore sarebbe stata fine autunno..inverno, ma meglio provare.
      Sul taglio dell’apice del bulbo non so invece se hai per caso intaccato e asportato il germoglio dello scalogno…che consiglio ti ha dato la signora?
      Salute e buon orto.

      Rispondi

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