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Sono un ragazzo di 20 anni, vivo nel cuore della campagna maremmana, vicino ad un piccolo paesino chiamato Paganico, a pochi minuti da Grosseto. Ho un posto fisso (strano ma vero) in un’azienda vinicola qua vicino e ho al passione per l’agricoltura 🙂

Prima di tutto volevo ringraziarti per il tuo blog, ogni giorno prendo appunti per farmi piano piano un po’ di esperienza e poi complimenti anche per gli svariati campi che tratti. Ma arriviamo ai fatti, io ho un uliveto di 200 piante, 100 in piano, in uno stato perfetto, sono verdi grosse e ogni anno è una soddisfazione coglierle. Ho poi altre 100 piante invece situate in una collina, che purtroppo sono state trascurate, dove sono presenti vari rami secchi e gialli, poche foglie e di conseguenza pochissime olive…volevo sapere se un sovescio fatto con il favino potrebbe migliorare le cose e già che ci sono ne approfitto per sapere se è opportuno effettuare altri trattamenti…ringrazio in anticipo

(Manfredi-Paganico)

Risposta

Ciao Manfredi, prima cosa grazie per i complimenti e sappi che se sono ancora qui tutti i giorni a scrivere informazioni sugli orti è anche perché ricevo e-mail come la tua. 😀

Dopodiché voglio dirti che so benissimo dove è Paganico, terra bellissima ma non facile da coltivare. Ma non ci perdiamo di animo e facciamo quello che serve per farla rendere al meglio. Ti confesserò una cosa: in campagna io sono una ‘che predica bene e razzola male’ per cui la mia oliveta non ha mai quello che si meriterebbe.

Tu invece non solo dovresti fare il sovescio di favino, ma contemporaneamente dovresti arricchire la terra con del concime organico pellettato, meglio se biologico. Il letame non pellettato è ottimo, ma non sempre è maturo al punto giusto e allora brucia la semina e chiama i cinghiali (ma quelli arrivano lo stesso).

Ma non è finita qui: a primavera quando interrerai il sovescio aggiungi di nuovo del concime. Così la terra subirà da subito un sensibile miglioramento e le piante te ne saranno grate. Queste operazioni vanno ripetute negli anni, fino a quando non vedrai che le cose iniziano veramente a cambiare.

Mi chiedi inoltre quali trattamenti fare. Al volo ti dico quelli base dopo avere ascoltato le molte campane ‘sul campo’. La poltiglia bordolese andrebbe data subito dopo la potatura (nel tuo caso la potatura, ma del resto credo che tu lo sappia bene, è fondamentale) e poi un’altra volta quando vedrai ingrossare leggermente le olive. Naturalmente c’è chi la ripete più volte.

Per aiutare invece l’allegagione dovrai invece fare un trattamento a base di boro. Quando?  Subito dopo la fioritura, quando appena si percepisce il frutto, questo proprio per evitare la ‘cascola’. Anche in questo caso c’è chi abbonda e fa un trattamento anche in prefioritura.

Ma non ho finito! E la mosca? Dove la lasciamo la mosca? Veramente la lasceremo volentieri ovunque tranne nella nostra oliveta, ma purtroppo quella arriva e fa danni. Allora ultimamente ho sentito parlare molto, ma molto bene del ‘caolino’ (leggi questo link ma se non conosci un prodotto non limitarti nelle informazioni, digita caolino e leggi tutto quello che ti serve!), da dare quando l’oliva è ormai diventata più grossa e siamo avanti con la stagione tanto da temere l’attacco della mosca. Come saprai i ‘bollettini’ dei vari consorzi della zona sono molto aggiornati e in genere riescono a capire quando ‘ la malefica’ potrebbe sferrare l’attacco. Logicamente se piove molto il trattamento va ripetuto.

Per il momento è tutto, ma per qualsiasi cosa sentiamoci, magari nel frattempo nascono novità ancora meno impattanti, perché i trattamenti di cui abbiamo parlato, per quanto tutti consentiti in agricoltura biologica, hanno comunque un impatto sull’ecosistema, per questo è meglio farne un uso limitato ed intelligente. Ciao e godiamoci il nostro Buon Olio!!!

