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Amaranto e duomoSalire sul terrazzo di Giannozzo Pucci per me è stato un po’ come andare in pellegrinaggio. Se per pellegrinaggio si intende, come dice wikipedia, ‘andare verso luoghi di culto particolarmente significativi e santi’. Ma perché mai? Perché a Giannozzo Pucci, anzi alla sua casa editrice, la Libreria Editrice Fiorentina, devo il fatto di conoscere Masanobu Fukuoka o Wendell Berry che, per chi non li conoscesse, sono i maestri che hanno fatto capire come la cura della terra sia qualcosa di più di una serie di semplici gesti manuali, ma qualcosa di altamente sociale e spirituale, qualcosa di ‘rivoluzionario’.  Giannozzo è da sempre in prima linea per la divulgazione di questo pensiero, in difesa della natura e del paesaggio. Sempre a lui dobbiamo la nascita della Fierucola, il primo mercato di vendita diretta (è nato nel 1984) dei piccoli produttori ecologici, una grande risorsa per chi coltiva e produce su piccolissima scala prodotti di qualità. Una sorta di scommessa per promuovere la rinascita della ruralità italiana.

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foto di Giovanni Breschi

foto di Giovanni Breschi

Villa Bardini è uno dei luoghi da visitare quando si va a Firenze, sia per i suoi Musei che per il suo giardino, incantevole e panoramicissimo. E’ uno dei ‘rifugi’ in cui vado spesso a rilassarmi quando i ritmi diventano troppo incalzanti.
Con l’arrivo dell’estate mi inerpicai nuovamente su Costa San Giorgio, la bella strada in salita dove si trova l’entrata di Villa Bardini, e come sempre mi addentrai nel verde del suo giardino che con mia grande sorpresa si era arricchito di un bellissimo orto.

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Orti Pintiorti dipintiE così ora anche Firenze, come molte altre città italiane, ha il suo Community Garden: Orti Dipinti è il primo orto sociale in pieno centro storico. Il suo nome è dovuto proprio al fatto che si trova in Borgo Pinti, di fronte al ‘mitico’ Four Seasons Hotel. Sembra che questo Borgo abbia da sempre una speciale vocazione verso gli orti, e quelli che vi si coltivavano in passato erano così belli che i pittori venivano a dipingerli. Per cui il nome Orti Dipinti ha oggi, come allora, più di un significato.

Un alto muro giallo divide questo luogo dalla strada e per giungervi occorre oltrepassare un cancello e attraversare unpiccolo, ma delizioso e inaspettato giardino. Ma ancora più inattesi sono questi orti curati e accoglienti, creati dentro grandi cassoni in legno.

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