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Quando pensiamo al mirtillo pensiamo al bosco e alle montagne del Nord Italia. Ma questo pensiero è giusto solo in parte: ci sono mirtilli in grado di vivere anche in pianura e al Centro Sud. 

Varietà

Esistono decine e decine di varietà di mirtilli, il più noto è il Vaccinum myrtillus, il mirtillo nero che noi tutti conosciamo per il colore blu viola e il sapore acidulo, che cresce spontaneo sulle nostre montagne. Mentre quello che compriamo al supermercato è il mirtillo gigante americano, il Vaccinum corymbosum, dalle bacche succose, dolci e poco soggette ad ammaccature, le cui dimensioni possono raggiungere anche il centimetro di diametro. Una pianta bella e longeva che merita di essere coltivata nei nostri giardini, ma essendo un’acidofila occorre fare attenzione al ph del suolo e al caldo eccessivo.

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Il rabarbaro (Rheum rhabarbarum) è ancora poco conosciuto in Italia, mentre ne fanno un gran uso i nostri cugini d’Oltralpe. I francesi lo coltivano un po’ ovunque, perché utilizzano i carnosi piccioli per fare ottime marmellate e gelatine, ma è ingrediente importante anche di molti altri piatti.

Avere sempre qualche ortaggio sconosciuto in giardino stimola la curiosità e l’apprendimento. Perché allora non scegliere il rabarbaro come prossimo ‘ospite’ da scoprire? E’ sicuramente un ortaggio ornamentale, per le grandi foglie e per i fusti rossi presenti in quasi tutte le varietà, e prelibato per il suo sapore unico.

Dove posizionarlo – E’ una pianta perenne che occupa un certo spazio, meglio dunque posizionarlo in una zona dell’orto dove possa crescere senza disturbare ed essere disturbato.

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Salve,
abito Tarquinia, provincia Viterbo, visto che vorrei piantare degli alberi da frutta mi piacerebbe avere vostri consigli su quali siano le possibili specie da coltivare dalle mie parti.
Grazie.
(Luca – Viterbo)

Risposta

Ciao Luca,
per tua fortuna abiti nel centro Italia, dove il clima è veramente favorevole alla coltivazione di tutte o quasi le specie da frutta che tu desideri – specie arboree del nostro clima mediterraneo ovviamente.
Per darti la possibilità di ispirarti su cosa scegliere, su quale specie e varietà in particolare, ti suggerisco di consultare il catalogo di questo sito specializzato nella coltivazione di specie da frutto antiche, che si trova proprio in centro italia. Se poi vuoi fare una ricerca specifica su qualche tipologia di frutta in particolare, esempio: il melo, il susino…scrivici che saremo più precisi. Altri spunti di riflessione li puoi avere leggendo questo libro sui frutti antichi che trovi qui linkato.
Salute e buon orto.

Mi presento: mi chiamo Matteo Strafella, ho 20 anni, risiedo a Monteroni di Lecce, diplomato nel Liceo scientifico Don Tonino Bello di Copertino (LE). Fin da bambino ho avuto la passione della campagna e del lavoro ad essa relativo e da un po’ di tempo, dopo una serie d’esperienze in questo campo, ho concentrato il mio interesse sulla coltivazione di piccoli frutti di bosco quali lampone, more, mirtillo, ribes.
Con il dovuto rispetto le chiedo lei cosa ne pensa di questo tipo di coltivazione? Alcuni di essi, soprattutto il lampone, considerando il clima, crescono in un ambiente ideale o rischierebbero di soffrire? Soprattutto le vorrei chiedere se dietro c’è un buon mercato e se sono facilmente vendibili. La ringrazio per l’attenzione e spero in una sua risposta che mi dia le giuste motivazioni per andare avanti in questo mio desiderio.

Distinti saluti 

Risposta

Ciao Matteo,
grazie innanzitutto del racconto che fai di te e della tua cortesia sincera che hai nel farlo. Sapere che ci sono giovani come te che hanno passione per la terra e la natura in genere ci fa sperare bene nel futuro.
Le coltivazioni di frutti di bosco come dici tu – svolte a livello professionale, in aziende vere che immettono il loro prodotto sul mercato – si concentrano prevalentemente nel centro – nord Italia per motivi principalmente climatici, edàfici – natura del terreno cioè – e tardizionali di conseguenza. Volendo sperare in risultati soddisfacenti, i frutti, che a mio avviso possono crescere con più successo anche in Salento potrebbero essere: more di rovo, fragole e uva spina; questo il mio pensiero. Noi di In-Orto però ti motiviamo ad andare sempre avanti nel tuo bel progetto di voler coltivare la terra, sia con piccoli che grandi frutti!
Salute e buon orto.

