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Salve,
il Kiwi cresce per talea?
Grazie.
(Giovanni)

Ciao Giovanni,
si, la riproduzione per talea legnosa è la principale modalità utilizzata per la pianta di kiwi.
Salute e buon orto.

Salve,
sono un pensionato 70enne, abitante a Marzio (VA), 800 mt s.l.m.
Totalmente neofita con l’orto e le piante da frutto: la mia domanda è:
quale è il momento migliore dell’anno per fare una talea della vite e piantarla?
(Giancarlo – Marzio – Varese)

Risposta

Ciao Giancarlo,
viva i neofiti totali come te, benvenuto a in orto!
La stagione ottimale per fare le talee legnose di vite è l’inverno pieno, dopo la potatura delle stesse.
Ti suggerisco di tenerla in vaso a radicare bene per tutta la primavera ed estate per poi metterla a dimora in autunno.
Tienici aggiornati sulle tue talee.
Salute e buon Orto!

Ciao,
qualche giorno fa ho trovato una talea di una pianta simile al ginepro: foglie squamose verde scuro.
Non sono sicuro che sia ginepro perché, quando l’ho prelevata da una siepe, ho notato che non c’erano bacche.
Inoltre ne vorrei fare un bonsai  con il filo di ferro.
Grazie.
(Lorenzo)

Ciao Lorenzo, vedo ammiro la tua passione per i bonsai e quindi mi fa piacere darti qualche consiglio.

Innanzi tutto ‘bonsai’ significa albero in vaso e già questo ci fa capire l’entità della sfida che stai per intraprendere, cioè allevare e mantenere una pianta arborea – che in natura avrebbe tutto il suo spazio necessario per svilupparsi – in un vaso.
Per chi come te intendere fare un bonsai di sana pianta (e scusa il gioco di parole) partendo da una talea la sfida e ardua, ma si può fare anche se il percorso è abbastanza lungo e complicato.

Non essendo InOrto specializzato in bonsai, per avere migliore assistenza ti consigliamo di visitare questo sito dedicato proprio a coloro che hanno l’hobby del bonsai. Un mio amico, grande amante di bonsai, mi ha suggerito che la cosa migliore è trovare nella propria zona un club che si occupa di questa particolare coltura, perché solo frequentando chi ha già esperienza puoi sviluppare la tua passione senza troppi errori.

I nostri migliori auguri e complimenti per la tua avventura!

Se amiamo le tisane profumate e rilassanti coltiviamo la Lippia citriodora. Ora facciamo un bel respiro e proviamo a dire tutto d’un fiato, i numerosi nomi con cui è conosciuta: Aloysia citriodora, Lippia triphylla, Verbena triphylla, erba Luigia, erba Luisa, limoncina o cedrina.

Sono un ragazzo di 15 anni e aiuto mio padre alla coltivazione di varie piante. Viviamo a Vasto una città di mare dove in giro si trovano spesso piante da riprodurre per talea, margotta, propagaggine.
Come si fanno le talee di edera in vaso senza ormone radicante? Come posso potarla

Non so perchè ma il mio rosmarino è diverso dalla talea che ho ottenuto.

Mi spiego meglio: il rosmarino madre è verde scuro e i rami sono corti.

La talea ha i rami lunghi e verdi chiari e ha anche i fiori.

Perchè la pianta madre no?

(Lollo-Vasto)

Ciao Lollo, ma non capisco proprio cosa può essere successo, perché mi stai riferendo una cosa impossibile!

E’ impossibile che la talea abbia sviluppato una pianta diversa dall’originale! E’ possibile tuttavia che la pianta molto giovane, abbia un aspetto leggermente diverso dalla pianta adulta (più chiara, più esile, ma spero che sempre di rosmarino si tratti), oppure è possibile che tu abbia fatto confusione con altre piante di cui avevi provato a fare la talea nello stesso momento. Immagino che per fare la talea tu abbia prelevato la cima di un ramo e quindi….insomma adesso hai destato la mia curiosità, fammi sapere come procede o mandami una foto. Grazie e a presto

P.S. pubblico volentieri la rosa che ci hai inviato!

Vorrei fare una talea con la pianta di erba luigia come devo procedere? Grazie per la futura risposta

(Gianni)

Risposta

Ciao Gianni, per moltiplicare l’erba luigia (Aloysia citrodora) detta anche cedrina o Lippia citriodora, basta procedere come scritto sul post come fare una talea di una pianta aromatica. Segui passo, passo, esattamente quanto scritto nell’articolo.

