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Che lo si coltivi come annuale o come perenne, il cardo (Cynara cardunculus) è una pianta spettacolare! Se lo lasceremo crescere nell’orto liberamente e senza restrizioni, avremo una pianta dalle grandi foglie argentate che si aprono a fontana, dal cui centro si svilupperà il fiore, simile a quello del carciofo: un bellissimo pennacchio blu-violetto che talvolta raggiunge quasi i due metri di altezza. Una volta appassito il fiore, la pianta secca, ma lascerà alla base dei nuovi germogli, dai quali si svilupperanno nuove piante.

Se invece vogliamo raccogliere il cardo ogni anno, ci perderemo la sua spettacolare fioritura, ma potremo preparare piatti sani e gustosi, ricchi di sali minerali, ferro e potassio. Ecco allora come coltivarlo.

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La rotazione delle colture è uno dei fondamentali dell’orto biologico se vogliamo che i nostri ortaggi crescano sani e rigogliosi senza l’aiuto di sostanze dannose. Cos’è la rotazione? E’ l’alternarsi dei vari ortaggi all’interno delle varie parcelle dell’orto, ovvero: quando togliamo i peperoni da un’aiuola cosa possiamo piantarci dopo? Perché coltivare sempre la stessa specie nello stesso appezzamento di terreno comporta un impoverimento del suolo e l’esaurimento di sostanze nutritive, favorisce inoltre la maggiore crescita delle malerbe e il moltiplicarsi di parassiti e malattie specifiche della specie.

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CetrioloHo cercato e ricercato su InOrto un post sul cetriolo e non l’ho trovato! E mi sono chiesta come sia possibile, quindi con l’intento di porre subito rimedio a questa nostra mancanza, ecco tutto o quasi tutto, quello che occorre sapere per coltivare il cetriolo nell’orto.

Il cetriolo, cucumis sativum, appartiene alla famiglia delle cucurbitacee, come zucca, melone e anguria, e forse a causa delle sue origini sub-tropicali, soffre il freddo e richiede temperature elevate: mai sotto i 10° e comunque meglio se superiori ai 20°. Il cetriolo è ampiamente diffuso sia in Italia, dove in cucina risente molto delle varie tradizioni locali, che in Europa, dove già all’inizio del secolo scorso, considerandolo ortaggio prelibato, veniva coltivato in specifiche serre pur di farlo sopravvivere e poterlo mettere in tavola.

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Cavolo cappuccioIl cavolo cappuccio (Brassica oleracea capitata) è una grande risorsa della cucina invernale, ma anche primaverile ed estiva, a seconda del periodo di semina e della varietà prescelta. Ma è soprattutto in inverno, quando tutte le altre verdure scarseggiano, che il cavolo cappuccio ci viene in soccorso e, sia crudo in insalata che cotto stufato, ci aiuta a risolvere un pasto. E se coltiveremo una varietà rossa avremo, oltre a tante proprietà antiossidanti, anche un bel tocco di colore prima nell’orto e poi a tavola.

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Salve,
ho iniziato da poco a fare l’agricoltore,
dopo la raccolta delle fave, cosa posso piantare a maggio di ortaggi?
Grazie

(Basilisco)

Risposta

Salve Basilisco,
hai fatto bene a seminare le piante delle fave nell’orto, penso sempre che quell’ortaggio, così speciale e rustico, sia tanto benefico alla terra che la ospita quanto all’uomo che se ne ciba.
Riguardo a cosa tu potresti mettere a dimora in maggio, in seguito alle fave, direi praticamente tutti gli ortaggi che credi, i quali si avvantaggeranno della precedente coltura che è miglioratrice della fertilità fisica e nutrizionale del terreno, ecco alcuni suggerimenti: pomodori, peperoni, zucchine…eviterei altre leguminose come i fagioli o piselli che potrebbero essere seminati in terreni già sfruttati da altre colture.
Salute e buon orto!

zucca ortoLa zucca è l’ortaggio emblema dell’autunno. E’ il primo ortaggio che vediamo entrando in questo periodo in un orto: il suo colore, la sua forma, le sue dimensioni, la rendono irresistibile e attraente. Non è un caso se le feste e le sagre in suo onore si sprecano!

E vedendola non possiamo fare a meno di pensare: l’anno prossimo la seminerò anch’io! Oppure, se abbiamo già provato a coltivarla in precedenza, nascerà in noi la voglia di provare altre forme e altre varietà. Ma non è un ortaggio a cui pensare all’ultimo momento: le sue dimensioni esigono una riflessione anticipata e se vogliamo seminarla in primavera sarà bene pensare fin da adesso a dove posizionarla!

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Salve a tutti. Ho preso da poco un pezzettino di terra per farci il mio orto. Purtroppo fino ad ora non ho potuto coltivare nulla .. Tra circa 15 giorni dovrei cominciare a vangare il terreno che é stato abbandonato per ben 4 anni. Dopo aver fatto tutti i progetti su cosa coltivare e come,  mi sorge un dubbio (premetto che non é molto grande il terreno), saranno 70/80 mq massimo… 

Dicevamo, siccome non é molto grande per accogliere molte varietà  di ortaggi (quelli che vorrei coltivare sono: pomodori-insalata-melanzane-peperoni-aglio-cipolle-cetrioli-fagiolini-piselli-fave-broccoli), come faccio a coltivarli tutti? Mi spiego meglio.. GLI  ORTAGGI  ESTIVI  POSSONO  ESSERE  COLTIVATI  AL  POSTO  DI  QUELLI  CHE  CI  SONO STATI  IN  INVERNO  E  VICEVERSA? Perché non potrei permettermi degli spazi dove coltivare solo alcuni tipi di ortaggi… Attendo risposte..GRAZIE!!!!

