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Menta in varietàNon mi stancherò mai di parlare della menta! Perché ha un profumo unico, si presta alla preparazione di piatti dolci e salati e una volta messa in terra, ma anche in vaso, chiede pochissimo, come molte aromatiche del resto. Questa volta mi sono fatta prendere la mano dalla mia passione e ho piantato ben cinque varietà di menta (Mentha piperita, Mentha spicata ‘Moroccan’ o menta verde marocchina, Mentha pulegium o menta romana, Menta spicata ‘Crispa’, Mentha smithiana o Menta rossa) una di fianco all’altra, non proprio in riga come soldatini, ma nella stessa parte di aiuola. Unica compagnia l’erba  aglina e l’erba cipollina. Ho esagerato lo so 🙂

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azzeruoloInizia a fare freddo e molti lavori nell’orto vanno rimandati, ma è sempre il momento per mettere a dimora un buon albero da frutto, ammesso che non piova a dirotto e che il terreno non sia gelato. Allora perché non approfittarne per piantare un alberello ormai quasi del tutto dimenticato: l’azzeruolo o nel suo nome latino Crataegus azarolus.

Nessuno lo coltiva più perché i suoi frutti dolci e aciduli allo stesso tempo, sono piccoli e si conservano difficilmente e per questo non sono molto commerciabili. E’ frutto da cogliere e da mangiare subito, i nostri nonni ne facevano razzie nei campi, lo gradivano tanto quanto le ciliegie.

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L’orto sta diventando sempre più strumento di miglioramento sociale e personale, per questo sono sempre più numerosi gli orti che nascono in ambiti che solo fino a poco tempo fa sembravano insoliti: nelle città, nelle scuole, nelle carceri, negli ospedali, ovunque si debba rieducare al cibo e alla natura.

Ed proprio in questa ottica che nasce il Progetto ‘Orto Bioattivo’ di Andrea Battiata, agronomo e consigliere della Società Toscana di Orticultura. Un progetto – NOA Food (Nutriente, Organico, Rigenerativo) in collaborazione con lo Chalet Fontana di Firenze – ma anche una pratica agronomica, che pone l’orto al centro di un nuovo modo di intendere l’agricoltura ed il cibo che se ne ricava. Ma ce ne parla meglio il suo ideatore.

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TerraLiberare il terreno dalle malerbe senza l’uso dei diserbanti, può essere difficile, ma con un po’ di pazienza si può fare. Questo problema diventa di vitale importanza quando decidiamo di fare un orto su un terreno incolto: non si può seminare su di un terreno invaso da gramigna o da essenze spontanee che, anche se appartenenti alla flora locale e apprezzabili, non possono condividere lo spazio con i nostri ortaggi!

Come procedere allora per fare un’accurata operazione di ripulitura, per evitare che in seguito le erbe infestanti si ripresentino in modo continuo e persistente? Si può procedere a più livelli a seconda della grandezza del terreno.

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Sono italiana e vivo in Grecia (Rodi) da 10 anni. Ho la passione del giardinaggio ma la terra che ho non è delle migliori. Del resto il giardino è un po’ troppo grande e cambiare la terra costerebbe molto. Cmq ho un impianto goccia a goccia (ora chiuso perchè piove ogni giorno…) Provvedo anche a concimare con concimi in granuli.

La mia domanda è questa: perché il mio albero di limoni è cresciuto tanto e quest’anno ha fatto tanti frutti, mentre a 2 metri di distanza c’è un albero di aranci che non ha mai fatto neanche un frutto ed è cresciuto (in 10 anni) un terzo di altezza del limone? Sono nella stessa posizione, concimati e bagnati nello stesso modo.

( Noretta – Rodi )

Cara Noretta, se vuoi migliorare il terreno del tuo orto con più facilità puoi creare delle aiuole rialzate, ti consentirebbero di ridimensionare le aree destinate all’orto e facilitarti qualsiasi operazione. Quanto alla pioggia ‘mal comune mezzo gaudio’! Anche qui non smette mai e stanno per spuntare le radici pure a noi, non solo alle piante!

Ma veniamo al tuo problema. L’arancio è più esigente del limone, quindi ha bisogno di più nutrimento e terreno più fertile. Talvolta anche a distanza di qualche metro il terreno può cambiare molto, soprattutto in terreni difficili, poveri e sassosi, come suppongo il tuo, ma anche il mio in Maremma. Se quando hai trapiantato l’arancio non hai fatto una buca molto grande, difficilmente saprai cosa le radici hanno potuto incontrare poco sotto! Te lo dico per esperienza personale. In ogni caso concimalo con maggiore vigore, scegli concime specifico per aranci e aiutalo aggiungendo del compost alla base, nel tentativo di migliorare il terreno. Mandaci notizie da Rodi, quando puoi!  Saluti 🙂

Possiedo un terreno sassoso come fare per piantare carote e patate.

grazie

(Maria Antonietta – Treviso)

Risposta

Ciao Maria Antonietta, c’è solo un modo per piantare carote e patate in un terreno sassoso: togliere i sassi. Questo significa che tu devi fare uno scasso preventivo sul tuo terreno, cercando di asportare più sassi possibili. Gli ortaggi da radice non amano trovare ostacoli sulla loro strada, quindi devi fare in modo che ne incontrino meno possibile, tutto qui…

Per quanto riguarda le carote il problema è più facile da superare, perché puoi scegliere delle varietà più piccole, le cui radici scendono meno in profondità e, togliere i sassi in superficie, è sicuramente più facile.

E se non vuoi ripulire il terreno, fai delle aiuole rialzate e riporta nuovo terra. Ciao e buon orto!

La vangatura è importante o superflua? Su questo argomento i pareri sono molti e contrastanti. Iniziamo con il dire che gli strati del suolo che interessano l’orticoltore sono due: lo strato attivo, quello superficiale e fertile da dove le piante attingono il nutrimento, e quello inerte, più profondo e più povero e perlopiù inutilizzato.

Da una parte ci sono coloro che sostengono la necessità di giungere allo strato inerte del terreno per offrire alle radici uno spazio maggiore da esplorare, con un conseguente sviluppo delle piante in profondità e una minore estensione. Le lavorazioni profonde aumenterebbero i processi relativi alla fertilità del suolo e garantirebbero un terreno più ricco di sostanza organica.

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