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Allora, dove eravamo rimasti? Nel precedente post abbiamo affrontatola semina, il trapianto e la concimazione del pomodoro, quindi ci resta ancora molta strada da fare prima di arrivare alla raccolta! A quali ortaggi è possibile accostare il pomodoro? Come sostenerlo o come annaffiarlo? Guardiamo come è possibile fare crescere il pomodoro in modo ‘sano e robusto’…

Avvicendamento – ovvero chi può seguire e chi può precedere il pomodoro all’interno di una rotazione colturale. Il pomodoro può precedere un po’ tutte le colture, fatta eccezione per gli ortaggi della sua stessa famiglia (Solanacee): peperoni, melanzane e patate. Può invece essere seguito da spinaci, lattughe invernali e cipolle.

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Sono appassionato della campagna e possiedo un piccolo appezzamento di terreno dove coltivo frutta ed ortaggi vorrei fare la rotazione biologica degli ortaggi.

Vorrei sapere gli spinaci, la bietola, e il basilico assieme a quale famiglie di appartenenza si possono coltivare?

(Giuliano)

Risposta

Ciao Giuliano, ho appena scritto un post con tabella sulle consociazioni fra ortaggi che sicuramente ti sarà di grande aiuto. Lì potrai trovare tutti gli ortaggi da potere coltivare insieme,  compresi bietola e spinaci, non c’è il basilico ma posso dirti che sta benone tra i pomodori!

Se invece vuoi conoscere la rotazione tra famiglie (dove ho coltivato una carota, ovvero un’ombrellifera, cosa posso coltivare in seguito?) eccoti un altro articolo che parla proprio dell’avvicendamento (successione) tra famiglie di ortaggi.

Spero di avere soddisfatto ogni tua esigenza, ma se hai altre richieste scrivici ancora!

Il fagiolo ( Phaseolus vulgaris) in Toscana è più che un ortaggio è un mito.

E’ un po’ come il cavolo nero: senza questi due ortaggi non esisterebbe la cucina toscana.
Dalla ribollita al fagioli all’uccelletto, dalla zuppa di farro ai classici fagioli al fiasco. Ma prima di metterli in tavola dobbiamo imparare a coltivarli.

La patata è un po’ come il pomodoro (oltretutto appartengono ambedue alla famiglia delle solanaceae): si usa tantissimo, piace a tutti e chiunque abbia un pezzo di terra prima o poi non potrà fare a meno di coltivarla!

Bene, bene…dopo avere visto come, dove e quando seminare il carciofo è arrivato il momento di vedere con quali altri ortaggi possiamo accompagnarlo, non nel piatto, ma nell’orto naturalmente! E capire come coltivarlo al meglio: la cosa più difficoltosa è l’impianto, dopodiché possiamo, non dico abbandonarlo a se stesso, ma quasi. Allora facciamo attenzione a questa prima fase perché lo sforzo iniziale sarà ampiamente ripagato in un secondo tempo: il carciofo riempirà di grande soddisfazione sia il nostro stomaco che il nostro occhio!

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Ogni tanto è bene ritornare a parlare della rotazione degli ortaggi, perché è una pratica importantissima per la buona riuscita di un orto. La rotazione ci aiuta a mantenere l’orto produttivo, perché ne aumenta la fertilità, e ci aiuta a tenere lontani gli agenti patogeni di molte malattie che spesso tendono a insediarsi nel terreno.

Abbiamo già visto quali possono essere i vari criteri da seguire per approntare dei validi schemi di rotazione, uno di questi è alternare le varie famiglie degli ortaggi. Ma non mi sembra di avervi mai detto in che ordine fare seguire le diverse famiglie.

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La rotazione è un argomento vecchio come la terra, sembra che abbiano iniziata a praticarla addirittura nel medioevo. E una materia così ricca di storia non è pensabile liquidarla in quattro e quattr’otto, quindi se avete già digerito i criteri base elencati nella parte 1, ecco che ve ne suggerisco altri due, poi giuro che ho finito.

3.Un altro criterio da seguire è quello di alternare piante appartenenti a famiglie diverse. Vale a dire ad una leguminosa potrà succedere una crucifera , poi una solanacea, un’ombrellifera, e così via.

4. Infine potrete organizzare la vostra rotazione tenendo conto della parte della piante che viene utilizzata maggiormente. Per esempio iniziamo con le piante di cui si consumano i frutti (melone, peperone, pomodoro, piselli,ecc.), per poi passare a quelle di cui si consumano i fiori (carciofo, broccolo, zafferano, ecc.), successivamente agli ortaggi da foglia ( cavoli, indivie, sedano, spinacio, ecc.) e per chiudere quelli da radice (aglio, carota, cipolla, porro, ecc.).

Ho parlato troppo? Pazienza, questa volta l’argomento lo richiedeva. A voi adesso la scelta di quale metodo adottare, ma ricordatevi sempre di annotare cosa coltivate e dove: la memoria a volte è fallace.

foto di Burpee Gardens da flickr

 

Nel progettare e ad organizzare l’orto dobbiamo sempre tenere conto della rotazione degli ortaggi’ o ‘dell’avvicendamento delle verdure’. Non preoccupatevi, il nome sembra complicato, ma la tecnica è semplice. Funziona così: le piante non amano stare sempre nello stesso posto, perché soprattutto le più affamate l’anno dopo trovano il terreno troppo povero per i loro gusti, ecco allora che occorre sostituirle con altri ortaggi che al contrario arricchiscono il suolo, e così via negli anni: ogni stagione l’ortaggio giusto al posto giusto. La rotazione ci insegna a fare questo, consigliandoci l’ordine in cui gli ortaggi, appartenenti a famiglie e specie diverse, devono susseguirsi su uno stesso appezzamento di terreno nel corso delle varie stagioni.

Se non l’avete mai praticata è arrivato il momento di farlo, perché migliora la qualità e la resa della produzione orticola, controlla la crescita delle malerbe, contrasta insetti e malattie e salvaguarda la fertilità del terreno. Di conseguenza diminuisce la necessità di diserbanti, concimi e antiparassitari. Insomma un vero toccasana sia per il nostro orto che per le nostre finanze.

Per individuare quale rotazione ci è più congeniale dobbiamo tenere conto di alcuni criteri:

1. Le rotazioni più lunghe (4-8 anni) danno risultati migliori, ma dobbiamo ricordare di inserire sempre nel loro interno delle leguminose, perché sono quelle che hanno maggiori proprietà fertilizzanti. Inoltre se optiamo per una rotazione quadriennale sarà opportuno suddividere l’orto in quattro particelle, dove si alterneranno le verdure pianificate.

2. E’ buona regola partire con una leguminosa (esempio: piselli o fagiolini) per passare poi ad una pianta con elevate esigenze nutritive, come la patata, che può beneficiare ampiamente della fertilità residua, seguita poi da un ortaggio un po’ meno vorace, come la cipolla, per poi terminare con uno poco esigente, come la carota e poi di nuovo daccapo.

Ma non finisce qui. L’ argomento è…fertile. Seguitemi nella seconda parte della rotazione degli ortaggi, prossimamente su questo blog.

foto di dadavidov da flickr

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