Sono infermiera e appassionata di alimentazione! La vera medicina!

Salve! Vi scrivo perché avrei urgente bisogno di un consiglio da parte di esperti in orto biologico/permacoltura!!

Mi hanno dato in concessione un pezzo di terreno e vorrei coltivarci un orto bio.

Il terreno è alquanto disastrato…alcune parti sono nude e altre parti sono completamente invase da erbacce e rovi. Sembrerebbe un terreno argilloso..ma scorre un canale d’acqua vicino.

Il terreno si trova in pianura in provincia di Milano.

Da dove cominciare?

Concimazione verde?Sovescio?Macerato d’ortica?

Ho la possibilita di reperire del buon concime bovino.

E sto iniziando ora a fare il compostaggio.

Domani 7 settembre inizio i lavori..in attesa di un corso sull’orto..mi piacerebbe ugualmente poter iniziare con entusiasmo! Ho letto un paio di libri sull’orto bio e la permacoltura..ma ho poco chiaro cosa fare..all’inizio! Quando tutto sembra morto in quel pezzo di terra!!

Grazie della disponibilità!

(Valeria)

Risposta

Ciao Valeria, capisco la tua ansia e la tua preoccupazione, ma con molta calma e pazienza arriverai ad avere il tuo orticello! Il mio consiglio è di iniziare coltivando solo un piccolo pezzo. Non so quanto sia grande il tuo appezzamento di terreno, perché non me lo hai detto, ma in ogni caso comincia costruendo solo due aiuole di circa 1×2 m. Disegna su carta come vorresti che diventasse il tuo orto ideale e poi procedi rifacendoti da una parte: progredendo piano piano raggiungerai il tuo obiettivo compiendo meno errori e stancandoti meno. Ti possono aiutare nel progetto gli articoli che appaiono sulla home page di  InOrto sotto la sezione ‘Come progettarlo’.

Scegli la zona dove la terra ti sembra più viva, dove appare almeno un po’ di erba. Se non ci cresce niente neppure l’erba, difficilmente potrà crescerci un ortaggio! Per questo dovrai provvedere ad ammendare e rivitalizzare il terreno! Il fatto che ci sia l’acqua è però una grande risorsa! Quindi non demoralizzarti…

Pulisci il suolo dalle pietre troppo grosse (se ci sono) e dalle erbacce. I rovi vanno eliminati! Almeno che tu non li abbia esclusivamente sul confine e non ti interessi creare una siepe di rovi, in ogni caso da gestire e contenere assiduamente. Come eliminare i rovi?Puoi provare con una vanga andando il più a fondo possibile, ma sappi che da ogni frammento può rinascere una giovane pianta. So che sto per dire una cosa impopolare, ma nel mio podere in alcune zone non riuscivo a liberarmene e ho dovuto ricorrere al diserbo a contatto, ovvero quello che si dà con molta attenzione sulle foglie e poi scende alle radici, colpendo esclusivamente la pianta in questione. Se puoi evitare il diserbo evitalo, ma è mia premura dirti che non sarà facile eliminare i rovi.

L’altro passo da compiere è capire quanto il tuo terreno sia argilloso. A questo proposito ti consiglio di leggere la risposta che qualche giorno fa ho formulato per Dario, che mi chiedeva come potere migliorare un terreno pesante e argilloso. Dimenticavo leggi anche i post contenuti nella sezione ‘Terreno’!