Per l’erba luigia il periodo migliore per eseguire questa operazione è la tarda primavera, prima che la pianta vada in fioritura, in ogni caso non prendere mai porzioni di ramo al cui apice sia un fiore.  Tuttavia un mio amico giardiniere mi ha detto che anche novembre può essere un buon mese per la riproduzione dell’erba luigia, in questo caso si faranno delle talee legnose grosse poco meno di una matita, lunghe circa 15-20 cm da interrare per circa 1/3 della loro lunghezza in un terriccio molto sabbioso o un terriccio da semina.

Ricorda di annaffiare con un nebulizzatore e tenere la talea lontana dalla luce diretta del sole, perché se la talea vegeta prima di radicare sarà destinata a morire. Solo dopo un anno le piantine saranno pronte per il trapianto in terra o in altro vaso.

Un saluto e buon orto!

La talea è il battesimo di ogni giardiniere. Quando sarete riusciti ad ottenere una nuova pianta da un pezzetto di legno piuttosto insignificante, sarete entrati definitivamente nel ‘magico mondo dei giardinieri’ e non ne uscirete più. E’ inutile negarlo: la riproduzione è la parte più entusiasmante di tutta la faccenda! Ogni rametto si trasformerà ai vostri occhi in una possibile nuova pianta e ogni qualvolta andrete per giardini non resisterete alla tentazione di riempirvi le tasche di verdi frammenti.

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Ciao Nara, sono Mirella quella dei lamponi erranti. Non sono riuscita a trovare alcuna fotografia del mio terreno scosceso, comunque si trova in montagna (Valtellina) a circa 1200 mt di altitudine, è esposto a sud ma ventilato, ha una pendenza del 70% , è lungo mt 3 x 2. Le piante che mi hai consigliato sono una bella idea, ma poichè questo terreno è vicino al barbecue e al tavolo dove mangiamo, avrei pensato alle piantine di ribes, che tra l’altro ho già (anzi mi dici come faccio a riprodurle?) il problema è che per tenerlo pulito quando strappo le erbacce vien giù anche la terra. Allora senti la mia idea: stendo una bella rete ben fissata, pianto delle piantine tappezzanti che la nascondono e infine i ribes. Si a parole è facile, ma si può fare o è un pasticcio?? Sempre tante grazie per la pazienza di leggermi. Ciao

(Mirella)

Risposta

Cara Mirella, il ribes si riproduce difficilmente, comunque puoi provare a fare delle talee. In autunno puoi tagliare un segmento di 20 cm da un ramo dell’anno, immergere l’estremità che andrai ad interrare in degli ormoni radicanti in polvere e piantare almeno la metà del ramo in un vasetto con del terriccio da tenere all’esterno, ma riparato dalla luce del pomeriggio. L’ altra possibilità è di tagliare, questa volta a giugno o luglio, le punte più giovani da cui toglierai le foglie basali. La punta non dovrà superare i dieci centimetri e dovrà essere interrata per circa un centimetro. Una volta che il vasetto sarà pronto l’ideale sarebbe che tu potessi custodirlo in una piccola serra coperta di nylon, dove creare l’umidità necessaria alla radicazione ed evitando anche questa volta il sole pomeridiano.

Per quanto riguarda la scarpata puoi procedere anche con la rete, ma non so quanto possa tenere. Sicuramente, come hai detto anche tu, dovrai consolidarla e coprirla con delle tappezzanti. A proposito: le tappezzanti di cui ti ho parlato nella risposta precedente vanno benissimo considerata l’altitudine dove vivi!

In alternativa ti mando anche il disegno di come si realizza una grata viva e la foto di un paio di palizzate di contenimento che potrebbero esserti utili per diminuire la pendenza.

Buon lavoro di consolidamento e a presto.

Abbiamo parlato di come si prepara il terreno, di come lo si coltiva, di come si trapiantano e si seminano alcuni ortaggi, di come si possono difendere dalle malattie e dagli agenti atmosferici, ma non abbiamo mai parlato di come si riproducono.  Dal momento che alcuni di voi mi hanno chiesto in modo specifico di parlare di semine e sementi, credo sia arrivato il momento di approfondire.  Creare nuova vita non è cosa semplice, ma è senza dubbio affascinante, per rendere le cose più facili cerchiamo di capire di cosa si tratta.

Siccome la semplicità è il punto forza di questo blog (almeno speriamo) affrontiamo questo argomento, partendo dall’inizio, non dico dall’ape che arriva sul fiore e lo impollina fecondandolo, ma quasi.

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