Immagine 3Per fortuna che c’è la malva! Praticamente fa bene a tutto ed è conosciuta come ‘rimedio contro ogni male’. E’ ricca di vitamine A, B e C, è antinfiammatoria, rinfrescante ed emolliente. Si usa per fare sciacqui, gargarismi, impacchi e pediluvi. E non è finita qui! La malva si può usare anche per fare delle ottime tisane che, manco a dirlo, sono un vero ‘toccasana’, infatti mia madre quando ero piccola me le rifilava ad ogni ora del giorno e della notte.

Inoltre i germogli, le foglioline, ma anche i fiori freschi (peraltro bellissimi da vedere e i più grandi sono quelli di Malva mauritiana) possono essere usati come ingredienti di gustose insalate primaverili. Le foglie e le cime più tenere dei fusti sono buone anche appena scottate, da consumare con un semplice filo di olio o tritate in frittate, minestre e risotti.

Adesso ditemi se è possibile fare a meno della malva (Malva sylvestris)! E se non vi siete già precipitati fuori a cercare quella che spontaneamente cresce nei prati, potete leggervi alcuni consigli su come sia possibile coltivarla nel proprio orto o giardino. Immagine 13

Terreno – La malva preferisce i terreni freschi e ricchi e clima mite. Quando può scegliere ovviamente! Però vi posso giurare che a casa mia in campagna, il terreno è tutt’altro che fresco e ricco, e ‘lei’ prospera ugualmente e ogni anno in primavera colonizza buona parte del praticello sul fronte della casa. E’ anche vero che appena arriva il caldo ‘collassa’, ma nel frattempo ne ho fatto una buona scorta! Se avete un terreno argilloso, alleggeritelo aggiungendo ghiaietto e sabbia. E siccome la malva si adatta un po’ a tutto, sopporta anche la mezz’ombra!

Semina e riproduzione – La malva ha un’altezza di circa 60-80 cm, con fusto legnoso alla base e un rizoma ricco di piccole radici. E’ una pianta biennale, ma spesso si comporta come una perenne perché si autodissemina e si espande autonomamente. Tuttavia se volessimo provare a coltivarla e riprodurla possiamo seminarla a fine inverno in semenzaio, per poi trapiantarla a giugno in un terreno lavorato e leggermente concimato. Oppure possiamo seminarla direttamente a dimora in primavera, avendo cura di diradare le piantine una volta che sarà loro spuntata la quarta foglia, lasciando almeno 25 cm tra una pianta e l’altra. La malva germina molto velocemente se la annaffieremo correttamente e con la dovuta assiduità. Ma se desideriamo qualche informazione in più su come effettuare la semina della malva ecco un link veramente ben curato .

Immagine 1Nel caso volessimo evitare la semina potremo pensare di dividere i cespi o fare delle talee (vi ricordate come si fa con la menta?), utilizzando alcuni getti basali semi-legnosi con una parte della rizoma munito di radici (come si ottengono nuove piante).

Se proprio vogliamo semplificarci la vita potremo ricorrere al solito vivaio specializzato, dove potremo acquistare delle piantine in vasetto da trapiantare nel nostro orto e giardino, perché ci sono alcune malve da giardino (‘Mystic Merlin’ o ‘Zebrina’) molto ornamentali!

Coltivazione – All’inizio è bene liberare il terreno dalle infestanti che possono inibire lo sviluppo delle giovani piantine di malva. Quanto alle concimazioni direi che è sufficiente quella effettuata al momento dell’impianto con del compost o dell’organico biologico e poi ogni anno, prima della ripresa vegetativa, l’aiuteremo interrandone una nuova piccola manciata.

Conservazione – I fiori in boccio possono essere conservati sotto sale o sott’aceto come i capperi. Altrimenti i fiori, che sono molto delicati, andranno lasciati ad essiccare in un posto ombroso e arieggiato. Mentre le foglie, che potremo raccogliere durante tutto il periodo vegetativo (giugno/luglio), potranno essere essiccate anche al sole e poi riposte in sacchetti di carta o in barattoli di vetro sigillati.

Curiosità – I romani usavano tantissimo la malva! Cicerone era ghiotto di germogli e Orazio la mangiava in insalata con le olive e più tardi (chissà perché alla fine cadevano sempre lì) le attribuirono proprietà afrodisiache. Ma fu nel Rinascimento che se ne scoprirono le caratteristiche medicinali e curative.

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