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Buongiorno!
Mi chiamo Katia, abito a Pratolungo, piccola frazione di Vinadio in provincia di Cuneo.
Ho lavorato 12 anni in banca, ed ora gestisco un rifugio in estate e faccio l’atleta professionista in inverno, desidero avere qualche cosa di mio, il rifugio lo affitto…e pensavo di fare un agriturismo, associando ovviamente la coltivazione della terra attorno..
Pratolungo, lo dice il nome stesso, è una frazione piccolina a 980 mslm con molto terreno pianeggiante..e dovessi affittare più terra non avrei problemi.
Avrei bisogno di un suggerimento a riguardo; attualmente sto pensando a coltivare un terreno, di circa 3-4 ettari, tutto pianeggiante, terreno molto sano, pietre e terra, e particolarmente ventilato.
Lascio perdere lo zafferano perchè un amico già lo coltiva poco più giù, a quota 700 mslm, e non voglio fargli concorrenza.
So che dico una stupidaggine, ma tipo il goji, o qualche pianta “particolare” che al momento può essere ben inserita sul mercato, oppure qualche cereale; per quanto riguarda la vendita ti dico che l’avrei praticamente certa, ho un amico che ha un mulino poco distante …grazie!!!
(Katia – Pratolungo Vinadio – Cuneo)

Risposta

Ciao Katia,
grazie per averci raccontato belle cose della tua vita.
Considerato la tue professioni di bancaria e atleta professionista ti suggeriamo innanzitutto di iniziare gradualmente la tua carriera di imprenditrice agricola, magari facendo anche dei corsi di formazione a riguardo e di non iniziare l’avventura da sola ma con l’aiuto di tecnici del settore, agronomi sostanzialmente.
Considerato poi che la tua coltivazione è associata ad un agriturismo secondo noi la direzione da prendere potrebbe essere quella di coltivare prodotti da consumare o comnuque vendere direttamente ai tuoi clienti che ospiterai nella struttura, per questo ci viene in mente: piccoli frutti – lamponi, mirtilli, fragole; il goji si è una bella pianta, ma è una solanacea, parente del peperoncino e a 980 metri di altitudine avrebbe un periodo vegetativo corto. Pensando ai cereali invece potresti avviare la coltivazione di specie antiche di grani, orzo, segale, da far macinare al tuo mulino vicino, per vendere farine multicereali.
Ecco queste nostre idee; ci tieni aggiornati poi sul futuro?
Salute e buon orto.

Salve,
amo io ballo, odio gli allevamenti intensivi e trovo giusto che ognuno abbia un proprio orto…per diminuire le grandi serre dove vengono usati grandi macchinari, che inquinano! La mia domanda è, quali sono le migliori marche di terricci, e perché i trattamenti abbassano la genuinità dei prodotti?
Grazie
(Marco)

Salve Marco,
ci piacciono le tue passioni, per il ballo e per l’orto, il tuo pensiero riguardo l’autoproduzione spero sia contagioso per tutti!
Per quanto riguarda i terricci in commercio ce ne sono tanti tipi, marche e prezzi, in questa sede non posso fare pubblicità di una marca specifica rispetto ad un’altra, per questo ti invito a chiedere al tuo rivenditore di fiducia che ti consiglierà al meglio…aggiungo in coda che alla fine il miglior terriccio è sempre quello che ci produciamo noi stessi con il compostaggio!
Un prodotto dell’orto è tanto più genuino quanto più naturale possibile, i trattamenti che si danno alle pianta invece sono spesso lontani dai cicli naturali e per questo allontanano il prodotto dalla genuinità.
Salute e buon orto.

Amo l’orto e il giardino con frutti, uso però solo metodi naturali.

Ho nel mio giardino una pianta di araucaria di 20 anni alta 4 metri il tronco é pieno di resina bianca e i pochi rami rimasti si sono seccati, pero’ in basso, alla base della pianta, si sono formati nuovi rami cosa mi consigliate di fare? Vi ringrazio aspettando vostre notizie..

(Giovanni – Mantova)

Risposta

Ti confesso che non sono un’esperta di piante tropicali, per cui ho cercato in rete chi poteva aiutarci a risolvere il tuo problema.

La prima risposta utile che sono riuscita ad individuare è su Verdeblog ed è questa: “L’araucaria conifera originaria del Cile: per un corretto sviluppo deve essere collocata in posizione soleggiata e al riparo dai venti freddi invernali. Vuole terreno fertile, ricco di humus, e non tollera soprattutto il ristagno idrico di acqua nel suolo. Nei nostri climi capita frequentemente che ad una certa età la pianta specialmente se posta in terreni freddi e argillosi con prolungati ristagni idrici venga colpita da avversità. Spesso si tratta di funghi che vivono nel terreno, i quali penetrano all’interno della pianta attraverso le radici, risalgono lungo il tronco ed iniziano a far seccare i rami più bassi. Questo potrebbe essere capitato anche alla pianta in oggetto. In tal caso eliminare tutte le porzioni secche, e fare ripetuti trattamenti sull’intera pianta, quindi anche sulle porzioni ancora verdi, con prodotti a base di rame (solfato di rame, poltiglia bordolese, ossicloruro di rame)”.

Non mi fermerei tuttavia a questa risposta e scriverei una mail anche a Lucchetti Piante (l’indirizzo mail è questo: info@luchettipiante.it ). Lucchetti è un vivaio pistoiese specializzato in conifere, che coltiva anche Araucarie. Sottoponi a loro il tuo problema e vedrai che riceverai una risposta mirata e specifica, data da esperti che conoscono bene  la pianta in questione.

Mi raccomando fammi sapere come andrà a finire! Ciao e a presto!

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