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rame su pomodoriSole e pioggia si alternano senza sosta. Le temperature salgono e scendono a loro gradimento. Il tasso di umidità nell’aria è altissimo.

Con questo tempo solo i funghi proliferano, ma non solo i porcini che tanto amiamo a tavola, purtroppo anche i funghi che attaccano le nostre piante, la peronospora in primis. E poi botrite, oidio, alternaria, marciumi radicali. L’elenco è lungo, ma il rimedio spesso usato è uno solo: il rame o la poltiglia bordolese, che altro non è che solfato di rame e idrossido di calcio. Se poi mischiamo il rame allo zolfo bagnabile, in un colpo solo difenderemo gli ortaggi da quasi tutte le malattie fungine.

Ma il rame è davvero la soluzione migliore? E il suo impiego è davvero completamente indolore? Il rame, pur essendo consentito in agricoltura biologica e biodinamica, è un metallo pesante che lascia residui nocivi sul terreno se usato in dosi massicce. Per questo motivo chi adotta questo tipo di agricoltura può utilizzarlo solo in quantità modeste e controllate.

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Sono un pensionato abitante in provincia di Roma,
che con alcuni amici ci divertiamo a coltivare l’orto con varietà di ortaggi diverse, e curare (ci proviamo) alcune piante da frutto.
Siamo sicuri che con il vostro aiuto riusciremo a fare qualcosa in modo almeno sufficiente.
Abbiamo piantato: Melanzane, Peperoni, Zucchine, Pomodori di varietà diverse (ciliegino, piccadilly, tondo liscio di montecarlo e sammarsano) in settori diversi tenendo conto della tecnica della consociazione.
Ebbene, Tutto è proceduto bene, tranne che con i Pomodori Sammarsano e i Peperoni corno di toro e altre varietà che presentano marciume apicale. Il trattamento di Irrigazione e concimazione è stato lo stesso e per questo desiderei sapere la causa.
Un grazie e un saluto cordiale.
(Natale – Lazio)

Risposta

Ciao Natale,
la coperativa di amici che avete creato per coltivare l’orto ci comunica davvero tanta energia vitale, i nostri complimenti per codesta modalità creativa e sana di stare insieme!
Quello che alcuni tuoi prodotti presentano si chiama marciume apicale – leggi l’articolo che trovi nel link – e non è una malattia bensì una carenza minerale di calcio nel terreno che la pianta manifesta in codesta maniera e alcune varietà di pomodoro e peperone sono più sensibili che altri.
Per ovviare tale problema ti suggerisco di: irrigare le piante più regolarmente, evitando sbalzi idrici; preparare il terreno prima dei trapianti con anche terriccio e stallatico buono per ottenere un impasto sempre più fertile e morbido specialmente nei terreni argillosi da rendere disponibile il calcio che comunque può essere presente; durente tutta la fase di crescita delle piante puoi fornire loro, per via fogliare, del calcio, che compensa le carenze.
Avanti così!
Salute e buon orto.

Salve
sono pensionato di Villongo con la passione dell’orto.

Vorrei porvi una domanda, visto che siete una fonte di gentili risposte ai quesiti che vi esponiamo noi ortolani in genere.
Io da parecchi anni semino le rape rosse, quando le piantine raggiungono una certa altezza le trapianto alle distanze consigliate, le piante sono belle e il grumolo di buone dimensioni, circa 10 cm.
La meta’ dei grumoli pero’, all’interno non sono belli rossi e teneri, ma presentano delle righe bianche circolari e sono un po’ piu’ duri anche dopo cottura; quelle normali sono belle rosse e tenere, non so’ spiegarmi il motivo di questa differenza. se gentilmente avete la soluzione ne sarei felice.
vi saluto e attendo una vostra.

(Luigi Paris – Villongo)

Salve Luigi
Grazie per i tuoi complimenti, sono acqua e concime per noi di in – orto!
Dimmi se ho capito bene, tu semini le bietole da orto e poi per farle crescere meglio tu le diradi, e la metà circa delle piantine che ricavi, le trapianti in un altro solco, giusto?
La bietola da orto – Beta vulgaris var. Esculenta –  è una pianta abbastanza facile da coltivare ma quando presenta i problemi che tu ci descrivi –  il marciume secco  è perchè le piantine subiscono squilibri d’irrigazione o nutrizionali in particolare di microelementi quali magnesio, manganese o boro.
Quindi cerca di irrigare le piante in maniera più regolare, sia come quantità che come frequenza di modo che le piante assumono un accrescimento della radice più omogeneo. Per quanto la questione dei microelementi, ci sono in commercio proprio concimi specifici per riequilibrare il tuo terreno.
Spero di essere stato chiaro per te…scrivici quando vuoi…buon orto!

Ciao Nara, ogni tanto ti rompo le scatole, questa volta la mia domanda è: le mie piante di sedano presentano in alcuni gambi, macchie che sembrano ruggine e numerosi bucherellini che poi marcisconono; sai dirmi per favore a cosa è dovuto? Ciaoe grazie del tempo che vorrai dedicarmi.

(Renzo)

Risposta

Caro Renzo, è un piacere poterti leggere! Come vedo sei sempre impegnato con il tuo orto e qualche problema purtroppo arriva puntualmente! Sicuramente è un fungo quello che ha colpito i tuoi sedani, ma è difficile da dire di quale fungo si tratti esattamente. Può essere antracnosi, septoriosi, ticchiolatura o ruggine, l’umidità che quest’anno ha fatto da padrona nell’orto ha favorito molto il diffondersi di queste patologie! In ogni caso i rimedi sono sempre gli stessi: per prima cosa togliere tutte le piante malate e bruciarle (le spore dei funghi si propagano facilmente), trattare le piante con la poltiglia bordolese all’1% appena si avvertono i primi sintomi dell’infezione, oppure con propoli+zolfo.

Come prevenzione è raccomandabile un’attenta rotazione delle colture: il sedano non andrebbe seminato nello stesso posto per almeno due anni (e neppure le altre ombrellifere). Potresti inoltre mettere della polvere di roccia nella buca del trapianto e spruzzare con una certa regolarità le piante con del decotto di equiseto. E come sempre saluti e buon orto!! A presto Renzo 🙂

Poca acqua non fa bene e troppa neppure. L’asfissia è un fenomeno causato dall’eccessiva presenza di acqua nel terreno (spesso argilloso) che non permette alle radici di respirare. La pianta in questo caso manifesta sofferenza ed è soggetta a marciumi radicali.

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