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Siete particolarmente orgogliosi del vostro orto sia per gradevolezza estetica che per sostenibilità ambientale? Ebbene c’è un concorso che potrebbe ripagare il vostro impegno e apprezzare il lavoro che avete svolto.

Si tratta del concorso ‘Orto fai da te 2019’, indetto dal centro culturale Cascina Cuccagna, con sede in una seicentesca cascina nel centro di Milano, e Nostrale, associazione milanese che si occupa di valorizzare la cultura agricola e alimentare. ‘Orto fai da te’ intende promuovere la realizzazione e la cura di spazi verdi produttivi in ogni luogo, in campagna come in città, dove gli orti urbani si stanno espandendo a macchia d’olio, sui balconi, sui tetti, nei parchi e in ogni angolo abbandonato o in disuso.

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Orto collettivoNegli ultimi anni abbiamo assistito ad un fenomeno insolito e inarrestabile: la moltiplicazione degli orti all’interno di tessuti urbani e di contesti sociali inconsueti come scuole, ospedali, carceri, ecc. È come se gli orti fossero usciti dalle loro recinzioni, avessero scavalcato i confini e si fossero diffusi ovunque, alla ricerca di nuovi spazi e nuove funzioni, oltre a quella atavica di luogo dove ci si procura il cibo. Con la convinzione, sempre più condivisa, che coltivare un orto faccia bene alla salute, allo spirito e al portafoglio.

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Orto 1000Un orto come regalo di nozze non è cosa che accade tutti i giorni. Eppure a Maria e Simone è successo perché l’hanno fortemente voluto. Già da fidanzati andavano in giro per poderi a fantasticare su quale sarebbe stato il pezzo di terra più adatto alle loro esigenze. Fino a quando finalmente hanno individuato un oliveto di 2000 mq sulle prime colline intorno a Scandicci in provincia di Firenze. Quando è arrivato il momento di decidere la data del matrimonio non hanno avuto dubbi su cosa chiedere come regalo di nozze a parenti e amici: “Facciamoci regalare il ‘nostro’ oliveto!”.

“Per prima cosa abbiamo fatto una lista di nozze on-line – racconta Maria – dove ciascuno poteva contribuire, secondo le proprie possibilità, a realizzare il nostro sogno ‘terreno’”.

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Orti LabirintoA Montebelluna, in provincia di Treviso, c’è un grande orto sociale (ben 8800 metri quadrati) dove si coltiva oltre agli ortaggi la gioia e il piacere di stare insieme. E’ vero che questo accade un po’ in tutti gli orti sociali, ma questo orto si contraddistingue per più motivi, per esempio ha la forma di un enorme labirinto e quando lo si vede in foto (purtroppo non ho avuto il piacere di vederlo di persona) e soprattutto dall’alto, assume le proporzioni di un progetto veramente spettacolare.

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I romani definivano se stessi ‘fortissimi viri et milites strenuissimi ex agricolis’, ovvero un popolo valoroso che proviene dal mondo agricolo. Erano legati alla terra perché ne conoscevano l’importanza per il sostentamento della popolazione, e scrivevano tanto di filosofia quanto di agricoltura. Tra gli autori di trattati di agricoltura, in prosa o in versi, troviamo Catone, Varrone, Virgilio, Plinio e Colummella.( * ) E molte delle cose scritte allora sono ancora oggi validissime!

Forti di questo ‘passato agricolo’ ci sono tutt’ora nella capitale persone e associazioni che intendono riscoprire e recuperare quanto perduto in questo senso, creando orti sociali e giardini condivisi. Uno fra tutti il progetto didattico Hortus Urbis, nato dalla collaborazione tra Zappata Romana, associazione formata da architetti che da tempo si occupa di censire tutti gli spazi verdi all’interno della capitale, e l’ente pubblico che gestisce il Parco dell’Appia Antica.

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Orti anzianiIl loro nome parla chiaro: ‘Orti degli anziani’. L’unica prerogativa indispensabile per accedere a questi orti è infatti l’età pensionabile. Se sulla carta d’identità sei classificato come ‘pensionato’, ecco allora che puoi fare la domanda per avere uno di questi quaranta orti viareggini.

Gli orti per anziani sono ubicati nella ‘periferia’ (ormai non lo è quasi più) di Viareggio Nuova, al 168/a della via Aurelia Sud. Un’oasi di vitalità, incontro e socializzazione all’interno della città. Con questo intento sono nati questi orti nel 1984, per iniziativa del Comune di Viareggio, e con questo intento continuano a vivere e a ospitare coloro che oltre alla ‘briscola’ e alla passeggiata lungomare, preferiscono spezzare la routine e la monotonia di giornate tutte uguali, mettendo le mani nella terra e coltivando verdure.

 

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MazzorboDue sono le isole da sempre dedicate alla coltivazione degli ortaggi all’interno della laguna veneziana: S. Erasmo e Mazzorbo. Anche se la prima per ampiezza e vocazione (l’isola di S.Erasmo è più alta sul livello dell’acqua) è quella che offre maggiore offerta e varietà, Mazzorbo gode di una sua precisa caratterizzazione e di un fascino tutto particolare a cui è difficile sottrarsi.

Per quanto mi riguarda sono approdata con il vaporetto alle sue sponde colorate, in una sera d’estate e mi sono immediatamente persa nei suoi orti circondati da mura di mattoni rosati, solcati da canali orlati di fiori spontanei e affiancati dalle vigne di uva Dorona, così chiamata per il suoi grappoli colore dell’oro.

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Orti Pintiorti dipintiE così ora anche Firenze, come molte altre città italiane, ha il suo Community Garden: Orti Dipinti è il primo orto sociale in pieno centro storico. Il suo nome è dovuto proprio al fatto che si trova in Borgo Pinti, di fronte al ‘mitico’ Four Seasons Hotel. Sembra che questo Borgo abbia da sempre una speciale vocazione verso gli orti, e quelli che vi si coltivavano in passato erano così belli che i pittori venivano a dipingerli. Per cui il nome Orti Dipinti ha oggi, come allora, più di un significato.

Un alto muro giallo divide questo luogo dalla strada e per giungervi occorre oltrepassare un cancello e attraversare unpiccolo, ma delizioso e inaspettato giardino. Ma ancora più inattesi sono questi orti curati e accoglienti, creati dentro grandi cassoni in legno.

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