Articoli

A Bastiglia, piccolo comune, in provincia di Modena, è nato un orto per creare socialità e dare ai ragazzi l’opportunità di riscoprire la terra e i suoi valori

- Giardino Volante -Da una sfera di muschio alla coltivazione dell’orto. Pur cambiando le dimensioni il contenuto non cambia: si parla di terra, di verde, di natura e di vita. L’associazione ‘Il Giardino Volante Onlus’ con sede a Firenze, nata per diffondere la cultura dell’inclusione e dell’integrazione attraverso attività legate alla natura, in particolare per ragazzi e adulti con disabilità. Attraverso le attività di giardinaggio e orticoltura tutte le persone possono potenziare le loro capacità motorie, cognitive e relazionali: una sorta di potere curativo della terra e della natura che è sempre più apprezzato nei contesti socio ricreativi come mezzo di supporto psicosociale.

Le passeggiate nel verde sono diventate il migliore anti-stress in circolazione a costo zero per chiunque, quindi non c’è da stupirsi che la cura dell’orto e del giardino possano essere una pratica terapeutica anche per le persone con disabilità.

Continua a leggere

Orto sottovico“Là dove c’era un prato verde ora c’è una città…” in genere è così che funziona, togliere spazi verdi per cementificare, proprio come cantava Adriano Celentano nel ragazzo della via Gluck. Eppure, per quanto possa sembrarci strano, può succedere anche il contrario e dove c’era una discarica può nascere un giardino. E che giardino!

E’ successo a Vico d’Elsa, un piccolo paese vicino a Poggibonsi e al rinomato borgo medioevale di San Gimignano, in una zona ad alta vocazione turistica. Molti anni fa, per l’esattezza nel 2008, è nato il Giardino Sottovico per mano di alcuni appassionati coltivatori di piante grasse, che arrivati ad avere così tante piante da non sapere dove metterle cercavano un luogo dove custodirle. Quel luogo è stato trovato al limitare del paese, in una zona a rischio geologico, usata come discarica. E così sulla spinta di una passione individuale è nato un progetto collettivo: un orto botanico a valenza sociale.

Continua a leggere

Salve,
coltivo un piccolo orto sociale e vorrei impiantare un allevamento di lombrichi;
come posso avviare un allevamento per produrre un buon compost?
Grazie.
(Luca)

Ciao Luca,
la tua idea è bellissima, oltre che molto intelligente!
Per allevare lombrichi devi creare un ambiente adatto alla vita di essi, una sorta di compostiera dove ci sia il cibo – sostanza vegetale morta, tipo foglie secche – e l’habitat dei lombrichi -vterra di origine minerale – ti serve inoltre lo starter per iniziare, cioè una quantità minima di lombrichi che dovrai acquistare da chi li produce e vende. Per avere tutte le informazioni utili su come avviare la produzione di compost tramite allevamento di lombrichi, leggi con attenzione l’articolo che trovi nel link, e visita i siti consigliati in esso.
Ti suggerisco anche la visione di questo mini documentario sui lombrichi!
Sarebbe bello tu proponessi l’allestimento dell’allevamento dei lombrichi comune, per tutto l’orto sociale, una mia idea che ti propongo!
Salute e buon orto.

PanoramicaGli orti ultimamente nascono ovunque, anche in luoghi insoliti e curiosi. E’ il caso del BibliOrto, l’orto nato all’interno della BiblioteCaNova all’Isolotto, un quartiere storico della periferia fiorentina. “Qui gli orti prima erano ovunque – spiega Stefano Beltramini, bibliotecario ortista, responsabile del progetto – adesso invece sono relegati in una striscia lungo l’Arno. Fare un orto qui dunque, è stato un po’ come tornare alle origini”.

Il BibliOrto fiorentino è stato un precursore, se così si può dire, della tendenza che ha come obiettivo l’inserimento degli orti nei tessuti urbani a scopo didattico ed educativo. E’ infatti dal 2009 che sono iniziati ‘i primi colpi di zappa’ tra i libri di questa frequentatissima biblioteca, grazie all’impegno di un gruppo di volontari e all’aiuto di SlowFood Firenze.
Continua a leggere

orto olmoL’Orto di Olmo non è soltanto un orto. E’ qualcosa di più di un semplice quadrato di terra dove si seminano e si raccolgono ortaggi. E’ un luogo aperto, dove ciascuno di noi può andare e tornare con qualcosa di prezioso. Certo anche un pomodoro, un mazzetto di bieta o un pugno di fave, ma sarà più facile raccogliere un alito di vento, un profumo dimenticato, una pace inaspettata. Più che saziare lo stomaco è un orto che sazia l’anima.

Non chiedetemi perché, ma è così. Tuttavia una piccola idea me la sono fatta. Credo che lì si respiri e si coltivi l’amore e la passione per la terra, per la natura, non solo quella trasmessa da chi come Alessandro  da anni si prende cura di questo appezzamento di terreno, ma anche di chi nel tempo è passato di lì e lì ha lasciato un pensiero, un’emozione, una sensazione legata alla vera essenza della vita.

Continua a leggere

Zap e BertaFiori, insalatine e una tazzina di caffè….Da Zap funziona così! Cos’è Zap? E’ l’acronimo di Zona Aromatica Protetta. Un ‘luogo-progetto’ che si trova all’interno dell’antico chiostro di Santa Maria Maggiore a Firenze ( a due passi dalla Stazione di Santa Maria Novella ), che nasce con l’intento di diventare un punto di incontro per giovani, idee e creatività. Uno spazio all’insegna del binomio ‘cultura-coltura’, sempre più utilizzato e collaudato.

Al suo interno sono infatti raggruppate una serie di associazioni culturali: dal Festival dei Popoli (impegnato da oltre cinquanta anni nella promozione e nello studio del cinema di documentazione sociale) allo sportello Informagiovani del comune di Firenze, dallo studio di Radio Fleur (la web radio sempre del comune) al Toc Toc Firenze (web magazine curato da un collettivo di giovani studenti).

Continua a leggere

Passeggiando nel centro di Madrid, in prossimità di Plaza Latina, mi sono imbattuta casualmente in un luogo fantastico ‘Il Campo di Cebada‘. Non è un monumento storico, né tanto meno un museo, ma uno spazio sociale all’aperto, con orto, alberelli, pergole, pedane, sedute, teatro, campetto da calcio e basket.

Tutto è costruito con materiale di recupero: vecchi bancali di legno, tubi di ogni genere, impalcature di ferro, bobine industriali, vecchi elettrodomestici e ogni recipiente dismesso serve alla raccolta dell’acqua piovana per le innaffiature. Ma non per questo Campo di Cebada è meno affascinante, tutt’altro!

Continua a leggere

© 2021 Bonduelle InOrto