Per il momento credo che tu abbia già molto da fare: progettare, ripulire, ammendare il terreno e costruire le aiuole. Ma se hai ancora bisogno scrivi, siamo qua proprio per aiutare ‘ortisti in difficoltà’. 😀

Ho 60 anni e  per hobby gestisco un terreno di 500 metri, 200 per la coltivazione vera e propia. Ma ho un problema dopo la semina bagno il terreno che indurisce facendo soffocare le radici delle piantine appena nate…

Al di là dei costi del terriccio da incorporare nel terreno, la mia domanda e’ ( una volta messo il terriccio in proporzione giusta in base al metraggio del terreno, ho risolto il problema per un anno o per sempre?…non vorrei che il terreno argilloso annullasse il terricco, dopo quello che ho speso e poi l’anno dopo sono punte e capo ) scusate l’ortografia. Vi ringrazio anche di una risposta semplice e non troppo articolata…mi basta un semplice SI o NO. GRAZIE

(Dario)

Risposta

Ciao Dario, sì o no non è sufficiente ad aiutare le piante a crescere! Se il tuo terreno è molto argilloso come lo descrivi, deve per forza essere ammendato e quindi migliorato. Per migliorare un terreno argilloso in genere si ricorre alla sabbia, che però non sempre è sufficiente a raggiungere lo scopo desiderato. E’ invece molto meglio aggiungere alla terra del concime organico molto voluminoso, ovvero con tanta paglia incorporata. La paglia servirà ad alleggerire il terreno troppo pesante.

Un’altra operazione che può aiutare il tuo terreno è il sovescio. Anche il sovescio apporta materiale organico al terreno, lo alleggerisce, lo struttura e lo arricchisce. E la lavorazione che dovrai compiere per interrare il letame o il sovescio arieggerà ulteriormente il suolo.

Il terriccio può sicuramente  migliorare il tuo orto, ma visto che la superficie è considerevole sarebbe una spesa eccessiva e non per forza definitiva.

Se il tuo terreno è veramente impraticabile e impermeabile (ovvero si formano pozze di acqua ecc.) allora pensa alla possibilità di migliorarlo solo nello strato superficiale e a realizzare poi su di esso delle aiuole rialzate da riempire con della nuova terra (poca se di riporto sconosciuto), terriccio e letame. Magari inizia con una o due, poi controlla il risultato e nel caso sia quello voluto, prosegui.

Un saluto e buon orto!

Ciao, mi sono comprato una casetta a 500 metri di altezza sulla montagna del Gran Sasso, ma sono completamente ignorante su come gestire il terreno, che è di circa 250 mq tutti coltivati a vigneto. Vorrei eliminare qualche pianta per mettere degli alberi di frutto, ma mi hanno detto che togliere le viti non è facile perchè hanno radici profonde.

La casa è circondata da un piccolo cortile con pietre e terra, in allegato inserisco una foto per farvi capire meglio, come posso realizzare del prato all’inglese?

Vi ringrazio anticipatamente.

(Vincenzo-Gran Sasso)

Risposta

Ciao Vincenzo, non vorrei spaventarti ma il tuo terreno mi sembra poco compatibile con un prato all’inglese! Il prato all’inglese richiede terreno soffice e molta acqua. Le irrigazioni in estate devono essere almeno giornaliere!

Certo che niente è impossibile, ma credo che dovrai lavorare molto e avere tanta pazienza.

Visto il terreno dovrai fare uno scasso profondo, cosa che ti servirà anche ad eliminare molte delle radici delle viti che vorrai togliere. A proposito: io una bella pergola almeno su un lato la conserverei, mi sembra così bella! Comunque è vero che eliminare tutte le radici è veramente un’impresa difficile, perché continuano a rispuntare anche dopo anni. Quindi se, come spero, non vuoi utilizzare veleni, lo scasso è la prima operazione da compiere. Per scasso si intende una lavorazione profonda e la conseguente rimozione di tutti i sassi più grossi. Si esegue una sola volta, ma il tuo terreno mi sembra che ne abbia molto bisogno, soprattutto se dopo hai intenzione di avere un prato e degli alberi da frutto.

Una volta fatto lo scasso dovrai riportare del terreno, cerca in zona qualcuno che ne abbia di accettabile, perché quello veramente buono è difficilissimo da trovare. Prendi il migliore che trovi e aggiungi stallatico, torba, compost e tutto quello che può servirti a renderlo più fertile possibile. E poi, solo a quel punto, inizia le semine e i trapianti che desideri! Buon lavoro e mandaci le foto dei cambiamenti che metterai in atto! Se hai ancora bisogno di consigli noi siamo qui!