(Lorenzo)

Risposta

Ciao Lorenzo, è chiaro che tu debba fare così altrimenti, come hai giustamente intuito, non puoi farcela a coltivare tutto allo stesso tempo. Inoltre è proprio così che si fa!

Siccome è la prima volta che ti cimenti nella coltivazione di un orto ti consiglio di andarci piano e non esagerare: meglio coltivare una pianta in meno, ma prendersela con calma e curare bene e con attenzione quelle che deciderai di coltivare.

Potresti comunque nella successione tenere conto di qualche buona regola riguardo la rotazione degli ortaggi, come quella di non mettere sulla stessa parcella un ortaggio appartenente alla stessa famiglia dell’ ortaggio che l’ha preceduto. Quindi per esempio, dopo il pomodoro meglio coltivare l’aglio e non un peperone o dopo una fava meglio non mettere dei fagioli, ma in questo caso andrà benissimo un peperone ecc. Più sulla parcella farai girare ortaggi appartenenti a famiglie diverse e meglio sarà. Naturalmente sempre tenendo conto delle tue esigenze di spazio e dei tuoi gusti!

Per questo motivo non sarebbe male se tu ricordassi quali ortaggi si sono susseguiti nella stessa parcella, magari segnandelo su carta.

Le rotazioni ben eseguite allontanano le malattie! Buon Orto!

Vivo al Nord e coltivo un piccolo orto biologico ma ogni anno ho problemi con le piante di pomodoro, che dopo alcune settimane dall’impianto cominciano ad ammalarsi. Le foglie seccano gradualmente fino a far morire la pianta. Al contrario, per fortuna, i pomodori sono sani ma la produzione si arresta già in agosto per il motivo citato prima.

Ciao Nara, scrivo per due motivi: il primo è che da molto tempo non ricevo piu’ le newletter (ora mi sono iscritto nuovamente ), il secondo è questo: ho messo in quasi tutte le aiole dei pomodori, in alcune quasi sicuramente sovrapponendo la coltura gia’ fatta l’anno passato, e quindi al 90% si ripetera’ anche per il prossimo anno; poiché non mi sono appuntato le varie colture, la giusta rotazione non ci sarà. Non mi va di far riposare magari un quarto di orto; secondo te se io effettuassi la semina di un giusto sovescio (magari alternando una filetta di ortaggi ad una di sovescio) pensi che possa ovviare al problema? Grazie se mi risponderai. Ciao

(Renzo Rosa)

Risposta

Caro Renzo, come potrei non risponderti: sei stato tra i primi a seguire InOrto e a fare i primi positivi apprezzamenti! Ma veniamo alla tua domanda, ovvero se un buon sovescio può sostituire una buona rotazione…. e la mia risposta è sì e no. Vale a dire che una buona rotazione non significa per forza tenere fermo un pezzo di terra , ma significa seminare delle leguminose (fagiolo, fave, piselli, ecc…) dove l’anno prima hai seminato i tuoi ‘amatissimi pomodori’. Basta un minimo di organizzazione e il gioco è fatto! Ma se proprio per te è un’impresa segnarti su un un pezzo di carta dove hai seminato i vari ortaggi, allora un buon sovescio può esserti di aiuto, perché sicuramente rivitalizza la terra delle tue aiuole e, in pratica, svolge anche la funzione della rotazione. Il sovescio e la rotazione sono due tecniche basilari per l’orto, e in genere l’una completa l’altra e non la sostituisce, ma io sostengo che ciascuno debba fare il proprio orto su misura in base alle proprie necessità ed esigenze, sperimentare e divertirsi…

A questo proposito ti invio il link di una risposta che ho appena formulato per Beatrice, in cui spiegavo come utilizzare la veccia sativa come sovescio dopo la coltivazione dei pomodori. A mio avviso tu puoi seminare la veccia sativa anche in autunno, perché se mi ricordo bene tu abiti al sud, dove le temperature ti consentono di effettuare la coltivazione della veccia in autunno, quando le prime piogge potranno aiutare la semina.

Un caro saluto Renzo  e se hai ancora bisogno sono qui!

Come sappiamo gli ortaggi sono vegetali vagabondi e non amano mettere radici  a lungo nello stesso posto. La tecnica della rotazione ci ha fatto scoprire quanto questo sia salutare per l’orto. E proprio per accompagnare e per aiutare i vari ortaggi in questo loro peregrinare da una parcella all’altra, abbiamo stilato un elenco delle specie più usate con il relativo numero di anni che dovremmo attendere prima di ripiantarli nello stesso posto. Ma non facciamoci intimorire dai numeri! Bisogna conoscere le regole per poi saperle interpretare!

aglio – attendere 4-5 anni

asparago – l’asparagiaia resta sul terreno per molti anni, ma una volta che avrà esaurito la sua produttività, dovremo attendere 7-8 anni prima di riposizionarla sullo stesso terreno.

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