Cavolo valèL’altro giorno, andando a spasso per l’orto di Valeriano, mi sono trovata ad affrontare un mistero: il mistero del cavolo nero! Che cavolo di mistero è? Direte. Ebbene, di misteri ce ne sono di ogni tipo, così pure di cavoli – appunto!

Ma adesso vi spiego. Come spesso faccio, stavo curiosando qua e là nell’orto altrui, in questo caso in quello di Valeriano, quando a un certo punto vedo dei cavoli enormi cresciuti a dismisura, e dico: “Cosa fai andare a frutto i cavoli neri per raccoglierne i semi?”. E lui mi risponde: “Non sono mica cavoli neri, sono frasconi”.

 

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Foto 2Abbiamo visto come coltivare il cavolo cappuccio e abbiamo visto come sia possibile seminarlo da gennaio a settembre a seconda del periodo di raccolta o della varietà prescelta. Perché ci sono cavoli cappucci che potremo raccogliere in estate o in autunno, altri che potremo raccogliere in inverno e altri ancora che potremo raccogliere la primavera successiva!

E proprio di questo vogliamo parlare oggi, per aiutarvi nella scelta delle varietà più giusta.

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Parliamo ancora di aglio!? Ma non abbiamo già detto tutto a proposito di questo fantastico bulbo? Non proprio: non abbiamo mai parlato delle varie tipologie. E se vogliamo diventare dei veri esperti di ‘aglio’ dobbiamo sapere la differenza tra aglio bianco, aglio rosa e aglio rosso!

L’aglio bianco è quello più comune e maggiormente coltivato in Italia, lo si può infatti trovare un po’ ovunque. Sono bulbi dal sapore deciso che possono essere seminati sia in autunno che a gennaio-febbraio, quando il terreno lo permetterà. Ma anche all’interno della ‘categoria’ aglio bianco, esistono diverse varietà.

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Ho comprato in primavera una piantina di origano in vaso. L’ho trapiantata nell’orto e ora è cresciuta e fiorita. Però è cresciuta in larghezza e non in altezza. Ha raggiunto 10 cm mentre, ma voi dite che dovrebbe arrivare a circa 50. Dove sbaglio? Grazie e buona sera

(Maria Pia – Montanera – Cuneo)

Cara Maria Pia, esistono diverse varietà di origano. Il più comune, ovvero l’Origanum vulgare può raggiungere anche gli 80 cm di altezza, ma per esempio Origanum compactum, usato solo come aromatica, ha dimensioni inferiori. Oppure semplicemente il tuo origano deve adattarsi al nuovo ambiente prima di raggiungere dimensioni maggiori. Guarda bene il cartellino di acquisto e poi fammi sapere. Un caro saluto.

L’unica controindicazione alla melanzana (Solanum melongena) sul balcone è lo spazio. Non è una pianta piccola è vero, ma anche una sola pianta può essere sufficiente se vogliamo assaporare la sua polpa e ammirare le sue foglie verdi venate di porpora e i suoi fiori violetti dal cuore giallo. Quindi stringete bene i vasi l’un l’altro, eliminate una seduta, oppure usatela per metterci sopra un vaso largo e profondo 40 cm e piantateci dentro la vostra melanzana: talvolta è meglio avere un ospite in meno e una melanzana in più.

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Decorativo, elegante, coloratissimo con i suoi rossi intensi, il giallo, il viola e l’ arancio vivo e con forme differenti (a cornetto, rotondo, a lampioncino), il peperoncino vivacizza l’orto dandogli un tocco vagamente esotico.

Tra le varietà più decorative consiglio il Big wonder, mentre chi vuole provare il famigerato e piccantissimo Habaner deve stare attento a non piantarlo in habitat troppo freddi.

Ora è tempo di raccolta per molte specie di peperoncino.
Raccoglieteli quando sono completamente maturi, lasciando sulla pianta una parte del picciolo. E poi sbizzarritevi in ghirlande oppure seccateli in forno (non oltre 35° per non ridurne l’aroma) e fatene polvere per insaporire i vostri piatti.

foto di *FataNera* da flickr

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