Ho un pezzo di terra in toscana a 8 km dal mare in collina.

Il tipo di terra è calestro dove crescono rigogliose erbacce, ulivi e frutti buonissimi senza nessuna cura particolare, ma vorrei fare un orto e non so se questo terreno è adatto…

Mi potete dare qualche consiglio?

Grazie e un saluto

( Giusy )

Cara Giusy, capisco il tuo problema, perché è lo stesso che ho io nella mia casa di campagna, con la differenza che il vecchio proprietario a suo tempo fece riportare nella zona dell’orto-frutteto un po’ di terra buona ed infatti è tutt’ora la zona più fertile della proprietà. Il calestro è un terreno povero e magro dove solo gli olivi, le viti e qualche aromatica stanno a meraviglia.

Il mio consiglio è dunque questo: verifica se nella zona dove vuoi impiantare il tuo orto c’è della terra (perché da me spesso ci sono più pietre che terra) almeno uno strato di 30-40 cm, se la risposta è sì, ti darai da fare per migliorarla aggiungendo terriccio, compost, stallatico, ecc.

Se invece la risposta è no, inizia a costruire delle prode rialzate, che riempirai con della nuova terra. In questo modo la superficie si riduce notevolmente ed è più facile apportare delle migliorie. Magari puoi prendere della terra in qualche zona lì vicino e poi aggiungere, anche in questo caso, qualche sacco di buon terriccio, compost e stallatico. Il risultato dovrà essere una terra friabile di medio impasto, che quando la stringi in un pugno, si compatta, ma appena la smuovi tra le dita non si incolla, ma si sbriciola.

Un saluto e Buon orto!

Abito a Reggio Emilia, ma sono di Napoli, ed ho la passione per le ‘cose fatte in casa’, adesso che la mia casa ha un bel giardino penso di poterle finalmente fare. L’unico problema é la terra argillosa. Cosa posso mettere in questo tipo di terreno? Qual é il periodo più indicato per piantare gli alberi di agrumi, pomodori e verdure in genere?

(Anna – Reggio Emilia)

Risposta

Ciao Anna, se il tuo terreno è veramente troppo argilloso nessuna coltura può viverci bene, perché i ristagni d’acqua possono essere letali. In questo caso dovresti ammendarlo, ovvero migliorarlo aggiungendo elementi di cui è carente: sabbia e torba. La sabbia (di diversa granulosità) contribuisce a formare quello che in gergo si dice ‘lo scheletro ‘ del terreno e la torba lo arricchisce di sostanza organica. Se hai fatto fare un analisi del terreno avrebbero dovuto darti anche le giuste quantità di ammendanti, in caso contrario aggiungi una carriola di sabbia per ogni parcella (circa 3 mq) e altrettanta torba (questa però costa). Ti consiglio di affidarti al tuo buon senso e giudicare ad occhio quando la terra della tua aiuola ha acquisito una consistenza diversa: più leggera, né troppo appiccicosa né troppo sgretolata. Logicamente una concimazione con dello stallatico maturo di può essere di aiuto. A questo punto puoi piantare quello che vuoi.

Se invece è accettabilmente argilloso e non vuoi ammendarlo ti consiglio, quando pianti degli agrumi, di mettere sul fondo della buca del ghiaione e dello stallatico maturo per aumentare il drenaggio e fertilizzarlo. Quanto agli ortaggi scegli quelli che hanno maggiore esigenze idriche: fagioli, pomodori, melanzane, meloni, cocomeri, zucche e insalate. Stop invece agli ortaggi a radice perché potrebbero essere sottoposti a marciumi e stop alle aromatiche che detestano i ristagni idrici.

Ultimo suggerimento: prova a pensare di usare ogni tanto delle piante da sovescio, che arieggiano il terreno e aggiungono sostanza organica.

Buon orto!  🙂

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