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Salve,
ho notato che le cime di rapa che ho nell’orto, sia quelle rinate sul posto da seme caduto lo scorso ciclo vegetativo, come anche quelle seminate di nuovo, per la produzione della “testa” bulbo – varietà palla di neve e col letto viola, presentano per la maggior parte, foglie ingiallite, che deunciano quindi clorotiche.
Mi e’ stato detto che e’ insufficienza di ferro nel terreno; come posso riequilibrare il terreno piu’ naturalmente possibile?
Grazie.
(Gigliola – Recanati)

Risposta

Ciao Gigliola,
le rape sono proprio un ortaggio veramente sano e saporito, e poi si possono consumare sia le foglie come i fiori e anche la radice…la testa appunto.
Capita spesso che quando si fa una semina troppo fitta delle rape, o altri ortaggi, le piantine crescendo troppo vicine l’una all’altra si sviluppano con un’alta concorrenza far di loro sia per il cibo – ferro, azoto, potassio, ecc, ecc – che le risorse non bastano, e le foglie quindi sono come le descrivi tu. Per ovviare al problema potresti innanzitutto diradare le piantine nate e dare modo loro di svilupparsi nella giusta densità, poi vedrai che crescendo la siuazione migliora. Come prodotti biologici da fornire alla terra in copertura – ti suggerisco di non dare niente, nel senso che prodotti anche biologici possono bruciare le giovani piantine, che hanno apparati radicali ancora piccoli.
Per saperne di più, sulla semina delle rape, leggi pure l’articolo che trovi nel link.
Salute e buon orto.

Salve,
sono un “contadino” autodidatta da appena un anno, con l’avvicinarsi dell’età  della ragione, ho comprato un piccolo appezzamento di 1000 mq. di terreno molto drenante e cerco di ricavarne qualcosa per la famiglia.
Vorrei piantare dei piselli però, considerando che questo periodo piove sempre, non ho molte possibilità di lavorare il terreno; in alternativa posso creare delle piantine e poi trapiantarle sul terreno, appena ho la possibilità di farlo?
Grazie.
(Luca)

Risposta

Ciao Luca,
che simpatico che sei, grazie che ci racconti della tua vita, inoltre apprezziamo molto la tua voglia di fare praticamente qualcosa di buono per la tua famiglia.
Riguardo la coltivazione dei piselli l’ottimale sarebbe che tu li seminassi direttamente in pieno campo, che le piantine nate direttamente in terra crescono meglio…si stressano meno. Se le piogge s’interrompono dovresti avere tempo necessario per preparare la terra – i solchi – e i dovuti sostegni per la pianta che verrà, considerato il fatto che per seminare i piselli hai tempo fino a tutto dicembre e anche gennaio secondo me. Comunque se decidi di seminare prima nei vasetti e trapiantare poi ti suggerisco di farlo direttamente in dei vasetti di torba: riempili di terriccio da orto, metti al loro interno al massimo due semini per vaso, poi quando saranno appena germinati potrai trapiantarli nell’orto, in pieno campo, ad una distanza fra loro di 5-8 cm.
Salute e buon orto!

Salve,
sono ortista da qualche anno e, nel tempo, ho raggiunto una certa dimistichezza con le varie coltivazioni, con metodo biodinamico, sempre partendo da seme.
Ti scrivo perché, oltre all’entusiasmo legato ai successi, sono rimasto demoralizzato da insormontabili difficoltà nell’affrontare la coltivazione dei cavoli.
Tutto bene fino al momento del trapianto, e poi dopo qualche giorno le foglioline iniziano a scurirsi, si accartocciano e addio (vedi foto in calce). Ho dato il rame ma nulla. Cambiato rotazione. Più acqua – meno acqua…niente!
Qui non si mangia “un cavolo” da anni! Lo sconforto è dietro l’angolo.
Grazie.
cavolo-simone
(Simone – ReggioEmilia)

Ciao Simone,
innanzitutto inizierei a evidenziare, oltre la tua fondamentale ironia, anche i tuoi successi meritati visto che hai deciso di intraprendere la tua carriera ortistica con il metodo bioinamico e tutto partendo da seme…molto impegnativo e rispettoso dei cicli naturali.
Riguardo ai tuoi fallimenti nella coltivazione di cavoli – perdita delle giovani piantine post trapianto – la questione potrebbe essere da ricercare nel seme che, se non risulta essere sano in partenza, potrebbe essere lui stesso inoculo di diverse patologie fungine che contribuiscono alla perdita delle piantine, fra queste: peronospora parassitica e il Phoma lingam – cancro del fusto del cavolo. I rimedi biologici preventivi per evitare queste patologie sono:
1 – reperimento del seme sano in partenza – prova a cambiare fornitore di seme per esempio,
2- trattamento delle piantine nel semensaio e dopo il trapianto con prodotti a base di rame – poltiglia bordolese per esempio
Inoltre, immagino che tu fai il semensaio di piantine che trapianterai a radice nuda direttamente in pieno campo, in quel caso allora merita che, prima di mettere le piante in pieno campo, tu le allevi per qualche settimana in dei vasetti, le piante in quel caso hanno radici più forti e sane e la piantina subisce meno facilmente attacchi da parte di patogeni.
Salute e buoni cavoli!

Salve,
sono Saverio, “Alluce marrone”, – funzionario di Cava dei Tirreni –  e anche grazie ai vostri consigli e a quelli del mio vicino Gerardo, sono diventato un appassionato del mio piccolo orto.
Ho appena visto il filmato sugli stoloni delle fragole. Volevo chiedere se in primavera le nuove piantine vanno lasciate nei vasetti o interrate?

Grazie
(Saverio – Salerno)

Risposta

Salve a te Saverio,

Ci piace la tua ironia “Alluce marrone”, fai bene a prendere i consigli da chi ti sta vicino e vedrai piano piano il tuo alluce diventare verde!
Le tue piantine di fragola certo che le puoi interrare a primavera, e se hai la varietà giusta vedrai che ti faranno anche alcuni fiori e frutti.
Salute e buone fragole

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